LUTTO
L'economista, 92 anni, fu partigiano e deputato oltre che direttore de L'Unità e di Rinascita. Membro della segreteria del Pci era il padre del ministro della Coesione territoriale
ROMA - E' morto ieri sera a Roma Luciano Barca, partigiano, economista, politico, giornalista e scrittore, padre del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Nato a Roma il 21 novembre 1920, ufficiale di Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, decorato per le azioni con il sommergibile "Ambra". Nel 1944 si avvicinò al Partito Comunista Italiano e un anno dopo prese parte alla Resistenza, ammutinandosi. Nel 1945 si iscrisse al Pci e divenne giornalista a l'Unità, di cui fu anche direttore. La cerimonia di commiato per l'esponente comunista si terrà domani, venerdi 9 novembre, alle ore 11 presso il "Tempietto Egizio'' al cimitero monumentale del Verano.Direttore della prima serie di Politica ed Economia, diRinascita e del Menabò di Etica ed Economia, Barca è stato autore di importanti testi di economia. Tra questi si ricordano L'economia della corruzione con Sandro Trento (Laterza 1994), Da Smith con simpatia. Mercato, capitalismo, Stato sociale (1997), Del capitalismo e dell'arte di costruire ponti (Donzelli, 2000).
Nel Pci, Luciano Barca fu eletto nel 1956 nel Comitato Centrale ed entrò nel 1960 nella segreteria nazionale. In Parlamento, deputato dal 1963 al 1987, poi senatore fino al 1992, è stato vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, presidente della Commissione bicamerale per il Mezzogiorno nei difficili anni del passaggio dalla Cassa all'intervento ordinario e, dal 1965 al 1970, vicepresidente del gruppo PCI alla Camera.
Fu uno stretto collaboratore di Enrico Berlinguer dal 1970 al 1980. Contrario al modo in cui fu attuata la svolta della Bolognina, che portò il Pci a trasformarsi in Partito Democratico della Sinistra, uscì dai DS nel 1997, pur continuando a militare nella sinistra. Dal 1990 è stato presidente dell'Associazione culturale ONLUS "Etica ed Economia".
Walter Veltroni ricorda in una nota la figura di Luciano Barca. "Di Luciano colpivano la brillantezza del pensiero, la lunga storia che va dalla Resistenza ai banchi del Parlamento, la sua profonda conoscenza dei meccanismi economici e anche la sua attenzione per il giornalismo che lo aveva portato all'Unità e poi alla direzione di Rinascita. Uomo di grande passione e generosità, di idee forti e di studio: ci mancherà".
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, ha ricordato Barca in Aula: "Un uomo colto, raffinato, intelligente e appassionato, figura tanto discreta quanto importante della nostra storia. Non solo un giornalista, un politico, un economista ma anche un partigiano e capace di azioni anche assai audaci".
Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci: "E' stato partigiano, poi dirigente di primissimo piano del Pci, preziosissimo intellettuale, che ha dato un contributo decisivo alla vita democratica del Paese e del partito: in particolare acuto nell'analisi e puntuale nella proposta politica. Uomini come lui ci mancheranno e sarebbero essenziali per la sinistra di oggi".
Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: "Lo ricordo come economista e come uomo politico impegnato in prima fila nel dibattito all'interno del suo partito, il Pci, e nel confronto con le altre forze politiche. Svolse un ruolo molto importante durante la segreteria di Berlinguer. Alla famiglia e al figlio Fabrizio le mie più sentite condoglianze".
Vannino Chiti, vicepresidente del Senato: "Ho avuto con lui rapporti di amicizia e stima, fin da quando mi sono avvicinato all'impegno politico. Ammiravo la sua competenza sui temi dell'economia e del sociale, la coerenza di un impegno politico e di una passione civile durata fino al termine della sua vita, le doti intellettuali, umane, la sua semplicità. Era un uomo di fede, non ostentata ma testimoniata concretamente. Gli volevo bene e sono vicino con commozione alla sua famiglia".
(da Repubblica.It)
Nessun commento:
Posta un commento