"Bisogna garantire il sistema sanitario nazionale. Su questo non mollo". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che oggi pomeriggio è intervenuto alla videochat del Corriere.it per rispondere alle domande dei lettori. Per Bersani serve una riflessione sul sistema per introdurre migliori pratiche, ma "i tagli lineari non vanno bene". "Se arriviamo a un punto in cui ci sono due sanità, per chi ha più e per chi ha meno, siamo al disastro non solo sociale ma anche economico. Il concetto basico davanti a problemi come la salute è che non c'è né povero né ricco, si deve procedere con pragmatismo ma senza derogare da quel principio perché altrimenti andiamo fuori strada completamente".
Il segretario ha rivendicato anche il lavoro del Pd in Parlamento a difesa della scuola. "Abbiamo fatto fermare le macchine perché stavano arrivando delle misure francamente non accettabili", ha sottolineato.
Tra i temi affrontati oggi anche l'attualità, come la questione della chiusura dell'ILVA. "Siamo ad un passaggio drammatico, sono preoccupatissimo. Così si ferma la siderurgia italiana. In Europa e nel mondo ci si chiede se in Italia quando uno ha ottenuto un'autorizzazione ha finito o poi deve ricominciare daccapo". Bersani ha ricordato che "in tutta Europa c'è l'Aia, l'autorizzazione ambientale, che è la norma e che è stata fatta un mese fa, anche molto stringente. Dopo di che, in Italia c'è un secondo canale, la magistratura che ha sequestrato il prodotto". "Il Governo trovi una soluzione, anche normativa, per uscire da questo pasticcio", ha concluso.
Sull'IMU alla Chiesa, secondo Bersani è "giusto per l'attività economica. Ma a me preoccupa più la Caritas: starei attento che misure giuste non siano tanto stupide da andare a colpire chi sta dando una mano. Non bisogna danneggiare il privato sociale che sta aiutando gente che sta nella disperazione".
Sulle primarie, Bersani ha ricordato come le regole per il voto siano ormai state definite e che quindi non sia possibile modificare in vista del ballottaggio. "Ci sono delle regole che abbiamo approvato", ha detto, e che "non si cambiano in corso: tutti i sistemi giuridici dicono che va costruita la platea dei votanti". "Non possiamo dire agli oltre 3 milioni di partecipanti alle primarie che abbiamo scherzato", ha concluso.
Il segretario ha rivendicato anche il lavoro del Pd in Parlamento a difesa della scuola. "Abbiamo fatto fermare le macchine perché stavano arrivando delle misure francamente non accettabili", ha sottolineato.
Tra i temi affrontati oggi anche l'attualità, come la questione della chiusura dell'ILVA. "Siamo ad un passaggio drammatico, sono preoccupatissimo. Così si ferma la siderurgia italiana. In Europa e nel mondo ci si chiede se in Italia quando uno ha ottenuto un'autorizzazione ha finito o poi deve ricominciare daccapo". Bersani ha ricordato che "in tutta Europa c'è l'Aia, l'autorizzazione ambientale, che è la norma e che è stata fatta un mese fa, anche molto stringente. Dopo di che, in Italia c'è un secondo canale, la magistratura che ha sequestrato il prodotto". "Il Governo trovi una soluzione, anche normativa, per uscire da questo pasticcio", ha concluso.
Sull'IMU alla Chiesa, secondo Bersani è "giusto per l'attività economica. Ma a me preoccupa più la Caritas: starei attento che misure giuste non siano tanto stupide da andare a colpire chi sta dando una mano. Non bisogna danneggiare il privato sociale che sta aiutando gente che sta nella disperazione".
Sulle primarie, Bersani ha ricordato come le regole per il voto siano ormai state definite e che quindi non sia possibile modificare in vista del ballottaggio. "Ci sono delle regole che abbiamo approvato", ha detto, e che "non si cambiano in corso: tutti i sistemi giuridici dicono che va costruita la platea dei votanti". "Non possiamo dire agli oltre 3 milioni di partecipanti alle primarie che abbiamo scherzato", ha concluso.
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