SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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lunedì 26 novembre 2012

Primarie, Bersani e Renzi al ballottaggio. Boom votanti, oltre 3,1 milioni


ll segretario Pd fra i primi a votare. Alla fine dice: "Giornata straordinaria. L'ho voluta io così". Ressa per Matteo in coda: "Al secondo turno voglio più seggi". Emilia a Bersani, Toscana a Renzi. Anche Tabacci in fila a Milano

di MONICA RUBINO


ROMA
 -E' ballottaggio tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che concludono la prima tornata elettorale di queste primarie di coalizione rispettivamente al 44% e al 36%. Nichi Vendola incassa il 15%. Laura Puppato ottiene circa il 3% mentre Bruno Tabacci si attesta all'1,2%. Questi i risultati a metà dei voti scrutinati che concludono una giornata che per il centrosinistra è stata di per sé un successo. L'affluenza al primo turno delle primarie di coalizione è andata oltre ogni aspettativa e ha fatto registrare una partecipazione record. Secondo il portavoce Stumpo, i votanti sono 3,1 milioni. Un risultato che indica come oggi l'antipolitica e la tendenza all'astensionismo hanno perso, battute da una partecipazione corale del popolo di centrosinistra. E non solo.
Tutto secondo le previsioni. Il primo round delle primarie di centrosinistra non è stato una sorpresa per il segretario del Pd. Pier Luigi Bersani è "molto soddisfatto", assicurano i suoi. E' probabile che oggi stesso il leader del Pd convochi una conferenza stampa a Piacenza per una valutazione dei dati definitivi. La lettura dei risultati ha fornito già alcune indicazioni giudicate molto importanti. Matteo Renzi è stato ovviamente accolto da una ovazione nel suo comitato: è una realtà con cui tutto il centrosinistra deve da oggi fare i conti, anche se con una affluenza così alta c'era chi avrebbe scommesso su un risultato ancora più eclatante. "Bersani prende in un elettorato vasto", hanno tenuto a sottolineare fonti vicine al segretario del Pd.

Bersani è andato bene nel Nord-Est e ha sfondato al Sud, nonostante il buon risultato di Nichi Vendola soprattutto in Puglia. Male invece nel Nord-Ovest e nelle regioni tradizionalmente rosse come la Toscana, in Umbria e nelle Marche. Di certo, come si aspettavano a largo del Nazareno, il voto si è polarizzato sui due principali candidati. Ora si lavorerà per recuperare in quei territori in cui il segretario è andato meno bene. Sarà scaramanzia, ma di possibilità di sconfitta al secondo turno non si parla. L'obiettivo è dare una legittimazione ancora più forte alla candidatura di Bersani a premier. Anche se, si fa notare, se pure non vi fosse stato il ballottaggio, il voto del 45% degli elettori di centrosinistra sarebbe stato già un'investitura di peso.
(da Repubblica.It)

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