“I dati diffusi oggi sulla situazione economica delle famiglie, sull’andamento dei consumi e sulle vendite al dettaglio, sarebbero da soli sufficienti a far recedere dall’idea di aumentare le due aliquote dell’Iva che toccano quasi l’80% del paniere della spesa delle famiglie. Ha ragione il presidente di Confcommercio Sangalli: non è possibile deprimere ulteriormente la domanda interna con un aggravio di Iva che va a colpire maggiormente le famiglie con redditi bassi e medi”.
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