Nessuno può salvarsi da solo. Senza la politica la distanza tra i partiti e la società non si potrà colmare. Per costruire insieme la strada per la rinascita dell'Italia

Sono quasi duemila gli amministratori del Pd – presidenti di regione, presidenti di provincia, sindaci e assessori – che hanno già deciso di sostenere Pier Luigi Bersani nelle Primarie come candidato premier del Centrosinistra.
Questo primo nucleo di amministratori a favore di Bersani, che ieri ha aperto la sua campagna per le primarie, hanno sottoscritto un appello nel quale affermano che l'Italia ce la può fare se “la politica nazionale assume il valore locale come fondante della sua riscossa e se con umiltà si accetta che spesso quello che accade a livello locale è importante perché assume carattere di valenza complessiva”. Gli amministratori che hanno sottoscritto l’appello sono convinti che Bersani può, meglio di altri, interpretare quest'esigenza.
Tra coloro che hanno già firmato l’appello figurano i presidenti dell'Emilia Romagna (Vasco Errani), dell’Umbria (Katiuscia Marini), della Toscana (Enrico Rossi), della Basilicata (Vito De Filippo), i presidenti di alcune province (tra gli altri, Antonio Saitta per Torino, Vincenzo Bernazzoli per Parma, Stefano Vitali per Rimini, Matteo Ricci per Pesaro, Nicola Zingaretti per Roma, Piero Lacorazza per Potenza, Mario Olivero per Cosenza), i sindaci di Torino Piero Fassino, di Venezia Giorgio Orsoni, di Padova Flavio Zanonato, di Trieste Roberto Cosolino, di Bologna Virginio Merola, di Perugia Wladimiro Boccali, di Pisa Marco Filippeschi, dell'Aquila Massimo Cialente, di Salerno Vincenzo De Luca, di Bari Michele Emiliano.
L'appello:
Siamo al cospetto di questioni irriducibili che richiedono di essere guardate in profondità e affrontate con la convinzione che l’impresa che andiamo ad affrontare richiede un passo saldo e determinato e un nuovo patto democratico per la ricostruzione e il cambiamento del Paese.
La difficoltà crescente di trovare soluzioni concrete coinvolge direttamente noi Sindaci che viviamo con angoscia questa fase perché abbiamo la percezione che la soluzione, se la si vuole trovare, sta nel ricreare una sana gerarchia dei valori e delle cose e che la montante ondata populista può solo aggravare la disillusione dei cittadini in quanto non può dare soluzioni. A causa della forte criticità in cui versa la finanza locale, non riusciamo a dare risposte alla cittadinanza. Spesso ci sentiamo impotenti nella battaglia per portare in sicurezza le città che amministriamo, per dare risposte concrete alla domanda di lavoro, per impegnare i migliori talenti per la rinascita dei nostri territori.
I nostri Comuni hanno bisogno di qualche margine per affrontare la crescente recessione che già morde la qualità di vita della gente e senza questo non è possibile ricreare quel sentimento collettivo di fiducia che è carburante essenziale per uscire dalla crisi.
L’Italia ce la può fare ma serve una sintesi alta tra la dimensione territoriale e la sfera globale. Ce la possiamo fare se la politica nazionale assume il valore locale come fondante della sua riscossa e se con umiltà si accetta che spesso quello che accade a livello locale è importante perché assume carattere di valenza complessiva.
Sappiamo bene che nessuno può salvarsi da solo e che è tempo che nasca la stagione del merito e dell’onestà. Sappiamo bene che il processo che siamo determinati ad attivare richiederà tempi che non saranno brevi perché è profonda la frattura che si è aperta tra la politica e i cittadini.
Sappiamo anche che senza la politica e i partiti questa distanza non potrà essere colmata. Sappiamo che per sanare il Paese occorre una buona politica e il PD ha una buona politica. La Carta di intenti che Bersani ci propone di costruire arricchirà la proposta che il PD farà al Paese. Ci sentiamo coinvolti in questo percorso e vogliamo contribuire ad arricchirlo. Per questo convintamente sosteniamo la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie per la premiership dell’alleanza tra i democratici e i progressisti di cui ha bisogno il Paese. Costruiamo insieme, quindi, la strada della rinascita per dare un futuro all’Italia e per poter dire ai nostri figli che un altro futuro è possibile.
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