Parlano gli under 30 che hanno deciso di schierarsi alle prossime primarie del centrosinistra: chi per Bersani, chi per Vendola, o per Renzi, o Puppato o Tabacci tutti hanno da dire qualcosa
di MARCELLO GELARDINI, RICCARDO DI GRIGOLI e FRANCESCO PETRUZZELLI ROMA - Da Abdoulaye Mbodj, avvocato figlio di immigrati senegalesi che tifa Renzi, a Leonardo Piglionica, da Bitonto, Bari, disoccupato da sei mesi, che invece andrà a votare Bersani perché non crede alla rottamazione. E poi i supporter di Vendola, Puppato, Tabacci, tutti rigorosamente under 30 alla prova del voto delle primarie di centrosinistra che domenica si giocano anche sul conflitto generazionale. Per moltissimi di loro sarà la prima volta: possono infatti recarsi alle urne coloro che compiono 18 anni entro domenica, oltre ai cittadini europei residenti in Italia e i cittadini di altri paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno. Ecco le loro voci.Pasquale Videtta
"Nichi ha dimostrato che per capire i giovani non occorre necessariamente esserlo". Con questa convinzione Pasquale Videtta, 19enne della provincia di Potenza, domenica andrà a votare per Vendola. Lui studia Scienze Politiche all’università Roma Tre e sarà uno di quelli che lo potrà fare da fuorisede. "Vendola — aggiunge — è l’unica alternativa credibile a Monti; Renzi e Bersani hanno delle idee ancora troppo lacunose". E sui punti del programma che lo hanno maggiormente convinto, Pasquale non ha dubbi: "Uno che propone pieno riconoscimento dei diritti gay, attenzione alle politiche per gli under 30 e l’abolizione della riforma del lavoro targata Fornero non può che essere il mio candidato ideale".
Giacomo Poggiali
Originario di Pontassieve, nel cuore del feudo renziano, Giacomo Poggiali ha preso una decisione controcorrente: il suo candidato non sarà il "rottamatore" sindaco di Firenze, ma Bruno Tabacci. "Sento di poter affidare i miei sogni e le mie speranze — spiega Giacomo, 19 anni — a Tabacci, perché a differenza di altri candidati non cerca il clamore dei media". Studente di Sviluppo economico all’Università di Firenze, Giacomo è critico nei confronti della nuova "politica 2.0", fatta di spot. E sente di poter affidare i suoi "sogni e le sue speranze" a un uomo che "con onestà e responsabilità da anni svolge il suo lavoro portando a casa sempre ottimi risultati, come sta accadendo a Milano nella giunta sinistra-centro di Pisapia". "Con lui — conclude Giacomo — si riparte da diritti e doveri di cui ogni cittadino deve farsi carico. È questo che mi affascina".
Leonardo Piglionica
"Bisogna sporcarsi le mani, metterci la faccia". Ventisei anni, disoccupato da sei mesi ed elettore dichiarato del Pd. Leonardo Piglionica da Bitonto, in provincia di Bari, domenica parteciperà alle primarie del centrosinistra. "Vado a votare per contribuire a una nuova forma di politica. Il mio candidato è Bersani: non mi piace il termine rottamazione". A Leonardo piace parlare piuttosto di rinnovamento di idee: "Penso che la politica sia la sinergia tra giovani e personalità con esperienza, quelli che Renzi chiama vecchi". Lui andrà al seggio, ma in cambio vorrebbe un impegno: "Una immediata rivisitazione di tutti i contratti atipici. Più tutela non solo ai lavoratori ma anche a chi fa impresa. E lo dico io che il mio posto in fabbrica l'ho perso a giugno".
Abdoulaye Mbodj
"Mio padre è arrivato a Milano da Dakar nel 1989. Vendeva accendini da clandestino, nel 1990 si è messo in regola con la sanatoria Martelli". Raccontando la sua storia , Abdoulaye Mbodj sorride, impeccabile nel gessato grigio. "Papà è cittadino senegalese, come mamma. Una loro scelta". Abdoulaye è in Italia dal 1991. Ha 27 anni, come avvocato si occupa di responsabilità degli enti. "Alle primarie voterò Renzi - spiega - mi piace il programma sociale: dagli asili nido alla disoccupazione giovanile, l’esperienza di sindaco si sente". Sull’immigrazione invece manca qualcosa: "Non basta parlare di cittadinanza, che è la fine del percorso. Serve una disciplina dei permessi di soggiorno per dare a tutti una possibilità, come la ha avuta mio padre". (franco vanni)
Elena Lake
"Laura Puppato è una persona valida, senza sassolini nelle scarpe". Per Elena Lake, 26enne studentessa di Verona, non ci sono dubbi: l’unica donna che correrà alle primarie è anche l’unico candidato per cui valga la pena andare a votare. "La seguo da anni — spiega Elena, che a Verona studia Scienze politiche —, e fin da subito mi ha colpito il suo modo di fare politica: onesto, pratico e democratico". Sono in particolare le problematiche di genere e quelle relative alla green e blu economy ad aver attirato Elena verso l’ex sindaco di Montebelluna. "Rispetto agli altri candidati — prosegue —, lei è una donna, e dunque il suo punto di vista del Paese è diverso rispetto a quello degli altri candidati. E io mi ci riconosco".
Gemma Sacchetti
Gemma Sacchetti 19 anni, studentessa a Scienze Politiche, fiorentina. "Confesso di non essere una grande esperta di politica ma sono convinta che sia giusto andare a votare a queste primarie che rappresentano la possibilità di una svolta nel centrosinistra. Voterò per Matteo Renzi e in questa scelta non c’entra niente il fatto che lui sia il sindaco della mia città. Lo voterò perché tra i candidati è quello che parla un linguaggio più diretto, mi piace perché è giovane e spero che capisca i problemi della mia generazione. Lo seguo su facebook, guardo i suoi video, è presente ovunque, mi convince. E mi fido della sua giovane età". (Simona Poli)
Benedetta Ducci
Benedetta Ducci, 19 anni, fiorentina, studentessa di Giurisprudenza. "Vado a votare perché penso che sia importante, lo considero un dovere per chi come me è di centrosinistra e credo che la pensino molti tra i miei amici. Chi non vota adesso non voterà probabilmente neppure alle elezioni politiche e questo è sbagliato. E’ la prima volta che esercito il diritto di voto, sono felice e anche molto emozionata. Spero che vinca Bersani, mi sembra il più serio tra i candidati in gara e mi è anche molto simpatico. Tra l’altro ho visto una sua foto da giovane e devo dire che era pure molto carino, proprio un bell’uomo". (Simona Poli)
Annalisa Cangemi
Nata a Palermo ma "emigrata" a Roma per ragioni di lavoro. Annalisa Cangemi, 27 anni, praticante giornalista è uno dei tanti giovani che ha dovuto abbandonare il meridione per avere un'opportunità; alle primarie di domenica voterà Vendola perché, secondo lei, "è l'unico tra i candidati a sapere veramente cosa significa governare". "Quello che Vendola ha fatto da Presidente della Puglia - aggiunge - promette bene, per questo è a lui che affiderei la guida del Paese". Infatti, aldilà della lotta per i diritti degli omosessuali, di cui Annalisa è convinta sostenitrice pur non essendolo, durante il dibattito trasmesso da Sky "il programma di Vendola è sembrato il più solido e convincente: credo abbia più chiara la situazione che attualmente attraversa l'Italia".
Daniele Volpatto
"Vado a votare perchè credo che senza partecipazione non ci possa essere cambiamento". Daniele Volpatto si definisce un lavoratore-studente. Ha trent'anni, domenica alle primarie voterà Bersani ed è manutentore alla Luxottica di Lauriano, duemila abitanti nella cintura sud di Torino. "Guadagno 1.350 euro al mese, lavoro su tre turni che cambiano continuamente e nel poco tempo libero che mi rimane studio scienze dell'amministrazione all'Università di Torino perchè non eslcudo di dedicarmi alla politica. Ho una compagna che ha studiato giurisprudenza, non è figlia di nessuno e per farsi strada fa una gran fatica. Progettare una vita insieme non è semplice. Ogni giorno sentiamo storie di gente che perde il posto di lavoro, ma sono convinto che soltanto mettendosi in gioco direttamente si possa cercare di migliorare la società in cui siamo". (Sara Strippoli)
Thayaraj Arulnesan
30 anni, dello Sri Lanka e vive a Palermo: primo laureato Tamil in Sicilia, in Lingue, guida l’associazione di volontariato "Youth in action" con ragazzi di diverse etnie e direttore di un patronato in cui aiuta migranti."Faccio parte di Left, la casa della sinistra da due anni. Prima ero lontano dalla politica, da quando mi sono avvicinato a Sel ho capito il valore della partecipazione democratica. La politica ci condiziona nella nostra vita. Queste primarie sono importanti, bisogna partecipare per scegliere il nostro premier. Nichi Vendola ha sempre difeso i migranti da tutti i punti di vista, parla sempre della cittadinanza universale e di diritti uguali per tutti i popoli, a prescindere dalla provenienza. Tutto il mondo è paese, in ogni paese c’è discriminazione. Io vengo dallo Sri Lanka, esempio per eccellenza di mancanza di democrazia. Mi sono avvicinato al partito per portare avanti la causa dei Tamil, di questo popolo danneggiato da una guerra civile trentennale. Io ormai mi sento italiano e per me Vendola è l’unico che ci può guidare e che può dare uno spiraglio agli immigrati che da anni vivono in Italia e hanno i diritti ancora negati, dal punto di vista della cittadinanza. Chi vive da 30 anni in Italia rinnova ogni anno il permesso soggiorno". (Antonella Romano)
Masino Lombardo
Masino Lombardo, 30 anni, è presidente del consorzio Ponente, incubatore di cooperative giovanili e componente dell’assemblea regionale del Pd siciliano. "L’usato storico lo conosciamo ed è il gruppo dirigente di questi 25 anni e quindi ne conosciamo i limiti e i pregi. E non bastano. Con la crisi nel Paese, c’è bisogno di altro: bisogna innovare, bisogna rottamare e bisogna avere il coraggio di mettere una nuova generazione al centro non solo della politica ma dell’economia, dell’Università, della cultura. Questo è un paese vecchio, è il paese dei dinosauri e Matteo Renzi ha avuto questa abilità e questo dono: ha messo al centro la questione di un ricambio generazionale nelle classi dirigenti del Paese. Non usciamo dalla crisi con quelli che ci hanno portato alla crisi, che hanno vissuto nel Novecento. C’è un tempo nuovo davanti a noi che si chiama globalizzazione, sviluppo tecnologico e che non ha nulla a che vedere con chi ha vissuto nel secolo scorso. Non capisco perché noi giovani dobbiamo essere casta di serie b, che paga i debiti e non ha né diritti né la possibilità di immaginarsi un progetto di vita. Siamo l’unica generazione in Italia che non ha un reddito. Sono con Renzi per questo, perché porta aria nuova e rottama". (Antonella Romano)
Giuseppe Musco
Giuseppe Musco ha 21 anni e studia Lettere alla Statale di Milano. Domenica alle primarie voterà quasi sicuramente per Bersani. "Ho ancora una punta d’indecisione, ma il suo programma è più efficace degli altri su due aspetti per me fondamentali: la patrimoniale e la lotta all’evasione fiscale. Il sommerso in Italia è una piaga contro la quale servono provvedimenti urgenti". Il secondo favorito è Renzi, che però non riesce a convincerlo fino in fondo: "La sua voglia di cambiare il panorama politico mi piace ma mi lascia diverse perplessità: difficile abbattere tutto e rifondare in poco tempo". (Tiziana De Giorgio)
(da Repubblica.It)
Nessun commento:
Posta un commento