
Pier Luigi Bersani chiude la conferenza nazionale del Pd sul Mezzogiorno parlando della crisi economica che attraversa l'Europa, di quanto sia illusorio pensare che qualcuno a livello nazionale o comunitario possa «salvarsi da solo» («Si parte dal Sud e si fanno cose per l'Italia») e di come le «cure della troika» stiano fallendo miseramente generando un «avvitamento tra austerity e recessione», mentre servirebbe introdurre a livello europeo una tassazione sulle transazioni finanziarie. «La finanza paghi un po’ di quel che ha provocato», è il messaggio che di fronte a 1500 persone provenienti da tutta Italia lancia all'indirizzo del governo. Al prossimo Consiglio europeo (il 18 e 19) si dovrà infatti discutere l’introduzione della cosiddetta Tobin tax e mentre Francia, Germania, Austria, Portogallo, Grecia e diversi altri Paesi Ue si sono detti favorevoli sfidando le contrarietà della Gran Bretagna, l’Italia ancora non si è espressa. Bersani ne ha discusso tre giorni fa a Bruxelles con i leader dei socialisti francesi e della tedesca Spd, concordando con loro la necessità di incalzare i singoli esecutivi comunitari a schierarsi a favore di un'imposta dello 0,1% sulle transazioni di azioni e obbligazioni. Ma non è solo su questo fronte che Bersani intende incalzare il governo, nelle prossime settimane.
A Monti chiede di porre la fiducia sulla legge anti-corruzione («come ha fatto per norme di minor rilevanza»), a Fornero di trovare una soluzione per gli esodati («per strada fermano me, ed è il Pd a colmare il vuoto per così dire comunicativo che c'è tra il governo e la società»), a Passera, che dalla convention leghista di Torino ha proposto di commissariare le Regioni non virtuose, fa notare che poteva direttamente dire a Maroni che avrebbe commissariato la Lombardia, visto che la giunta Formigoni sta in piedi grazie ai voti leghisti («non mi sono piaciuti toni così accomodanti»). E se oggi altre forze politiche o commentatori vari si fanno supporter del Monti bis e invitano il Pd a fare altrettanto, Bersani manda a dire: «Monti l'abbiamo voluto noi, rinunciando anche ad interessi di partito, non mi vengano a dire quanto è bravo, nessuno è autorizzato a farci la predica».
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