SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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mercoledì 17 ottobre 2012

Noi sindaci al lavoro per i cittadini


Lettera al Presidente del Consiglio

Piero Fassino - Corriere della Sera


anci
Caro presidente Monti, oggi a Bologna al Congresso dell’Anci avrà di fronte a sé una platea amplissima, rappresentativa dagli oltre 8.000 sindaci italiani.

Consapevoli - per esperienza personale - di quanto grande sia la fatica di chi deve governare e di quanto lei abbia restituito all’Italia credibilità, quei sindaci la ascolteranno con enorme attenzione. E anche con l’angoscia per i troppi é ripetuti episodi di degenerazione nella vita della politica e delle istituzioni. Sì, perché quegli episodi - che giustamente e legittimamente suscitano indignazione in tanta parte dell’opinione pubblica - offuscano la fatica quotidiana che migliaia di sindaci, di ogni colore politico, conducono nel guidare la propria comunità. 

La troppa facile attribuzione del termine «casta» a qualsiasi persona che ricopra funzioni pubbliche, non rende giustizia a chi mette ogni giorno competenza, passione, generosità al servizio dei propri cittadini. 

Sindaci che quando nevica non si comprano un suv con i soldi dei cittadini, ma passano l’intera notte in Comune per garantire che la neve sia spalata bene e in fretta. Sindaci che non cercano i voti della ‘ndrangheta, ma la contrastano ogni giorno perché la vita pubblica sia trasparente, corretta, pulita. E lo fanno rischiando la vita, come Angelo Vassallo il sindaco di Pollica. Sindaci che su ogni decisione mettono la propria faccia e anzi spesso ce la mettono anche per rispondere di decisioni altrui. Sindaci che la spending review la fanno tutte le mattine, razionalizzando spese e riorganizzando servizi. Sindaci che quando c’è il terremoto, sono lì a scavare tra le macerie con i loro cittadini e a restituire speranza a chi vede infranti i sacrifici di una vita. Sindaci che non godono di scandalose indennità e di ingiustificati benefit, ma spesso ci rimettono di tasca propria per sopperire alle tante carenze delle istituzioni.
Sindaci - soprattutto - che costituiscono spesso l’unico punto di certezza e di fiducia per i cittadini in un panorama politico e istituzionale devastato.

Quei sindaci non si attendono oggi annunci miracolosi, perché sono uomini e donne di governo, abituati a scegliere e decidere, ad assumere responsabilità e sanno bene che per tirare fuori il Paese dall’orlo del baratro in cui era stato condotto saranno necessari ancora decisioni difficili. Ma proprio per questo quei sindaci si attendono da lei parole che diano loro la certezza che il governo è consapevole di dover assicurare ai Comuni gli strumenti e le risorse per poter corrispondere alle aspettative dei cittadini: un patto di stabilità che non strozzi la possibilità di attivare investimenti; un’autonomia fiscale che consenta a ogni comunità di avere le risorse per vivere; un ordinamento che riconosca a ogni Comune effettive possibilità di autogoverno delle proprie risorse umane e finanziarie. 
Soprattutto si attendono parole di riconoscimento per la fatica che ogni giorno si sobbarcano per assicurare che - nonostante i tagli delle risorse - i bambini continuino ad avere asili nido, gli anziani siano assistiti e curati, i trasporti pubblici funzionino, gli investimenti non si paralizzino.

Parlando ai sindaci lei parlerà agli italiani e a tutto il Paese. Per questo siamo certi che da lei verranno parole di fiducia e di speranza.

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