Puglisi: "Condanniamo le violenze ma il governo ascolti le ragioni di chi ha manifestato pacificamente". Da Nord a Sud d'italia, sono migliaia gli studenti ed i lavoratori dell'istruzione che hanno aderito allo 'sciopero generale europeo' contro le politiche dei governi del vecchio continente', protestando in particolare contro i tagli alla scuola
"Purtroppo gli incidenti e l'esercizio della violenza finiscono per oscurare le motivazioni e le libere espressioni di protesta che hanno un loro fondamento e delle loro motivazioni". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parlando con i giornalisti. Per il leader del Partito Democratico "finisce per far notizia solo l'incidente" e per questo invita "a mettere l'orecchio a quello che volevano dire gli studenti".
"Siamo contro ogni forma di violenza" ha commentato Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd. "A maggior ragione quando oscura il senso della protesta di migliaia di studenti, insegnanti e lavoratori, che pacificamente manifestavano oggi contro la situazione in cui versano nel nostro Paese la scuola, l’università e la ricerca. Condanniamo pertanto le azioni di quelle minoranze violente che all’interno di questi cortei hanno come unico obiettivo l’attacco contro le sedi istituzionali e lo scontro fisico con le forze dell’ordine. Rimaniamo colpiti dalle immagini che mostrano scene deprecabili di uso sproporzionato della forza da parte dei tutori dell’ordine.
Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che sono rimasti feriti negli scontri di oggi, a partire dal poliziotto di Torino, aggredito vilmente a colpi di mazza. Nei prossimi mesi vivremo una fase ancora molta acuta della crisi e di sofferenza sociale. È fondamentale che i movimenti di protesta allontanino da sé ogni tipo di violenza e che le forze dell’ordine sappiano mantenere equilibrio e professionalità".
"L'ondata di studenti e di insegnanti che ha invaso le piazze italiane dal Nord al Sud del Paese chiede di poter crescere e studiare in una scuola pubblica di qualità. È la scuola che può combattere le disuguaglianze, che fa crescere cittadini liberi e responsabili. Servono urgentemente risorse per il diritto allo studio, per combattere la dispersione scolastica, investimenti per mettere in sicurezza le scuole", ha dichiarato Francesca Puglisi, responsabile scuola del PD.
"Le mobilitazioni in tutta Italia parlano del profondo disagio che stanno vivendo gli insegnanti e gli studenti, di una scuola pubblica duramente provata da anni di tagli dissennati. Condanniamo gli episodi di violenza e gli attacchi alle sedi Cisl - ha aggiunto - purtroppo vicende di questo genere finiscono per oscurare e danneggiare le ragioni, quelle sì giuste, di studenti e insegnanti che volevano manifestare pacificamente per chiedere al governo più coraggio nell’investire sul futuro del Paese".
"Il Partito Democratico - ha ricordato Puglisi - dal primo giorno ha chiesto al governo dei tecnici, inascoltato, un'inversione di tendenza e nuovi investimenti.Dopo aver bloccato nella legge di stabilità l'innalzamento a 24 ore dell'orario di lavoro degli insegnanti e il conseguente licenziamento di decine di migliaia di precari, chiediamo di allentare il patto di stabilità interno per quegli Enti locali che intervengono per la messa in sicurezza delle scuole".
Puglisi ha ribadito che "se la legge Aprea, la 953, che trasformava le scuole in fondazioni, che utilizzava la chiamata per il reclutamento degli insegnanti e cancellava la partecipazione democratica alle scelte delle scuole non è diventata legge, il merito è del PD che si è assunto la responsabilità di cambiarla profondamente.
Ora al Senato - ha spiegato - abbiamo chiesto audizioni con tutte le rappresentanze sindacali e associative degli studenti, del personale scolastico e delle famiglie".
La responsabile scuola ha affermato chiaramente che, come PD, "siamo consapevoli dei nodi irrisolti sulla rappresentanza studentesca e gli statuti autonomi che ci impegniamo a cambiare dopo la nuova fase di ascolto. Se riusciremo ad arrivare ad un disegno condiviso con tutto il mondo della scuola, avremo fatto un buon servizio al nostro Paese che ha bisogno di una profonda opera di ricostruzione delle istituzioni democratiche e dei valori che guidano chi, come noi, crede nella Costituzione. Se non riusciremo, nel confronto parlamentare ad arrivare ad un disegno condiviso, fermeremo il riordino degli organi collegiali".
*****
"La violenza è sempre esecrabile. Tuttavia le immagini che rimbalzano sugli attacchi della polizia contro i giovani studenti in piazza per difendere la scuola pubblica sono inquietanti.
Come mai un simile atteggiamento verso ragazze e ragazzi certamente non usi a iniziative eversive? Non è proprio la parte pubblica, di cui le forze dell'ordine sono elemento cruciale, a doversi fare carico di un disagio sempre più grande?
Attenzione. Il rischio è che così facendo si possa innestare la spirale della violenza. Guai. L'Italia ha già vissuto pagine tragiche. Vi sia la massima cura ad evitare pericoli e strade già percorse". Lo dichiara il senatore Pd Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura del Senato.
*****
“Ogni forma di violenza e di intolleranza che - come è accaduto oggi a Roma e in altre città italiane – sporca e inquina le manifestazioni di lavoratori e studenti va non solo condannata con nettezza e senza alcun equivoco, ma anche prevenuta e isolata”. Lo dichiara Walter Verini, deputato Pd.
“Le mobilitazioni per il lavoro, per l’equità sociale, per la crescita, per il futuro della scuola sono importanti – prosegue Verini -. Direi che sono sacrosante. Meglio se unitarie, non solo come sigle sindacali, ma unitarie socialmente, cioè in grado di unire tutte le forze sociali di un Paese che può e deve guardare unito al suo futuro”.
“Quello che è inaccettabile, intollerabile ed estraneo al movimento sindacale e dei lavoratori – aggiunge il parlamentare democratico – sono gli atti di violenza, gli attacchi alle forze dell’ordine. A Roma si sono sentiti perfino insulti agli ebrei e questo va decisamente al di là del bene e del male!”.
“Queste cose, certamente minoritarie – conclude Verini - non vanno però sottovalutate, soprattutto in un momento di acuta crisi sociale. E a queste bisogna rispondere senza nessuna ambiguità, ma con fermezza, unità, intelligenza politica.”
*****
"Austerity, precariato, tagli alla scuola, all'università e alla ricerca". Sono alcune delle parole d'ordine che escono dai megafoni del corteo di studenti universitari partito a Roma da piazza Aldo Moro, in occasione dello sciopero generale europeo contro le politiche dei governi del vecchio continente.
"Il governo dice di uniformarsi all'Europa ma allora perché continua ad effettuare tagli all'istruzione?" Si chiede Lorenzo, che frequenta l'ultimo anno delle superiori.
In apertura del corteo nella capitale, lo striscione sorretto dagli studenti medi che recita: "Blocchiamo l'Europa, liberiamo i saperi", con a fianco un altro lenzuolo con su scritto: "Studio per non essere choosy", parafrasando un'espressione del ministro Fornero.
Tra i più 'arrabbiati' ci sono ovviamente oltre agli studenti, i lavoratori dell'istruzione, che mostrano il cartello: "No alla distruzione della scuola". A Roma, molti professori indossano le magliette con scritto: "Docenti P.R.E.C.A.R.I. - Professionisti radiati, esasperati, cancellati, annullati, raggirati, ignorati".
E in tanti portano sulle spalle delle croci di cartone, simulando simbolicamente il peso, con la schiena curvata in avanti, del precariato, un lungo e doloroso calvario, definendo il ddl ex Aprea "Un altro chiodo all'istruzione".
Tantissimi gli slogan degli striscioni, nelle 87 città italiane che hanno aderito alla manifestazione europea, tra cui: Roma, Bologna,Parma, Genova, Milano, Brescia, Firenze, Bari.
Si legge a lettere cubitali e colorate : "Gli unici professori da tagliare sono quelli al Governo!", "Dite di privatizzare il nostro bene, in realtà lo fate perchè vi conviene", "Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città" e ancora: "Nati non fummo per esistere ma dati al mondo per resistere", "Scateniamo la tempesta ma ci piace il sole", "Salvate la scuola, non le banche".
*****
Grazie al PD 50 milioni per il diritto allo studio. Meloni: "La legge di stabilità non sembra dare alcuna certezza sulla riduzione delle risorse per l’università. L’unico segnale positivo l’approvazione dell’emendamento del PD, grazie al quale viene rifinanziato con 50 milioni il Fondo statale per il diritto allo studio"
"Siamo contro ogni forma di violenza" ha commentato Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd. "A maggior ragione quando oscura il senso della protesta di migliaia di studenti, insegnanti e lavoratori, che pacificamente manifestavano oggi contro la situazione in cui versano nel nostro Paese la scuola, l’università e la ricerca. Condanniamo pertanto le azioni di quelle minoranze violente che all’interno di questi cortei hanno come unico obiettivo l’attacco contro le sedi istituzionali e lo scontro fisico con le forze dell’ordine. Rimaniamo colpiti dalle immagini che mostrano scene deprecabili di uso sproporzionato della forza da parte dei tutori dell’ordine.
Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che sono rimasti feriti negli scontri di oggi, a partire dal poliziotto di Torino, aggredito vilmente a colpi di mazza. Nei prossimi mesi vivremo una fase ancora molta acuta della crisi e di sofferenza sociale. È fondamentale che i movimenti di protesta allontanino da sé ogni tipo di violenza e che le forze dell’ordine sappiano mantenere equilibrio e professionalità".
"L'ondata di studenti e di insegnanti che ha invaso le piazze italiane dal Nord al Sud del Paese chiede di poter crescere e studiare in una scuola pubblica di qualità. È la scuola che può combattere le disuguaglianze, che fa crescere cittadini liberi e responsabili. Servono urgentemente risorse per il diritto allo studio, per combattere la dispersione scolastica, investimenti per mettere in sicurezza le scuole", ha dichiarato Francesca Puglisi, responsabile scuola del PD.
"Le mobilitazioni in tutta Italia parlano del profondo disagio che stanno vivendo gli insegnanti e gli studenti, di una scuola pubblica duramente provata da anni di tagli dissennati. Condanniamo gli episodi di violenza e gli attacchi alle sedi Cisl - ha aggiunto - purtroppo vicende di questo genere finiscono per oscurare e danneggiare le ragioni, quelle sì giuste, di studenti e insegnanti che volevano manifestare pacificamente per chiedere al governo più coraggio nell’investire sul futuro del Paese".
"Il Partito Democratico - ha ricordato Puglisi - dal primo giorno ha chiesto al governo dei tecnici, inascoltato, un'inversione di tendenza e nuovi investimenti.Dopo aver bloccato nella legge di stabilità l'innalzamento a 24 ore dell'orario di lavoro degli insegnanti e il conseguente licenziamento di decine di migliaia di precari, chiediamo di allentare il patto di stabilità interno per quegli Enti locali che intervengono per la messa in sicurezza delle scuole".
Puglisi ha ribadito che "se la legge Aprea, la 953, che trasformava le scuole in fondazioni, che utilizzava la chiamata per il reclutamento degli insegnanti e cancellava la partecipazione democratica alle scelte delle scuole non è diventata legge, il merito è del PD che si è assunto la responsabilità di cambiarla profondamente.
Ora al Senato - ha spiegato - abbiamo chiesto audizioni con tutte le rappresentanze sindacali e associative degli studenti, del personale scolastico e delle famiglie".
La responsabile scuola ha affermato chiaramente che, come PD, "siamo consapevoli dei nodi irrisolti sulla rappresentanza studentesca e gli statuti autonomi che ci impegniamo a cambiare dopo la nuova fase di ascolto. Se riusciremo ad arrivare ad un disegno condiviso con tutto il mondo della scuola, avremo fatto un buon servizio al nostro Paese che ha bisogno di una profonda opera di ricostruzione delle istituzioni democratiche e dei valori che guidano chi, come noi, crede nella Costituzione. Se non riusciremo, nel confronto parlamentare ad arrivare ad un disegno condiviso, fermeremo il riordino degli organi collegiali".
"La violenza è sempre esecrabile. Tuttavia le immagini che rimbalzano sugli attacchi della polizia contro i giovani studenti in piazza per difendere la scuola pubblica sono inquietanti.
Come mai un simile atteggiamento verso ragazze e ragazzi certamente non usi a iniziative eversive? Non è proprio la parte pubblica, di cui le forze dell'ordine sono elemento cruciale, a doversi fare carico di un disagio sempre più grande?
Attenzione. Il rischio è che così facendo si possa innestare la spirale della violenza. Guai. L'Italia ha già vissuto pagine tragiche. Vi sia la massima cura ad evitare pericoli e strade già percorse". Lo dichiara il senatore Pd Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura del Senato.
“Ogni forma di violenza e di intolleranza che - come è accaduto oggi a Roma e in altre città italiane – sporca e inquina le manifestazioni di lavoratori e studenti va non solo condannata con nettezza e senza alcun equivoco, ma anche prevenuta e isolata”. Lo dichiara Walter Verini, deputato Pd.
“Le mobilitazioni per il lavoro, per l’equità sociale, per la crescita, per il futuro della scuola sono importanti – prosegue Verini -. Direi che sono sacrosante. Meglio se unitarie, non solo come sigle sindacali, ma unitarie socialmente, cioè in grado di unire tutte le forze sociali di un Paese che può e deve guardare unito al suo futuro”.
“Quello che è inaccettabile, intollerabile ed estraneo al movimento sindacale e dei lavoratori – aggiunge il parlamentare democratico – sono gli atti di violenza, gli attacchi alle forze dell’ordine. A Roma si sono sentiti perfino insulti agli ebrei e questo va decisamente al di là del bene e del male!”.
“Queste cose, certamente minoritarie – conclude Verini - non vanno però sottovalutate, soprattutto in un momento di acuta crisi sociale. E a queste bisogna rispondere senza nessuna ambiguità, ma con fermezza, unità, intelligenza politica.”
"Austerity, precariato, tagli alla scuola, all'università e alla ricerca". Sono alcune delle parole d'ordine che escono dai megafoni del corteo di studenti universitari partito a Roma da piazza Aldo Moro, in occasione dello sciopero generale europeo contro le politiche dei governi del vecchio continente.
"Il governo dice di uniformarsi all'Europa ma allora perché continua ad effettuare tagli all'istruzione?" Si chiede Lorenzo, che frequenta l'ultimo anno delle superiori.
In apertura del corteo nella capitale, lo striscione sorretto dagli studenti medi che recita: "Blocchiamo l'Europa, liberiamo i saperi", con a fianco un altro lenzuolo con su scritto: "Studio per non essere choosy", parafrasando un'espressione del ministro Fornero.
Tra i più 'arrabbiati' ci sono ovviamente oltre agli studenti, i lavoratori dell'istruzione, che mostrano il cartello: "No alla distruzione della scuola". A Roma, molti professori indossano le magliette con scritto: "Docenti P.R.E.C.A.R.I. - Professionisti radiati, esasperati, cancellati, annullati, raggirati, ignorati".
E in tanti portano sulle spalle delle croci di cartone, simulando simbolicamente il peso, con la schiena curvata in avanti, del precariato, un lungo e doloroso calvario, definendo il ddl ex Aprea "Un altro chiodo all'istruzione".
Tantissimi gli slogan degli striscioni, nelle 87 città italiane che hanno aderito alla manifestazione europea, tra cui: Roma, Bologna,Parma, Genova, Milano, Brescia, Firenze, Bari.
Si legge a lettere cubitali e colorate : "Gli unici professori da tagliare sono quelli al Governo!", "Dite di privatizzare il nostro bene, in realtà lo fate perchè vi conviene", "Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città" e ancora: "Nati non fummo per esistere ma dati al mondo per resistere", "Scateniamo la tempesta ma ci piace il sole", "Salvate la scuola, non le banche".
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Grazie al PD 50 milioni per il diritto allo studio. Meloni: "La legge di stabilità non sembra dare alcuna certezza sulla riduzione delle risorse per l’università. L’unico segnale positivo l’approvazione dell’emendamento del PD, grazie al quale viene rifinanziato con 50 milioni il Fondo statale per il diritto allo studio"
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