SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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venerdì 16 novembre 2012

Primarie, appello per Bersani dal mondo della Cultura



Nomi di prestigio del mondo della cultura sono scesi in campo per appoggiare la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie di centrosinistra. Da Ennio Morricone a Salvatore Accardo, da Ettore Scola ai fratelli Taviani, da Jannis Kounellis a Gino Paoli, in più di quaranta hanno firmato un appello in sostegno del segretario del Pd.

L'APPELLO
«Per far rinascere la cultura bisogna che l'Italia sia governata non più da improvvisati populisti nè da pur valenti tecnici prestati alla politica, ma da politici competenti e legittimati dal consenso popolare come Pier Luigi Bersani: un politico che pone tra le sue priorità anche la crescita artistica e culturale del Paese», si legge nel testo.
 

«Uno dei paradossi italiani è che la cultura, cioè la risorsa più importante del nostro Paese, nel bilancio dello Stato pesa solo per lo 0,19 per cento e sul Pil ancora meno (lo 0,11). Dati peraltro in caduta libera: solo poco tempo fa erano migliori, e in passato decisamente migliori. Ma quel che è più grave e umiliante è che Paesi come la Francia e la Germania, pur così attenti ai conti pubblici, sono ben oltre l'1 per cento del loro Pil. E che perfino Stati in crisi come la Grecia e la Spagna, costretti a tagli dolorosi, evitano accuratamente di sottrarre fondi alla cultura, la loro risorsa principale per rianimare l'economia», si legge nell'appello.
 

«In queste settimane il Parlamento ha tentato di evitare che si sottraessero ancora fondi alla ricerca e che si arrivasse all'assurdo (anche economicamente parlando) di sopprimere enti come la Cineteca e la Discoteca di Stato o il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ma nulla ha potuto purtroppo, e si tratta di un esempio tra i tanti, di fronte al continuo depauperamento di un fondo come quello istituito per lo spettacolo nel 1985. In termini assoluti l'Italia spende per la cultura circa 1,8 miliardi di euro - si ricorda - mentre la Spagna e la Gran Bretagna 5,3, la Germania 8,6, la Francia addirittura 12. Per non dire che, secondo uno degli ultimi rapporti del World Economic Forum, l'Italia è ormai scesa al 49° posto nel mondo, mentre è addirittura all'84° per qualità del sistema educativo, al 99° per qualità degli istituti di ricerca ed è lontana dal figurare tra i primi cento per quel che riguarda il sistema universitario. Ma non basta. A un quadro già così incerto si aggiunge un altro paradosso: in Italia non si favoriscono in alcun modo le sponsorizzazioni private, mentre negli Stati Uniti d'America, se la mano pubblica spende relativamente poco per la cultura, incentiva però attraverso le defiscalizzazioni il mecenatismo privato».
 

«Anche per far rinascere la cultura bisogna dunque che l'Italia sia governata non più da improvvisati populisti nè da pur valenti tecnici prestati alla politica, ma da politici competenti e legittimati dal consenso popolare come Pier Luigi Bersani: un politico che pone tra le sue priorità anche la crescita artistica e culturale del Paese», spiegano i firmatari dell'appello.
 

«Da molti anni, infatti, chi governa l'Italia si dimentica della cultura e della ricerca, relegandole ai margini della vita nazionale. Noi sosteniamo Pier Luigi Bersani anche perchè mostra di non ignorare quanto il nostro Paese abbia bisogno di valorizzare il suo patrimonio culturale, artistico e scientifico, per farne anche la leva attorno a cui ricostruire non solo la sua immagine ma anche il suo ruolo nel mondo», si chiude il testo.
 

LE FIRME
A firmarlo sono stati:
Salvatore Accardo, Luis Bacalov, Giorgio Battistelli, Gisella Belgeri, Marco Bellocchio, Achille Bonito Oliva, Antonio Calenda, Stefano Di Battista, Sabrina Ferilli, Giosetta Fioroni, Carlo Fontana, Dori Ghezzi, Massimo Ghini, Giancarlo Governi, Francesco Guccini, Angelo Guglielmi, Roberto Herlitzka, Jannis Kounellis, Carlo Lizzani, Rosetta Loy, Dacia Maraini, Simona Marchini, Giovanna Marini, Michele Mirabella, Ennio Morricone, Marcello Panni, Aurelio Picca, Gino Paoli, Ottavia Piccolo, Massimo Popolizio, Jacqueline Risset, Lucia Ronchetti, Francesco Rosi, Stefania Sandrelli, Nicola Sani, Ettore Scola, Giovanni Soldati, Sergio Staino, Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Giuseppe Tornatore, Dario Vergassola, Roman Vlad.

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