IL CASO
La riforma delle successioni utile al Cavaliere fuori dal decreto sviluppo oggi al Cdm. Con l'intervento di Napolitano articoli ridotti da 58 a 38. Ddl a parte per le semplificazioni
di VALENTINA CONTE
ROMA - Il via libera finale arriverà oggi dal Consiglio dei ministri. Ma il decreto sviluppo bis ne uscirà decisamente "asciugato". E non solo perché gli articoli scendono da 58 a 38, rispetto alle bozze sin qui circolate, grazie a diversi snellimenti. Quanto piuttosto per un intervento diretto del Quirinale, allarmato da un testo troppo corposo, pieno di norme non del tutto giustificabili con la necessità e urgenza di un decreto legge. Ottenendo, alla fine, lo stralcio del pacchetto Semplificazioni bis, curato dal dicastero della Funzione pubblica, oggi solo esaminato dal governo. E destinato dunque a viaggiare su un binario molto più lento, quello del disegno di legge.Sotto la lente del Colle è finita anche la norma sul "patto di famiglia", prima inserita nel dl Sviluppo bis, poi cancellata dopo le osservazioni di Napolitano. Una disposizione "richiesta da tutte le categorie per facilitare il passaggio dell'azienda alla prole", anche con la figura di un tutor esterno, si difendono dal dicastero di Passera. Ma che alcuni interpretavano come agevolativa della divisione dei grandi patrimoni, in primis quello dell'ex premier Berlusconi, da destinare a cinque figli di due diversi matrimoni (...)
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(da Repubblica.It)
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