SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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mercoledì 17 ottobre 2012

Andrea Orlando: "Anti-Corruzione, di più non si poteva fare"


«Troppe resistenze da parte di Pdl e Lega: legittimo porre la fiducia»

Sonia Oranges, Il Secolo XIX


andrea orlando
Il ddl anticorruzione è certamente parziale, rispetto all'emergenza illegalità, ma almeno è un punto di partenza: così il responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando il provvedimento su cui il Governo si appresta a mettere la fiducia. Smentendo, però, la Guardasigilli Paola Severino: «Non ci troviamo di fronte a una nuova Tangentopoli». 

Perché pensa che questo periodo non sia paragonabile a Tangentopoli? 
«Ora non è il sistema dei partiti che esercita funzioni improprie in danno al paese; oggi sono interessi del tutto personali a inquinare e conquistare le forze politiche. Tangentopoli mise in evidenza lo strapotere dei partiti, mentre attualmente il disvelamento di molteplici casi di corruttela testimonia all`inverso la fragilità del sistema politico e la sua permeabilità agli interessi illegali. Come si vede, dunque, terreni e contesti sono diversi, rispetto a Tangentopoli. 

Ma il ddl anticorruzione è sufficiente a contenere il fenomeno? 
«Non sono le leggi che possono risolvere il problema. Le leggi ci danno strumenti nuovi, ma dal dilagare della corruzione si esce con percorsi eticamente orientati». 

Dal ddl, però, restano fuori temi cruciali come l`antiriciclaggio
«Vorrei ricordare che questo provvedimento è stato votato da quegli stessi parlamentari pronti a sostenere, un anno fa, che Ruby era la nipote di Mubarak. Il ddl è l`unico punto di equilibrio possibile tra chi avrebbe continuato a rimuovere il problema della corruzione all`infinito, e gli impegni assunti dall'Italia all'atto della firma di convenzioni internazionali. Certamente non contiene tutto quello che serve per battere l`illegalità, ma introduce reati che permettono di entrare nella cosiddetta "zona grigia", dal traffico d`influenze all`asservimento di funzioni. E agisce in maniera preventiva, disponendo l`incompatibilità tra funzioni pubbliche e private, e vietando ai magistrati amministrativi di svolgere arbitrati, per esempio. Inoltre, consentirà di esercitare la delega per rendere ineleggibili i condannati per reati contro la pubblica amministrazione. Un motivo in più per far presto ad approvarlo». 

Pure il falso in bilancio resta depenalizzato, eppure è lì che si accumulano i fondi neri destinati a pagare le mazzette
«C`è un`altra legge in proposito, incardinata alla commissione Giustizia della Camera, su iniziativa dell'Idv ma sottoscritta anche dal PD. Può essere approvata entro la fine della legislatura, se si vuole. 
E se non c`è la volontà politica di farlo, inutile pensare di poter proporla introdurre con un emendamento nell'anticorruzione. 
Qualsiasi modifica sostanziale fermerebbe questo treno, meglio aggiungere qualche vagone successivamente». 

E la prescrizione? Soltanto in Italia non si ferma tra un grado di giudizio e l`altro
«Non mi avventurerei a modificare la prescrizione, non con l`attuale maggioranza che ha trascorso gli ultimi tre anni a cercare di ridurne i termini. E` certamente un aspetto del sistema che va modificato, ma trovo sia poco accorto farlo adesso». 

C`è chi teme che l`abbassamento delle pene per la concussione minacci i processi in corso, a cominciare dal caso Penati
«Importanti giuristi, a cominciare da Carlo Federico Grosso, hanno scritto fiumi di righe su quest`argomento. Sono tutti d`accordo che la modifica introdotta nel ddl anticorruzione è la diretta conseguenza delle convenzioni internazionali che abbiamo firmato, ed è finalizzata a ridurre la fascia d`impunità che finora ha visto i concus si farla franca. E, soprattutto, sono tutti d`accordo che non inciderà sui processi in corso». 

Legittimo porre la fiducia? 
"E` l`unico strumento possibile per portare a casa il risultato. Il Governo deve mettere sul tavolo tutto il suo peso per battere le istanze di quelle forze che tentano la ricucitura con la Lega, sia su queste misure, sia sulla responsabilità dei giudici. Come pensare che queste forze politiche, che in Parlamento contavano su una schiacciante maggioranza, siano pronte a occuparsi di corruzione se non lo hanno fatto nei tre anni in cui hanno governato? Le resistenze a questi provvedimenti si manifestano ancora oggi, e sarebbe ingenuo fingere di non accorgersene».

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