SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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venerdì 12 ottobre 2012

La classe non è acqua


La classe non è acqua

La scuola è scesa in piazza: il ministro Profumo ne auspica una "più liquida" ma l'86% dei risparmi dello Stato è arrivato proprio dai tagli all'istruzione. "Il governo ascolti le ragioni della protesta e dia risposte concrete ad insegnanti e studenti". E' il monito di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD.


la scuola non è acqua
Gli studenti scendono in piazza in tutta Italia, ma questa volta insieme ai professori. Cento cortei per protestare contro le misure del governo che taglia posti di lavoro e penalizza i precari.

"Il governo ascolti le ragioni della protesta e dia risposte concrete ad insegnanti e studenti". E' il monito di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD. "Il Partito democratico vuole bene alla scuola pubblica e la difende - ha aggiunto - non voterà mai i nuovi tagli all’istruzione contenuti nella legge di stabilità. Il contributo di generosità venga chiesto stavolta a chi non ha mai pagato la crisi. Lo scambio tra ferie e giorni di lavoro in più è una truffa per licenziare altri insegnanti". 

Sul concorso pubblico indetto dal ministro della Scuola, Puglisi ha dichiarato: "Avevamo chiesto che il concorso fosse bandito esclusivamente sulle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento così, invece, si trasforma in una lotta fra precari e non in una apertura di credito verso i giovani. Ora serve un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per eliminare la precarietà dalla scuola e offrire la necessaria continuità didattica agli studenti".

Riguardo la proposta di Legge Aprea (953), che prende il nome dall'omonima deputata forzista Valentina Aprea, la responsabile Scuola ha le idee chiare: "La 953 non è ancora legge. Siamo consapevoli dei nodi ancora da sciogliere, per questo chiederemo di aprire nuove consultazioni con l'associazionismo scolastico per le necessarie modifiche, ma basta con le bugie: è grazie alla battaglia dei parlamentari PD se la chiamata diretta è stata stralciata e le scuole non possono più essere trasformate in fondazioni".

Nell'intervento su L'Unità di ieri: "Ancora bastonate agli insegnanti", Puglisi aveva denunciato che "si profila un nuovo taglio di circa 6500 posti di lavoro e di 183.000 di euro, ottenuti facendo lavorare più ore gli insegnanti di sostegno delle scuole secondarie e facendo utilizzare durante l'anno scolastico le ore estive a disposizione degli insegnanti, a contratto invariato". 

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“Ho la sensazione che al ministro Profumo occorra una pausa di riflessione per tenere sulla scuola una linea sobria, che non lo porti improvvisamente ad avere una rivolta di tutti contro tutto". Beppe Fioroni ha messo così in guardia il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo sui rischi delle misure annunciate sulla scuola. 

"Dopo avere sollevato - ha sostenuto Fioroni - un caso sull'ora di religione,Profumo passa a confondere le scuole paritarie cattoliche con i diplomifici e ipotizza di legare l'iscrizione alla residenzialità e non alla scelta formativa. Questo è un vulnus costituzionale”.

Duro poi l'esponente del PD sulla riforma dell'orario dei docenti: “Invece che pagare gli scatti di anzianità bloccati da tre anni da pastoie burocratiche e risolvere i tagli con poche ore di supplenza ipotizza di aumentare di un terzo le ore di servizio a parità di remunerazione”. 

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Se dovessero permanere i provvedimenti previsti dalla legge di stabilità non sarà solo il cielo ad essere oscurato, ma anche il
futuro della scuola
", dichiarato Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati. 

"Negli ultimi 15 anni alla scuola è già stato chiesto tanto: tantissimo in termini finanziari, con la sensibile riduzione di risorse per il funzionamento e per gli organici, tantissimo ai lavoratori, il cui contratto non è rinnovato e gli scatti stipendiali sono congelati. È stato chiesto troppo per pensare di non comprometterne il funzionamento, a scapito della qualità offerta agli studenti. Neppure in una fase recessiva - ha proseguito Ghizzoni - si può pensare di venir meno ad un diritto costituzionalmente sancito come il diritto allo studio: proprio in un momento di crisi il dovere della politica è garantire un futuro luminoso almeno ai giovani. È dunque auspicabile - ha concluso la presidente Ghizzoni - un ripensamento del governo, in caso contrario sarà il Parlamento, che può e deve svolgere il suo ruolo in autonomia dagli altri poteri dello Stato, a sanare una situazione divenuta insostenibile per gli insegnanti, per gli studenti e per la scuola tutta.”

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"Scuola? Per il PD pubblica e di qualità", Web talk di Youdem con la senatrice democratica Mariangela Bastico, già viceministro dell’Istruzione dal 2006 al 2008. Si è parlato di Scuola, in diretta sulla piattaforma Google Pluscon due studenti e due professori.

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