Si è chiusa la Conferenza nazionale del PD per il Mezzogiorno a Lamezia Terme. Ha aperto i lavori Alfredo D’Attorre, a seguire, tra gli altri: Umberto Ranieri, Rosy Bindi, Enrico Letta. Le conclusioni del Segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani.VIDEO
"Partiamo dal Sud per ricostruire l'Italia", le conclusioni del Segretario Pier Luigi Bersani alla Conferenza nazionale del PD sul Mezzogiorno.
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Rosy Bindi e Enrico Letta: "Il Mezzogiorno deve essere l'orgoglio del PD"
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Alfredo D’Attorre, Commissario regionale PD Calabria e Responsabile del Coordinamento dell'iniziativa politica ha presentato la due giorni del Partito democratico dedicata al Sud, la Conferenza Nazionale per il Mezzogiorno dal titolo: “Con il Sud ricostruiamo l’Italia" al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme.
“Organizzare qui la Conferenza nazionale del PD per il Mezzogiorno è una scelta importante per la Calabria, Regione dove lo Stato si è ritirato più che altrove, ma terra piena di risorse. Qui dobbiamo parlare del Sud e dell’Italia intesi come comunità internazionali - ha ribadito D’Attorre - proprio qui la buona politica è chiamata ad avere un ruolo, ovvero costruire un’alleanza sociale più credibile per la costruzione e il cambiamento. Proprio qui in Calabria, possiamo mostrare il volto di un nuovo Sud che c’è, esiste ed è in campo. Un Sud che rappresenta la sfida di uno stato che deve tornare a svolgere il proprio ruolo, in una terra dove non si garantiscono neanche i diritti fondamentali. Di queste cose si parlerà nei sei forum tematici della Conferenza: Forum Sviluppo sostenibile, necessario al giorno d’oggi per stare al passo con le nuove tecnologie; Forum Sapere, fondamentale per garantire pari accesso al mondo del lavoro;Forum Legalità, come sappiamo grande piaga di queste terre; Forum Welfare, importante in quanto è difficile che possa star bene un’impresa, lì dove non sta bene una persona; Forum Mediterraneo, frontiera decisiva per le future politiche europee e Forum Istituzioni, che lavorerà per creare un’assetto istituzionale adeguato”.
Ha concluso D’Attorre: “Il PD vuole essere la forza per portare avanti questa sfida dal basso. Abbiamo bisogno di un nuovo progetto nazionale per il Sud per effettuare quelle riforme e cambiamenti che possono far ripartire l’economia. Partendo dal Sud bisogna riproporre uno sviluppo sostenibile, le donne e i ragazzi in particolare dovranno essere in prima linea, così come le numerose associazioni che lottano contro l’illegalità. Ebbene queste forze vanno coinvolti e noi come PD, cercheremo di far intrecciare queste esperienze. Credo che se avremo la consapevolezza della nostra responsabilità in Italia come nel Mezzogiorno, ci sarà una reale possibilità di ricostruire l’Italia e di avere un ruolo nella politica nazionale”.
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“Da cinque anni il Mezzogiorno paga la crisi più del centro nord e i giovani e le donne in particolare - ha notato Umberto Ranieri - hanno pagato il prezzo più alto. Al Sud sembrano sbarrate tutte le porte per loro, come ha evidenziato il rapporto Svimez, per questo occorre una svolta e una nuova strategia politica ed economica per il Sud, nuove riforme, indispensabili per un rinnovamento. E’ evidente il nesso tra Mezzogiorno e sviluppo complessivo del Paese - ha aggiunto Ranieri – e se non si cambia si rischia un leghismo mediterraneo. Allo stesso tempo il Sud può rappresentare una grande opportunità, può essere volano per la crescita, ma ad alcune condizioni ben precise. E’ necessario tornare a parlare di Mezzogiorno come prospettiva nazionale, quindi non bisogna fermarsi alle liberalizzazioni, ma considerare la questione meridionale un problema europeo, fulcro della questione mediterranea”.
Ranieri ha poi lanciato un monito: “L’Italia così come è non regge, il Sud non può essere il capro espiatorio di tutti i mali del Paese, la tesi di un Sud che ha sfruttato il Nord non è reale e non è più percorribile. Per questo bisogna rilanciare una crescita sostenibile e di qualità ispirata ad una nuova questione meridionale. Per uscire dalla crisi, insieme agli aspetti quantitativi, a lungo termine dovranno contare anche quelli qualitativi al Sud, ovvero mettere al centro la qualità della vita umana. Una nuova politica per il Sud deve mettere in primo piano fattori che rafforzino la competitività di un territorio – ha chiarito Ranieri – primo fra tutti la scuola, in quanto solo attraverso l’istruzione un giovane può capire che c’è un altro modo di approcciarsi alla vita”.
Ha concluso il Responsabile Forum mezzogiorno: “Al Sud ci sono risorse culturali e geografiche sottoutilizzate, come quelle immense presenti a Pompei e Matera ad esempio e tutti i meravigliosi paesaggi agricoli. L’uso efficace di questo patrimonio sarebbe una svolta per i Sud e per l’intero Paese. Il Mezzogiorno ha da chiedere meno affaire e più investimenti, per valorizzare le eccellenze del Sud. In questo senso la politica per il Sud può essere una opportunità di rilancio per l’intera comunità internazionale. Dobbiamo andare oltre i tradizionali approcci, cercare nuove strade, vanno introdotti antidoti e sanzioni per i politici che sperperano il denaro pubblico al Sud, fino alla ineleggibilità. Per questo c’è bisogno di una riforma del regionalismo e il PD, con i giovani di Finalmente Sud, dovrà essere in testa a questo cambiamento. Deve risultare chiaro - ha concluso - che il PD nel Sud diventi una organizzazione di governo e di combattimento, a servizio della comunità. Andiamo avanti con fiducia e responsabilità”.
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Rosy Bindi e Enrico Letta: "Il Mezzogiorno deve essere l'orgoglio del PD"
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Alfredo D’Attorre, Commissario regionale PD Calabria e Responsabile del Coordinamento dell'iniziativa politica ha presentato la due giorni del Partito democratico dedicata al Sud, la Conferenza Nazionale per il Mezzogiorno dal titolo: “Con il Sud ricostruiamo l’Italia" al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme.
“Organizzare qui la Conferenza nazionale del PD per il Mezzogiorno è una scelta importante per la Calabria, Regione dove lo Stato si è ritirato più che altrove, ma terra piena di risorse. Qui dobbiamo parlare del Sud e dell’Italia intesi come comunità internazionali - ha ribadito D’Attorre - proprio qui la buona politica è chiamata ad avere un ruolo, ovvero costruire un’alleanza sociale più credibile per la costruzione e il cambiamento. Proprio qui in Calabria, possiamo mostrare il volto di un nuovo Sud che c’è, esiste ed è in campo. Un Sud che rappresenta la sfida di uno stato che deve tornare a svolgere il proprio ruolo, in una terra dove non si garantiscono neanche i diritti fondamentali. Di queste cose si parlerà nei sei forum tematici della Conferenza: Forum Sviluppo sostenibile, necessario al giorno d’oggi per stare al passo con le nuove tecnologie; Forum Sapere, fondamentale per garantire pari accesso al mondo del lavoro;Forum Legalità, come sappiamo grande piaga di queste terre; Forum Welfare, importante in quanto è difficile che possa star bene un’impresa, lì dove non sta bene una persona; Forum Mediterraneo, frontiera decisiva per le future politiche europee e Forum Istituzioni, che lavorerà per creare un’assetto istituzionale adeguato”.
Ha concluso D’Attorre: “Il PD vuole essere la forza per portare avanti questa sfida dal basso. Abbiamo bisogno di un nuovo progetto nazionale per il Sud per effettuare quelle riforme e cambiamenti che possono far ripartire l’economia. Partendo dal Sud bisogna riproporre uno sviluppo sostenibile, le donne e i ragazzi in particolare dovranno essere in prima linea, così come le numerose associazioni che lottano contro l’illegalità. Ebbene queste forze vanno coinvolti e noi come PD, cercheremo di far intrecciare queste esperienze. Credo che se avremo la consapevolezza della nostra responsabilità in Italia come nel Mezzogiorno, ci sarà una reale possibilità di ricostruire l’Italia e di avere un ruolo nella politica nazionale”.
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“Da cinque anni il Mezzogiorno paga la crisi più del centro nord e i giovani e le donne in particolare - ha notato Umberto Ranieri - hanno pagato il prezzo più alto. Al Sud sembrano sbarrate tutte le porte per loro, come ha evidenziato il rapporto Svimez, per questo occorre una svolta e una nuova strategia politica ed economica per il Sud, nuove riforme, indispensabili per un rinnovamento. E’ evidente il nesso tra Mezzogiorno e sviluppo complessivo del Paese - ha aggiunto Ranieri – e se non si cambia si rischia un leghismo mediterraneo. Allo stesso tempo il Sud può rappresentare una grande opportunità, può essere volano per la crescita, ma ad alcune condizioni ben precise. E’ necessario tornare a parlare di Mezzogiorno come prospettiva nazionale, quindi non bisogna fermarsi alle liberalizzazioni, ma considerare la questione meridionale un problema europeo, fulcro della questione mediterranea”.
Ranieri ha poi lanciato un monito: “L’Italia così come è non regge, il Sud non può essere il capro espiatorio di tutti i mali del Paese, la tesi di un Sud che ha sfruttato il Nord non è reale e non è più percorribile. Per questo bisogna rilanciare una crescita sostenibile e di qualità ispirata ad una nuova questione meridionale. Per uscire dalla crisi, insieme agli aspetti quantitativi, a lungo termine dovranno contare anche quelli qualitativi al Sud, ovvero mettere al centro la qualità della vita umana. Una nuova politica per il Sud deve mettere in primo piano fattori che rafforzino la competitività di un territorio – ha chiarito Ranieri – primo fra tutti la scuola, in quanto solo attraverso l’istruzione un giovane può capire che c’è un altro modo di approcciarsi alla vita”.
Ha concluso il Responsabile Forum mezzogiorno: “Al Sud ci sono risorse culturali e geografiche sottoutilizzate, come quelle immense presenti a Pompei e Matera ad esempio e tutti i meravigliosi paesaggi agricoli. L’uso efficace di questo patrimonio sarebbe una svolta per i Sud e per l’intero Paese. Il Mezzogiorno ha da chiedere meno affaire e più investimenti, per valorizzare le eccellenze del Sud. In questo senso la politica per il Sud può essere una opportunità di rilancio per l’intera comunità internazionale. Dobbiamo andare oltre i tradizionali approcci, cercare nuove strade, vanno introdotti antidoti e sanzioni per i politici che sperperano il denaro pubblico al Sud, fino alla ineleggibilità. Per questo c’è bisogno di una riforma del regionalismo e il PD, con i giovani di Finalmente Sud, dovrà essere in testa a questo cambiamento. Deve risultare chiaro - ha concluso - che il PD nel Sud diventi una organizzazione di governo e di combattimento, a servizio della comunità. Andiamo avanti con fiducia e responsabilità”.
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