SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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lunedì 1 ottobre 2012

Bersani sul Monti bis: «No a scorciatoie>>


Parla esplicitamente di «dopo Monti» e della necessità di «uscire dall’eccezionalità», di smetterla con le «scorciatoie» e le «ricette tipicamente italiche». Lancia una frecciata a Montezemolo («Luca, non vorrai mica guidare la macchina stando ai box?») e una a Renzi: «I messaggi comunicativi non trasformano l’acqua in vino, bisogna guardare alla sostanza e io non chiederò agli italiani di piacere ma di essere considerato credibile perché dico la verità». E poi ironizza sulla trasferta fiorentina di Clinton e sugli appuntamenti annunciati e mai realizzati: «Per essere qui a Lamezia Terme ho rinunciato alla foto con lui a Cesena dov’ero stato invitato, ma era giusto ripartire da qui, dal Sud, dalla Calabria». 

Pier Luigi Bersani chiude la conferenza nazionale del Pd sul Mezzogiorno parlando della crisi economica che attraversa l'Europa, di quanto sia illusorio pensare che qualcuno a livello nazionale o comunitario possa «salvarsi da solo» («Si parte dal Sud e si fanno cose per l'Italia») e di come le «cure della troika» stiano fallendo miseramente generando un «avvitamento tra austerity e recessione», mentre servirebbe introdurre a livello europeo una tassazione sulle transazioni finanziarie. «La finanza paghi un po’ di quel che ha provocato», è il messaggio che di fronte a 1500 persone provenienti da tutta Italia lancia all'indirizzo del governo. Al prossimo Consiglio europeo (il 18 e 19) si dovrà infatti discutere l’introduzione della cosiddetta Tobin tax e mentre Francia, Germania, Austria, Portogallo, Grecia e diversi altri Paesi Ue si sono detti favorevoli sfidando le contrarietà della Gran Bretagna, l’Italia ancora non si è espressa. Bersani ne ha discusso tre giorni fa a Bruxelles con i leader dei socialisti francesi e della tedesca Spd, concordando con loro la necessità di incalzare i singoli esecutivi comunitari a schierarsi a favore di un'imposta dello 0,1% sulle transazioni di azioni e obbligazioni. Ma non è solo su questo fronte che Bersani intende incalzare il governo, nelle prossime settimane. 

A Monti chiede di porre la fiducia sulla legge anti-corruzione («come ha fatto per norme di minor rilevanza»), a Fornero di trovare una soluzione per gli esodati («per strada fermano me, ed è il Pd a colmare il vuoto per così dire comunicativo che c'è tra il governo e la società»), a Passera, che dalla convention leghista di Torino ha proposto di commissariare le Regioni non virtuose, fa notare che poteva direttamente dire a Maroni che avrebbe commissariato la Lombardia, visto che la giunta Formigoni sta in piedi grazie ai voti leghisti («non mi sono piaciuti toni così accomodanti»). E se oggi altre forze politiche o commentatori vari si fanno supporter del Monti bis e invitano il Pd a fare altrettanto, Bersani manda a dire: «Monti l'abbiamo voluto noi, rinunciando anche ad interessi di partito, non mi vengano a dire quanto è bravo, nessuno è autorizzato a farci la predica».

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