SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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giovedì 11 ottobre 2012

Video-shock bimbo. PD: Immagini indegne


Esecuzione di un atto giudiziario: è un drammatico video di un minuto e mezzo, trasmesso da “Chi lo ha visto?” a provocare in queste ore indignazione e interrogativi


Bimbi hanno una voce
La deputata Sandra Zampa ha chiesto insieme ad Antonio Broghesi dell'Idv, la presenza in aula del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri per spiegare le immagini "indegne di un Paese civile" dove un bimbo di 10 anni viene prelevato con forza dalla sua scuola su ordine dell'autorità giudiziaria. “C'è una sentenza del giudice minorile – ha continuato la Zampa - che noi assolutamente rispettiamo ma il modo in cui è stata eseguita lascia sbalorditi. Il bambino è stato trascinato e spinto nella volante come un delinquente”.

"La raccapricciante vicenda del bimbo di Cittadella, in provincia Padova, che è stato prelevato con la forza dalla Polizia nella sua scuola, per essere affidato prima ad una casa famiglia e poi al padre - ha dichiarato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd del Senato - sta giustamente suscitando l'indignazione generale. Non sappiamo alcunché delle dinamiche famigliari che hanno condotto, con tutta evidenza, ad una separazione conflittuale tra i genitori con conseguenze anche sul figlio, conteso tra i due. Quel che è certo è che lo Stato deve tutelare, sempre e comunque, i minori e che l'esecuzione di un atto giudiziario così violento nei confronti di un bambino, per giunta nel contesto di un istituto di istruzione, è inaccettabile qualunque ne siano le ragioni. Per questo motivo, come gruppo Pd del Senato, stiamo predisponendo un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'Interno Cancellieri, finalizzata a fare luce su tutte le responsabilità di questo triste ed avvilente episodio, ad individuare e sanzionare i colpevoli e anche a prevenire il possibile ripetersi di situazioni analoghe".

Per Emanuele Fiano "le immagini drammatiche del video che mostra un bambino strattonato da agenti di polizia hanno prodotto in tutti noi un sentimento di sconcerto e di protesta. Vale però la pena di soffermarsi con maggiore attenzione sulla dinamica di quello che abbiamo visto per evitare di istruire processi sommari a operatori che agivano su mandato della magistratura. Il bimbo in questione era al centro di una disputa sull'affidamento che i giudici avevano deciso fosse delegato al padre, avendo valutato rischiosa la permanenza del minore con la madre. Ogni precedente tentativo di eseguire la sentenza del tribunale era fallito. Rimane in tutti noi il dubbio se una sentenza scritta per assicurare ad un minore un futuro più sereno con il proprio padre debba essere comunque eseguita anche a condizione dell’uso della forza fisica. È una domanda di difficilissima risposta sulla quale è doveroso che il Tribunale dei minori intervenga, chiarendo tutti i termini della delicata questione e soprattutto se ha autorizzato e perché le forze dell’ordine a prelevare il bambino anche con l’uso della forza e contro la sua volontà".

"Grande è lo sdegno del Paese di fronte alle immagini terribili diffuse sul caso del bambino di Cittadella prelevato con la forza dalla polizia in esecuzione di una sentenza della giustizia minorile che stabilisce l'affido del piccolo a una casa famiglia per poi ristabilire i diritti del genitore affidatario". Lo afferma la senatrice PDAnna Serafini, vicepresidente della commissione parlamentare Infanzia e adolescenza e responsabile del Forum Infanzia e Adolescenza del PD. 

"Considerato - sostiene la senatrice - che non e' accettabile l'esecuzione di un atto giudiziario in modo cosi' violento e plateale e - continua - considerati soprattutto i possibili devastanti effetti psicologici e familiari a danno del minore 'catturato' davanti ai suoi compagni di scuola, ho predisposto un'interrogazione per chiedere al Ministro della Giustizia di intervenire per fare piena luce in tutti gli aspetti su questo inaudito caso, per evitare altri traumi al bambino e per individuare eventuali responsabilità degli operatori, affinché una situazione del genere non si ripeta, per tutelare sempre o ovunque i diritti dei bambini e il supremo interesse del minore", conclude la senatrice Anna Serafini.

"Non conosco in profondità la situazione famigliare e non so quindi quali siano le ragioni della madre e del padre. Tuttavia quel che mi appare scandaloso è che un bambino, al di là appunto di quali siano le ragioni del gesto, venga prelevato da scuola a braccia e con violenza dalle forze dell'ordine, per essere affidato a una casa famiglia. I bambini vanno rispettati, sempre. E credo proprio che un atto di violenza, anche se perpetrato in nome della legge, non possa costituire il bene di un bambino. Tra l'altro, un ragazzino di dieci anni non è un neonato e dunque è certamente in grado di esprimere la propria volontà, che va ascoltata e rispettata dai magistrati, dalle forze dell'ordine, dagli psicologi. E' per questo che sul caso di Padova presenterò un'interrogazione parlamentare". Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Roberta Pinotti, vicepresidente della commissione Difesa.

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