SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

venerdì 30 novembre 2012

Videoforum, Bersani difende le regole: "Non si cambiano in corsa, diamo l'esempio"


Videoforum, Bersani difende le regole:
"Non si cambiano in corsa, diamo l'esempio"

Il segretario del Pd, ospite di Repubblica tv, ribadisce la contrarietà a riaprire le iscirizioni per il ballottaggio. "La differenza più consistente e preoccupante con Renzi sulla politica estera". Sull'alleanza con Casini: "Chiudersi un errore, ma punti del programma come le unioni civili non sono trattatbili"


ROMA - 
"Le regole possono piacere o non piacere, ma non si possono cambiare in corso d'opera. Visto che ci candidiamo a guidare il Paese, dobbiamo essere quelli che le regole le fanno rispettare. Oltre 3 milioni di persone hanno accettato le regole e ora non li possiamo prendere in giro. Se ne occueprà il comitato dei garanti, io non voglio occuparmene, non c'è stata nessuna accusa bulgara. Le regole sono state decise anche con quelli del primo turno, non sfregiamo questa giornata magnifica". Lo dice Pierluigi Bersani rispondendo alle prima domanda nel corso del videoforum con Repubblica Tv.

In quasi un'ora di colloquio con il vicedirettore Massimo Giannini, il segretario del Pd ha ribadito la sua posizione sull'impossibilità di riaprire le iscrizioni per il voto di domenica in occasione del ballottaggio con Matteo Renzi. "Dal dibattito tv dell'altra sera più che la questione della possibile alleanza con Casini - spiega Bersani - la differenza più consistente e preoccupante con Renzi è sulla politica estera e di questo con Matteo ne voglio parlare". 

Del resto per il leader democratico quello di un accordo con i centristi non è affatto uno sbocco inevitabile. "Per forza non si fa niente - sottolinea rispondendo alla domanda di un lettore - noi diciamo che i progressisti sono disposti a parlare con chi è intenzionato a frenare le derive populiste e autoritarie che minacciano tutta l'Europa. La chiusura settaria è un errore. Inoltre non sappiamo ancora come si organizza il centro e con quale programma si presenta, ma per noi alcuni punti del programma, come le unioni civili per gli omossessuali sul modello della legge tedesca, non sono trattabili".

Sempre in tema di future alleanze, le domande incalzano Bersani anche sulle presunte ambiguità dell'intesa con Vendola. "Mai parlato di poltrone, solo di politica - garantisce - Lo stimo e ai miei occhi dovrà avere un ruolo in questo Paese, se ciò appare come un inciucio è deludente. Se non ci fosse profumo di sinistra mi sentirei a disagio anche io. Chi sostiene il riformismo deve sapere che al riformismo serve anche un tratto di radicalità, a cominciare dal terreno dei diritti e dell'uguaglianza". 

Parola, quest'ultima, che consente a Bersani di replicare allapolemica su "vecchio" e "nuovo" su cui insiste da mesi il suo sfidante. "Nuova, dopo questi 20 anni, è la parola uguaglianza, una parola freschissima. Nel nostro bagaglio di radici antiche abbiamo ancora qualche strumento utile", dice il segretario. "Io - aggiunge - credo di aver dato una grossa mano a mettere in moto il nuovo, me ne occupo da tre anni, da quando sono segretario. Abbiamo rimesso in moto la politica italiana con in testa un partito di tipo nuovo, che non ha paura della gente, che parla dirittto e franco, che si assume dei rischi. Il nuovo è questo, sui contenuti si può ragionare".

L'assunto che il rinnovamento sia tutto merito di Renzi "non lo accetto al 100%", si accalora ancora Bersani. "Io ho fatto subito una segreteria di 40enni e di donne". "Renzi in queste primarie ha contribuito ad accelerare il processo", ammette il leader del Pd, che al sindaco di Firenze rimprovera però duramente la scelta della parola "rottamare". "Bisogna far girare la ruota, ma senza prendere a calci l'esperienza: nessuno vuole farsi dare del rottame, poi scatta anche l'orgoglio", dice.

I lettori di Repubblica sembrano comunque voler testare il "profumo di sinistra" di Bersani e chiedono garanzie su Imu alla Chiesa, politiche di rigore e tagli alla spesa militare. "La chiesa in quanto organizzazione deve pagare l'Imu", dice il segretario. "Quello di cui mi preoccupo - precia - è che non si facciano norme che si rivelino come degli schiaffi alla Caritas, all'Arci, a quel privato sociale che è sul fronte della crisi". "Io - risponde ancora - sono per considerare un allentamento, una riduzione dell'impegno per gli F35 e della spesa militare. So che ci sono dei meccanismi industriali da discutere, ma questa è la direzione di marcia". "Oltre al rigore - assicura poi il segretario - serve qualcosa d'altro, per esempio una tassa sulle transizioni finanziarie" oppure la possibilita, "già studiata da Visco per primo", di mettere in comune piccola parte del debito degli stati europei "senza danni per nessuno".

La presenza a Repubblica Tv è occasione anche per fare chiarezza sulle accuse rimbalzate in queste ore per la vicenda Ilva e i contributi elettorali ricevuti in passato dal Pd. La donazione di 98mila euro, ricevuta 5 anni fa dalla famiglia Riva, assicura Bersani, non ha condizionato la sua azione politica o di governo. "Ho ricevuto contributi elettorali del 2007 ai sensi di legge e sono stati spesi ai sensi di legge", risponde. "Se c'è qualcuno che pensa, o che vuole insinuare che sia venuto meno ai miei doveri, non ha che da dirlo: io lo querelo e vediamo se la cosa è vera", avverte Bersani. "Credo che nessuno possa dire che nell'esercizio delle mie funzioni mi sia fatto influenzare da qualcuno", insiste.

L'ultima domanda riguarda infine il possibile ticket con Renzi in caso di vittoria alle politiche. "Credo non sia giusto come meccanismo - charisce Bersani - Vuol dire che si smonta tutto? No, non va bene, non è pedagogico. Io sono il contrario del settarismo, ma non mi piacciono i bilancini. C'è spazio per tutti".
(da Repubblica.It)

giovedì 29 novembre 2012

Bersani: "Governeremo guardando il mondo con gli occhi dei più deboli"


Bersani: "Governeremo guardando il mondo con gli occhi dei più deboli"

bersani confronto rai

Un dibattito che ha messo al centro i cittadini. Per Bersani le parola d'ordine sono lavoro e cambiamento. “L'Ocse dice che sono cinque anni di seguito che il reddito delle famiglie sta calando, mentre ci dicevano che tutto stava migliorando e la crisi stava finendo. E' evidente la riduzione dei consumi alimentari, i tanti piccoli esercizi che chiudono. Io  prometto di mettere un pò di soldi in tasca a chi ha bisogno di spendere anche con un giro di solidarietà". Ha detto  Bersani, nel faccia a faccia con Matteo Renzi su Rai 1 per le primarie del Pd. "Ma riguardiamo anche le tariffe di telefoni, sanità, energia, dare lavoro e mettere in moto le attività economiche. I Comuni per esempio devono tornare a fare investimenti, abbiamo tagliato troppo su di loro. Questo e quello che va fatto subito, e poi bisogna iniziare un cammino per un percorso lungo, perché cinque anni di disastri non si mettono apposto in pochi mesi”. E poi ha continuato “l'austerità da sola non ci porta da nessuna parte. Occorre dare lavoro e far pagare quella finanza che ha provocato la crisi”. Alla domanda su cosa andrebbe a dire in Europa come presidente del Consiglio. Bersani ha ribadito che la Ue deve trovare una politica comune perché c'é chi viaggia in prima classe e chi in terza ma siamo tutti sullo stesso treno' e quindi bisogna trovare una soluzione comune. In Europa si è sedimentata nell'opinione pubblica europea l'idea che ci si salva da soli. Questi equivoci vanno dipanati, bisogna tornare al progetto comune e alla solidarietà”. E sulla crisi delle imprese ha spiegato “bisogna occuparsene delle imprese.  Bisogna tornare a fare mente locale su cose basiche del sistema industriale, il saper fare italiano va portato verso nuove frontiere tecnologiche. Sull'industria che in questi anni ha perso 20 punti occorre “tornare alle cose basiche del sistema industriale”. E sulla questione mafia. “Non possiamo essere un paese che non ha un reato come il voto di scambio, il falso in bilancio. E dico a quelli del Nord, basta stereotipi diamo una mano a quelli che lottano le mafie. Questo è un problema nazionale e non una questione di Sud. La mafia e' un pesce nell'acqua della crisi, è la più grande industria del paese in questo momento, è un dramma. Non possiamo fare spallucce e voltarci dall'altra parte". E poi la scuola. 'Uno che vuol studiare e non può studiare, riceve una ferita grave”. Con questo Bersani ha sottolineato il problema dei costi dell'insegnamento sia dal lato degli studenti e delle loro famiglie sia degli insegnanti che, ha detto, “sono su una frontiera e che occorre sostenere e dargli più considerazione. Basta dargli schiaffi ogni sei mesi”. E poi ha concluso sui diritti civili: “subito una legge contro l'omofobia e si alle unioni gay, vicino al sistema tedesco”. Sulla violenza delle donne: “un progetto di legge che tuteli le donne, dia fondi ai centri antiviolenza, formazione”. E sulla politica estera: “Afghanistan, ritirare entro il 2013, sugli F35”, sugli immigrati. “Bisogna che gli immigrati non diventino clandestini, cittadinanza e diritti. Arriverà il momento che ci vergogneremo dei morti nel mar Mediteranneo”.

Ballottaggio primarie, confermate le regole


Chi potrà votare domenica prossima? Chi lo ha già fatto, ovviamente. Su chi non si è registrato si è acceso lo scontro. Potrà farlo solo chi ha avuto impedimenti indipendenti dalla propria volontà. La domanda va fatta ai coordinamenti provinciali, aperti domani e venerdì fino alle 20. La risposta arriverà entro il primo dicembre

Il compromesso è stato raggiunto. Dopo un aspro scontro sulle regole per la registrazione al ballottaggio per chi non lo avesse fatto al primo turno, oggi si è trovato un punto comune tra i due sfidanti. Si potrà chiedere una deroga al proprio coordinamento provinciale anche via mail o fax. Mentre, fino a ieri, sembrava si dovesse andare di persona nella sede. I coordinamenti saranno aperti domani e venerdì fino alle ore 20.

Tra ironie e rinvii a regolamenti il tema dei giorni scorsi è stato: chi può votare al secondo turno? Chiunque voglia, era la sintesi della richiesta di Renzi. Non esattamente, rispondevano dal comitato per le primarie: le regole c'erano e non si cambiano in corsa. E dietro c'è l'idea (una possibilità, non una certezza) che il risultato del primo turno delle primarie possa spingere potenziali elettori rimasti lontani a scendere in campo. In Francia, dove il sistema delle primarie fatte dal partito socialista è simile a quello del centrosinitra italiano, il ballottaggio che ha incoronato Francois Hollande è stato aperto a chiunque. E al secondo turno hanno votato 200mila persone in più del primo.

Scontro aspro, dicevamo, a suon di regolamenti. Nei quali proviamo a fare ordine. Con una prima risposta netta che arriva dallo stesso coordinamento nazionale. Se un cittadino non ha votato (e dunque non si è registrato) domenica scorsa per sua semplice decisione personale, può registrarsi e andare alla urne per il ballottaggio domenica prossima? No. Semplicemente non può. Ci sono solo delle eccezioni. Proviamo a spiegare.

Domenica potranno recarsi ai seggi per scegliere il candidato premier del centrosinistra coloro che si sono registrati per votare al primo turno. Questi dovranno presentarsi alle urne con il certificato di elettore del centrosinistra completo del cedolino relativo al 2 dicembre, oltre alla scheda elettorale e un documento d'identità. Per gli iscritti online che non abbiano completato la registrazione entro la data del 25 novembre alle ore 20, è possibile recarsi presso gli addetti a questa operazione del proprio seggio, versare il contributo di almeno due euro e ritirare il certificato e quindi votare.

E fin qui è tutto abbastanza ovvio. In sostanza - spiegano al coordinamento nazionale - la platea degli elettori si è definita lo scorso 25 novembre. Così recita il regolamento delle primarie. 

Ed ecco i casi eccezionali: possono poi richiedere l'iscrizione coloro che, andando al coordinamento provinciale (guarda l'elenco) giovedì o venerdì (29 e 30 novembre), fino alle ore 20, dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla propria volontà, nell'impossibilità di registrarsi all'albo degli elettori entro la scorsa domenica. Spetta al coordinamento stesso valutare la consistenza o meno delle cause, indipendenti dalla volontà dell'elettore, che ne hanno impedito l'iscrizione o la preiscrizione on-line. Il coordinamento, con voto unanime, decide se ammettere o meno la registrazione e lo comunicherà al richiedente entro il primo dicembre. La richiesta di deroga potrà essere fatta anche via email o via fax. 

"Ai fini di rendere più agevole lo svolgimento dei compiti che vi sono stati affidati dalla delibera n.25 - è scritto nell'atto rivolto ai coordinamenti provinciali dal coordinatore nazionale di Italia bene comune, Nico Stumpo - per i giorni 29 e 30 novembre 2012, vi consigliamo di organizzare il vostro lavoro raccogliendo fino alle ore 20 di venerdì 30 novembre le richieste in proposito pervenute, anche per fax o per mail, e quindi immediatamente dopo riunirvi per assumere le relative decisioni. Vi ricordiamo che ai lavori può assistere un rappresentante per candidato". Entro sabato 1 dicembre, quindi, "l'elettore deve essere informato se la sua richiesta è stata accettata o meno, insieme al seggio in cui eventualmente votare".

In sostanza l'elettore che non ha votato il 25 - ma solo per casi eccezionali, ripetono - dovrà cercare nel sito delle primarie il coordinamento provinciale della sua zona, andarci o scrivere una mail o un fax, spiegare il motivo della sua mancata iscrizione, attendere un responso che dovrebbe arrivare entro il primo dicembre. Ma sia gli indirizzi delle sedi dove recarsi che il sistema di comunicazione saranno online entro il 29. 

E per chi ama la precisione della norma ecco i passaggi del regolamento da cui derivano le norme per il ballottaggio. Dunque, chi volesse votare al secondo turno senza averlo fatto al primo, dovrà provare di essere stato impossibilitato a registrarsi dal 4 al 25 novembre. Così è stato deciso nel regolamento delle primarie, al punto 14. Che recita: "Si vota domenica 2 dicembre 2012 dalle 8 alle 20 negli stessi seggi in cui si è votato il 25 novembre 2012. Sono ammessi al voto gli elettori in possesso del certificato di voto rilasciato per il primo turno completo del cedolino relativo alla giornata del 2 dicembre 2012. Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell'impossibilità di registrarsi all'albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal coordinamento nazionale, sottoscrivano l'appello pubblico in sostegno della coalizione di centro sinistra "Italia Bene Comune" e quindi si iscrivano all'Albo degli elettori". "Spetta al Coordinamento provinciale - specifica infine la delibera n. 25 - valutare la consistenza o meno delle cause, indipendenti dalla volontà dell'elettore, che ne hanno impedito l'iscrizione all'Albo degli elettori entro il 25 novembre, ovvero la preiscrizione on-line. Il Coordinamento provinciale, con voto unanime, decide se ammettere o meno la registrazione all'Albo degli elettori.
(da Repubblica.It)

Tutto ciò che devi sapere sul voto del 2 dicembre


Tutto ciò che devi sapere sul voto del 2 dicembre

Domenica 2 dicembre si svolgerà il ballottaggio delle primarie per l'elezione del candidato premier del centrosinistra. Le domande più frequenti


#1. Ti sei registrato nell’albo degli elettori, hai ritirato il certificato elettorale, versato i due euro e votato al primo turno?
Il 2 dicembre vai al seggio dove hai votato al primo turno e vota presentando il certificato di elettore di centrosinistra, il documento di identità e la tessera elettorale.

#2. Ti sei registrato nell’albo degli elettori, hai ritirato il certificato elettorale, versato i due euro ma non hai votato al primo turno?
 
Il 2 dicembre vai al tuo seggio e vota presentando il certificato di elettore di centro sinistra, il documento di identità e la tessera elettorale.

#3. Ti sei registrato on line, ma non hai completato la registrazione ritirando il certificato di elettore del centrosinistra né versato i due euro?
Il 2 dicembre vai al tuo seggio, munito della stampa della registrazione on line, del documento di identità e della tessera elettorale. Versa i due euro, ritira il certificato di elettore di centro sinistra e vota.

#4Per motivi indipendenti dalla tua volontà non hai potuto “registrarti” nel corso dei 21 giorni in cui sono stati aperti gli uffici elettorali e la registrazione on line? 
Il 29 e il 30 novembre recati presso il Coordinamento Provinciale delle Primarie Italia Bene Comune, oppure invia un fax o una e-mail. I Coordinamenti sono aperti in ogni capoluogo di provincia. Puoi chiedere di essere registrato spiegando le tue ragioni. Il Coordinamento provinciale al quale partecipano i rappresentanti dei candidati, decide se accettare la richiesta di registrazione o meno. Entro sabato 1 dicembre 2012 riceverai la risposta e saprai se la tua richiesta è stata accettata o meno, insieme all’indicazione del seggio in cui eventualmente votare.

Fonte il comitato primarieitaliabenecomune.it

***** 

Primarie cs, Berlinguer: "Non è modificabile la platea elettorale. Vorrei tranquillizzare tutti: le regole delle primarie non sono cambiate. Restiamo infatti fedeli al principio che tra il primo e il secondo tempo non si modificano le regole del gioco".

mercoledì 28 novembre 2012

Garantire il sistema sanitario nazionale, no a tagli lineari


bersani corriere

"Bisogna garantire il sistema sanitario nazionale. Su questo non mollo". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che oggi pomeriggio è intervenuto alla videochat del Corriere.it per rispondere alle domande dei lettori. Per Bersani serve una riflessione sul sistema per introdurre migliori pratiche, ma "i tagli lineari non vanno bene". "Se arriviamo a un punto in cui ci sono due sanità, per chi ha più e per chi ha meno, siamo al disastro non solo sociale ma anche economico. Il concetto basico davanti a problemi come la salute è che non c'è né povero né ricco, si deve procedere con pragmatismo ma senza derogare da quel principio perché altrimenti andiamo fuori strada completamente".
Il segretario ha rivendicato anche il lavoro del Pd in Parlamento a difesa della scuola. "Abbiamo fatto fermare le macchine perché stavano arrivando delle misure francamente non accettabili", ha sottolineato.
Tra i temi affrontati oggi anche l'attualità, come la questione della chiusura dell'ILVA. "Siamo ad un passaggio drammatico, sono preoccupatissimo. Così si ferma la siderurgia italiana. In Europa e nel mondo ci si chiede se in Italia quando uno ha ottenuto un'autorizzazione ha finito o poi deve ricominciare daccapo". Bersani ha ricordato che "in tutta Europa c'è l'Aia, l'autorizzazione ambientale, che è la norma e che è stata fatta un mese fa, anche molto stringente. Dopo di che, in Italia c'è un secondo canale, la magistratura che ha sequestrato il prodotto". "Il Governo trovi una soluzione, anche normativa, per uscire da questo pasticcio", ha concluso.
Sull'IMU alla Chiesa, secondo Bersani è "giusto per l'attività economica. Ma a me preoccupa più la Caritas: starei attento che misure giuste non siano tanto stupide da andare a colpire chi sta dando una mano. Non bisogna danneggiare il privato sociale che sta aiutando gente che sta nella disperazione".
Sulle primarie, Bersani ha ricordato come le regole per il voto siano ormai state definite e che quindi non sia possibile modificare in vista del ballottaggio. "Ci sono delle regole che abbiamo approvato", ha detto, e che "non si cambiano in corso: tutti i sistemi giuridici dicono che va costruita la platea dei votanti". "Non possiamo dire agli oltre 3 milioni di partecipanti alle primarie che abbiamo scherzato", ha concluso.

Primarie centrosinistra, Berlinguer: "Le regole non si cambiano in corsa"


“Una volta iniziata la partita le regole non si possono cambiare tra il primo e il secondo tempo. Questo non è un principio derogabile, è l’architrave della certezza del diritto”


“Le regole per lo svolgimento delle Primarie del Centrosinistra sono state definite nel regolamento approvato all’unanimità dal Collegio dei Garanti lo scorso 15 Ottobre”.

E’ quanto dichiara il Presidente del Collegio Luigi Berlinguer.

“Una volta iniziata la partita le regole non si possono cambiare tra il primo e il secondo tempo. Questo non è un principio derogabile, è l’architrave della certezza del diritto”.

Aggiunge Berlinguer: “In analogia con le vigenti leggi elettorali il corpo elettorale è stato definito con l’indizione dei comizi ed è costituito da coloro che si sono registrati entro il 25 Novembre. Nei giorni 29 e 30, come da regolamento, coloro che per motivi indipendenti dalla loro volontà non si sono potuti iscrivere, potranno chiedere al Coordinamento Provinciale delle Primarie Italia.BeneComune di essere registrati.

Sarà lo stesso Coordinamento a valutare e decidere su queste richieste”.

Conclude Berlinguer: “Con lo straordinario lavoro dei centomila volontari, la chiarezza delle nostre regole ha consentito lo svolgimento regolare delle operazioni di voto e di scrutinio di fronte all’affluenza di oltre 3.100.000 votanti, come testimoniano i verbali approvati all’unanimità in ogni parte d’Italia. Verbali che il Collegio dei Garanti metterà a disposizione di tutti i cittadini con la pubblicazione on line sul sito www. primarie italiabenecomune.it”.

martedì 27 novembre 2012

Stumpo, l'inflessibile «In viaggio all'estero? Portateci i biglietti»


IL RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DEL PARTITO: «HANNO TUTTI COPIA DEL REGOLAMENTO»

Stumpo, l'inflessibile
«In viaggio all'estero? Portateci i biglietti»

«Chi era altrove, lo dovrà dimostrare»

(Ansa)(Ansa)
ROMA - (Comitato primarie del Pd, via Tomacelli, quinto piano, corridoio lungo, luci al neon. Segretaria imbarazzata: «Mhmmm... Stumpo? Lei sta cercando Stumpo? Beh, no, perché, sa, forse...». Poi compare Roberto Cuillo, il responsabile della comunicazione. «Che domande vorresti fargli, eh?». Le domande sembrano ragionevoli. Mezz'ora dopo, siamo seduti intorno a un enorme tavolo rettangolare. Stumpo - un quarantenne calabrese cresciuto nei ranghi del partito, coordinatore nazionale di queste primarie e responsabile organizzazione del Pd, tra i colonnelli di Bersani il più intransigente e concreto - ha gli occhi cerchiati e un sorriso ironico ). «C'è qualche problema?».

C'è un po' di confusione sul meccanismo di voto che domenica prossima... 
«No, guardi, non può esserci confusione: e sa perché? Perché è tutto già scritto, da tempo, nel regolamento».
I renziani però... 
«I renziani hanno copia del regolamento. Basta che lo leggano».
Quindi? 
«Quindi saranno ammessi al voto del ballottaggio gli elettori che hanno votato al primo turno e anche tutti coloro che avevano già effettuato la registrazione entro le ore 20 di domenica scorsa e che non hanno però esercitato il diritto di voto...».
Poi c'è la delibera numero 21. 
«Giusto. La delibera dice che possono tuttavia partecipare al voto pure coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell'impossibilità di registrarsi entro domenica scorsa».
Spieghi bene questo passaggio. 
«In ogni capoluogo di Provincia, nei giorni di giovedì 29 e venerdì 30, sarà aperto un apposito ufficio elettorale dove i ritardatari dovranno spiegare, documentandola, la causa della loro mancata registrazione. Il collegio della commissione elettorale si pronuncerà poi in base all'attendibilità della motivazione».
Faccia un esempio. 
«Se arriva uno e sostiene di essere stato a New York, e già gli si potrebbe dire che però a New York i computer ci sono e lui avrebbe potuto registrarsi online... comunque se arriva uno e dice, scusatemi, ma ero a New York, ecco, questo signore deve fornirci almeno i biglietti dell'aereo».
Sarete rigidi. 
«Siccome queste primarie sono una cosa seria, saremo seri».

(A questo punto si sente un «bip!» provenire dal cellulare di Stumpo: gli è appena arrivata un'agenzia di stampa in cui Matteo Renzi polemizza con Bersani, sostenendo che, durante lo spoglio dei voti, si sono verificati alcuni problemi. Stumpo diventa paonazzo, sbuffa, deglutisce).
«Ecco qui, legga... Ma cosa vuole Renzi? Vuole cambiare le regole? No, non si possono cambiare le regole a piacimento! Vuole dati ufficiali dopo nemmeno quindici ore? E manco questo si può fare! Perché stiamo lavorando con centomila meravigliosi volontari, e i dati definitivi li avrà quando sarà umanamente possibile».
Renzi chiede che siano pubblicati online i verbali dei 9 mila seggi. 
«Ah ah ah!...».
Renzi è un tipo tignoso. 
«Sì sì... ma dico: sa cosa significa mettere in rete 9 mila verbali? Tecnicamente serviranno giorni e giorni...».
Renzi si è pure lamentato perché ha impiegato due ore per votare. 
«Io, al posto di Renzi, viste le code bellissime che ci sono state ovunque in Italia, code non troppo prevedibili, sarei stato innanzitutto molto soddisfatto. Tutto si è svolto più o meno velocemente, qualcuno ha aspettato mezz'ora in più, e se è vero, come è vero, che proprio dove ha votato Renzi c'è stata poi qualche coda troppo lunga, che posso dire? Mi spiace, posso dire che mi spiace. Ma, nel complesso, sono soddisfatto perché tutto è filato liscio come l'olio».
Domenica la posta in palio è alta: teme possano esserci brogli? A Napoli, due anni fa, ci furono... 
«Dobbiamo abbassare la tensione. Dobbiamo rendere questo ballottaggio una festa della democrazia».
( Cuillo, accigliato, annuiva ).

PRIMARIE ITALIA BENECOMUNE - BALLOTTAGGIO

lunedì 26 novembre 2012

PRIMARIE CENTROSINISTRA - ITALIA BENECOMUNE - DATI DEFINITIVI

Aggredito il Sindaco Benincasa. Solidarietà del Circolo di Vietri sul Mare.

"Salerno: protesta lavoratori Consorzio Bacino, aggressione Sindaco di Vietri Benincasa." 
Il Direttivo del PD esprime al Sindaco e compagno Francesco Benincasa tutta la sua completa solidarietà.

                                                                    La Coordinatrice di Circolo
                                                                            Patrizia Gadaleta

ITALIA BENE COMUNE - PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA DATI NAZIONALI AGGIORNATI

ITALIA BENE COMUNE - PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

Primarie, Bersani e Renzi al ballottaggio. Boom votanti, oltre 3,1 milioni


ll segretario Pd fra i primi a votare. Alla fine dice: "Giornata straordinaria. L'ho voluta io così". Ressa per Matteo in coda: "Al secondo turno voglio più seggi". Emilia a Bersani, Toscana a Renzi. Anche Tabacci in fila a Milano

di MONICA RUBINO


ROMA
 -E' ballottaggio tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che concludono la prima tornata elettorale di queste primarie di coalizione rispettivamente al 44% e al 36%. Nichi Vendola incassa il 15%. Laura Puppato ottiene circa il 3% mentre Bruno Tabacci si attesta all'1,2%. Questi i risultati a metà dei voti scrutinati che concludono una giornata che per il centrosinistra è stata di per sé un successo. L'affluenza al primo turno delle primarie di coalizione è andata oltre ogni aspettativa e ha fatto registrare una partecipazione record. Secondo il portavoce Stumpo, i votanti sono 3,1 milioni. Un risultato che indica come oggi l'antipolitica e la tendenza all'astensionismo hanno perso, battute da una partecipazione corale del popolo di centrosinistra. E non solo.
Tutto secondo le previsioni. Il primo round delle primarie di centrosinistra non è stato una sorpresa per il segretario del Pd. Pier Luigi Bersani è "molto soddisfatto", assicurano i suoi. E' probabile che oggi stesso il leader del Pd convochi una conferenza stampa a Piacenza per una valutazione dei dati definitivi. La lettura dei risultati ha fornito già alcune indicazioni giudicate molto importanti. Matteo Renzi è stato ovviamente accolto da una ovazione nel suo comitato: è una realtà con cui tutto il centrosinistra deve da oggi fare i conti, anche se con una affluenza così alta c'era chi avrebbe scommesso su un risultato ancora più eclatante. "Bersani prende in un elettorato vasto", hanno tenuto a sottolineare fonti vicine al segretario del Pd.

Bersani è andato bene nel Nord-Est e ha sfondato al Sud, nonostante il buon risultato di Nichi Vendola soprattutto in Puglia. Male invece nel Nord-Ovest e nelle regioni tradizionalmente rosse come la Toscana, in Umbria e nelle Marche. Di certo, come si aspettavano a largo del Nazareno, il voto si è polarizzato sui due principali candidati. Ora si lavorerà per recuperare in quei territori in cui il segretario è andato meno bene. Sarà scaramanzia, ma di possibilità di sconfitta al secondo turno non si parla. L'obiettivo è dare una legittimazione ancora più forte alla candidatura di Bersani a premier. Anche se, si fa notare, se pure non vi fosse stato il ballottaggio, il voto del 45% degli elettori di centrosinistra sarebbe stato già un'investitura di peso.
(da Repubblica.It)

VIETRI SUL MARE: DATI VOTANTI E SEGGI

Foto

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Vietri sul Mare SEGGIO 1  - Vietri 1-Vietri 2-Vietri 3- Molina - Marina

BERSANI            voti           172
VENDOLA          voti             36
TABACCI            voti              2
PUPPATO            voti              3
RENZI                  voti           244

Vietri sul Mare SEGGIO 2 - Albori - Raito - Benincasa - Dragonea - Iaconti

BERSANI            voti            125
VENDOLA          voti              22
TABACCI            voti                3
PUPPATO           voti                3
RENZI                 voti              93



                                                                           La Coordinatrice di Circolo
                                                                                  Patrizia Gadaleta

venerdì 23 novembre 2012

Primarie centrosinistra, scontro sul Tg1 Bersani: "Il ballottaggio sarà un bene"


Lo staff di Renzi furibondo per un'intervista a Bersani che andrà in onda questa sera al Tg1 delle 20. La replica: "Voi tre volte a Ballarò". Il direttore Maccari poi annuncia: saranno sentiti tutti i candidati. Intanto  l'ultimo sondaggio accredita il segretario al 43-47%, contro il 29-33% del sindaco di Firenze. Su scala nazionale il Pd si conferma il primo partito con il 26,7%


ROMA - Alla vigilia del voto per le primarie del centrosinistra il livello dello scontro si alza. L'ultima polemica riguarda il Tg1 e viene sollevata dallo staff di Renzi quando Dagospia anticipa la notizia di un'intevista a Bersani in programma nell'edizione delle 20. "Vogliamo sperare che Dagospia si sbagli e che la Rai spieghi che non è vero", dice Simona Bonafè, responsabile dell'organizzazione del tour del sindaco di Firenze. Il direttore del Tg1 Alberto Maccari prima conferma. Poi, sollecitato dalle veementi proteste dei renziani, annuncia: "Intervisteremo anche il sindaco di Firenze". Ma la polemica si allarga. Vendola chiede parità di trattamento. Finisce con una soluzione ecumenica. In diretta Bersani e Renzi, il primo da Bologna l'altro da Perugia. Per gli altri interviste registrate, all'interno di servizi che riassumono le loro posizioni. Tema cruciale, le alleanze: "Accordi prima del voto, no a inciuci dopo", dice il sindaco di Firenze. E Bersani che invece dice: "Per il futuro governo, il nostro campo dei progressisti è aperto ai moderati costituzionali. Non siamo settari". Per il resto, il rinnovatore insiste sul rinnovamento: "Con me per l'Italia la più bella startup del mondo". Bersani invece sul  tema del lavoro: "E' il mio impegno prioritario". 
 
I toni dello staff di Renzi, fino alla svolta decisa dal Tg1, erano stati durissimi: "Una violazione gravissima della par condicio" tuona Simona Bonafè, mentre Roberto Reggi parla di "vergogna inaccettabile", soprattutto perché "si tratta del servizio pubblico che, a due giorni dal voto per le primarie, si schiera nettamente a favore di un candidato". Una critica condivisa anche da Mario Adinolfi, deputato del Pd vicino alle posizioni del rottamatore: "Si tratterebbe da parte del Tg1 di una procedura di inquinamento del voto delle primarie". 

Dal comitato Bersani la replica era arrivata per bocca del portavoce Stefano Di Traglia: "Non mi pare che ci si sia scandalizzati per le tre presenze tv di Matteo Renzi nell'ultimo mese a Ballarò, per non parlare delle decine di talk occupati in questi ultimi giorni". Tutto questo fino al dietrofront della rete ammiraglia. Che però non ha chiuso del tutto le polemiche. Molto critico Tabacci, per la diversità di trattamento riservato dal Tg1: "Gli elettori capiranno la parzialità della Rai". 

Intanto salgono nei sondaggi realizzati da Swg per Agorà (Rai Tre) i due candidati accreditati di maggior consenso. Pier Luigi Bersani, secondo l'istituto di ricerca, oscilla tra il 43 e il 47 per cento, avvicinandosi così a quota 50 pe rcento, che gli garantirebbe la vittoria al primo turno. La forbice di Matteo Renzi è invece tra il 29 e il 33 per cento, mentre quella di Nichi Vendola è tra il 16 e il 20 per cento. Chiudono la classifica Laura Puppato (3%-5%) e Bruno Tabacci (1% -3%), mentre l'11 per cento è ancora indeciso.

"Io penso che sia più facile andare al secondo turno, così ci faremo un'altra settimana di questa magnifica cosa. E' più probabile un secondo turno: abbiamo 5 candidati ed è per questo che abbiamo scelto questa formula. Il clima è molto buono, la partecipazione anche, sono molto contento", commenta Pierluigi Bersani. "Abbiamo visto tanti di questi sondaggi sulle persone che poi, alla fine non valevano...", aggiunge il segretario del Pd.

Convinto che ci i sondaggi possano esere smentiti è anche Nichi Vendola. "Domenica ci saranno grandi sorprese, io per tradizione ho l'abitudine di perdere nei sondaggi ma di vincere nelle urne. Secondo turno? Penso che difficilmente qualcuno di noi potrà vincere al primo turno. Il voto utile è argomento sbagliato perché è utile un voto che segna a sinistra il profilo dee programma e della coalizione", dice il leader di Sel a Tgcom24. "Mi ha deluso Bersani - prosegue - quando ha detto che se andassimo al ballottaggio io e Renzi, lui voterebbe per Renzi perché è del suo stesso partito. Questo tradisce lo spirito delle primarie, ma lo dico col sorriso sulla labbra. Stiamo costruendo una coalizione, io non mi presento come capo partito".

Contestualmente, Swg ha realizzato anche un sondaggio sulle intenzioni di voto alle elezioni politiche. Lista per l'Italia, la nuova formazione politica legata a Luca Cordero di Montezemolo, sfiora la soglia del 5 per cento. Il Pd, cresciuto di mezzo punto rispetto alla settimana scorsa, si conferma primo partito con il 26,7 per cento, seguito dal movimento 5 stelle al 21,1 per cento (+0,6%). In lieve crescita anche il Pdl (+0,3%), stabile al terzo posto con il 15,3 percento. Perdono invece quasi un punto Sel e Fli (-0,7%), mentre è ancora più netto il calo dell'Udc che, con un calo di quasi due punti percentuali (-1,7%) rispetto a sette giorni fa, scende sotto la soglia del 4 per cento. Un calo, quest'ultimo, "dovuto alla dispersione di voti che si avrebbe con Lista per l'Italia", spiega Roberto Weber, presidente dell'Swg. "Lista per l'italia  - aggiunge  - potrebbe guadagnare 5 punti e, quindi, con i voti di Fli e Udc, l'area che guarda al presidente del consiglio arriverebbe al 15 per cento".

Primarie, gli under 30 e i candidati: "Ascoltateci, vogliamo contare"


I GIOVANI

Parlano gli under 30 che hanno deciso di schierarsi alle prossime primarie del centrosinistra: chi per Bersani, chi per Vendola, o per Renzi, o Puppato o Tabacci tutti hanno da dire qualcosa

di MARCELLO GELARDINI, RICCARDO DI GRIGOLI e FRANCESCO PETRUZZELLI
ROMA - Da Abdoulaye Mbodj, avvocato figlio di immigrati senegalesi che tifa Renzi, a Leonardo Piglionica, da Bitonto, Bari, disoccupato da sei mesi, che invece andrà a votare Bersani perché non crede alla rottamazione. E poi i supporter di Vendola, Puppato, Tabacci, tutti rigorosamente under 30 alla prova del voto delle primarie di centrosinistra che domenica si giocano anche sul conflitto generazionale. Per moltissimi di loro sarà la prima volta: possono infatti recarsi alle urne coloro che compiono 18 anni entro domenica, oltre ai cittadini europei residenti in Italia e i cittadini di altri paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno. Ecco le loro voci.

Pasquale Videtta
"Nichi ha dimostrato che per capire i giovani non occorre necessariamente esserlo". Con questa convinzione Pasquale Videtta, 19enne della provincia di Potenza, domenica andrà a votare per Vendola. Lui studia Scienze Politiche all’università Roma Tre e sarà uno di quelli che lo potrà fare da fuorisede. "Vendola — aggiunge — è l’unica alternativa credibile a Monti; Renzi e Bersani hanno delle idee ancora troppo lacunose". E sui punti del programma che lo hanno maggiormente convinto, Pasquale non ha dubbi: "Uno che propone pieno riconoscimento dei diritti gay, attenzione alle politiche per gli under 30 e l’abolizione della riforma del lavoro targata Fornero non può che essere il mio candidato ideale".

Giacomo Poggiali
Originario di Pontassieve, nel cuore del feudo renziano, Giacomo Poggiali ha preso una decisione controcorrente: il suo candidato non sarà il "rottamatore" sindaco di Firenze, ma Bruno Tabacci. "Sento di poter affidare i miei sogni e le mie speranze — spiega Giacomo, 19 anni — a Tabacci, perché a differenza di altri candidati non cerca il clamore dei media". Studente di Sviluppo economico all’Università di Firenze, Giacomo è critico nei confronti della nuova "politica 2.0", fatta di spot. E sente di poter affidare i suoi "sogni e le sue speranze" a un uomo che "con onestà e responsabilità da anni svolge il suo lavoro portando a casa sempre ottimi risultati, come sta accadendo a Milano nella giunta sinistra-centro di Pisapia". "Con lui — conclude Giacomo — si riparte da diritti e doveri di cui ogni cittadino deve farsi carico. È questo che mi affascina".

Leonardo Piglionica
"Bisogna sporcarsi le mani, metterci la faccia". Ventisei anni, disoccupato da sei mesi ed elettore dichiarato del Pd. Leonardo Piglionica da Bitonto, in provincia di Bari, domenica parteciperà alle primarie del centrosinistra. "Vado a votare per contribuire a una nuova forma di politica. Il mio candidato è Bersani: non mi piace il termine rottamazione". A Leonardo piace parlare piuttosto di rinnovamento di idee: "Penso che la politica sia la sinergia tra giovani e personalità con esperienza, quelli che Renzi chiama vecchi". Lui andrà al seggio, ma in cambio vorrebbe un impegno: "Una immediata rivisitazione di tutti i contratti atipici. Più tutela non solo ai lavoratori ma anche a chi fa impresa. E lo dico io che il mio posto in fabbrica l'ho perso a giugno".

Abdoulaye Mbodj
"Mio padre è arrivato a Milano da Dakar nel 1989. Vendeva accendini da clandestino, nel 1990 si è messo in regola con la sanatoria Martelli". Raccontando la sua storia , Abdoulaye Mbodj sorride, impeccabile nel gessato grigio. "Papà è cittadino senegalese, come mamma. Una loro scelta". Abdoulaye è in Italia dal 1991. Ha 27 anni, come avvocato si occupa di responsabilità degli enti. "Alle primarie voterò Renzi - spiega - mi piace il programma sociale: dagli asili nido alla disoccupazione giovanile, l’esperienza di sindaco si sente". Sull’immigrazione invece manca qualcosa: "Non basta parlare di cittadinanza, che è la fine del percorso. Serve una disciplina dei permessi di soggiorno per dare a tutti una possibilità, come la ha avuta mio padre". (franco vanni)

Elena Lake
"Laura Puppato è una persona valida, senza sassolini nelle scarpe". Per Elena Lake, 26enne studentessa di Verona, non ci sono dubbi: l’unica donna che correrà alle primarie è anche l’unico candidato per cui valga la pena andare a votare. "La seguo da anni — spiega Elena, che a Verona studia Scienze politiche —, e fin da subito mi ha colpito il suo modo di fare politica: onesto, pratico e democratico". Sono in particolare le problematiche di genere e quelle relative alla green e blu economy ad aver attirato Elena verso l’ex sindaco di Montebelluna. "Rispetto agli altri candidati — prosegue —, lei è una donna, e dunque il suo punto di vista del Paese è diverso rispetto a quello degli altri candidati. E io mi ci riconosco".

Gemma Sacchetti
Gemma Sacchetti 19 anni, studentessa a Scienze Politiche, fiorentina. "Confesso di non essere una grande esperta di politica ma sono convinta che sia giusto andare a votare a queste primarie che rappresentano la possibilità di una svolta nel centrosinistra. Voterò per Matteo Renzi e in questa scelta non c’entra niente il fatto che lui sia il sindaco della mia città. Lo voterò perché tra i candidati è quello che parla un linguaggio più diretto, mi piace perché è giovane e spero che capisca i problemi della mia generazione. Lo seguo su facebook, guardo i suoi video, è presente ovunque, mi convince. E mi fido della sua giovane età". (Simona Poli)

Benedetta Ducci
Benedetta Ducci, 19 anni, fiorentina, studentessa di Giurisprudenza. "Vado a votare perché penso che sia importante, lo considero un dovere per chi come me è di centrosinistra e credo che la pensino molti tra i miei amici. Chi non vota adesso non voterà probabilmente neppure alle elezioni politiche e questo è sbagliato. E’ la prima volta che esercito il diritto di voto, sono felice e anche molto emozionata. Spero che vinca Bersani, mi sembra il più serio tra i candidati in gara e mi è anche molto simpatico. Tra l’altro ho visto una sua foto da giovane e devo dire che era pure molto carino, proprio un bell’uomo". (Simona Poli)

Annalisa Cangemi
Nata a Palermo ma "emigrata" a Roma per ragioni di lavoro. Annalisa Cangemi, 27 anni, praticante giornalista è uno dei tanti giovani che ha dovuto abbandonare il meridione per avere un'opportunità; alle primarie di domenica voterà Vendola perché, secondo lei, "è l'unico tra i candidati a sapere veramente cosa significa governare". "Quello che Vendola ha fatto da Presidente della Puglia - aggiunge - promette bene, per questo è a lui che affiderei la guida del Paese". Infatti, aldilà della lotta per i diritti degli omosessuali, di cui Annalisa è convinta sostenitrice pur non essendolo, durante il dibattito trasmesso da Sky "il programma di Vendola è sembrato il più solido e convincente: credo abbia più chiara la situazione che attualmente attraversa l'Italia".

Daniele Volpatto
"Vado a votare perchè credo che senza partecipazione non ci possa essere cambiamento". Daniele Volpatto si definisce un lavoratore-studente. Ha trent'anni, domenica alle primarie voterà Bersani ed è manutentore alla Luxottica di Lauriano, duemila abitanti nella cintura sud di Torino. "Guadagno 1.350 euro al mese, lavoro su tre turni che cambiano continuamente e nel poco tempo libero che mi rimane studio scienze dell'amministrazione all'Università di Torino perchè non eslcudo di dedicarmi alla politica. Ho una compagna che ha studiato giurisprudenza, non è figlia di nessuno e per farsi strada fa una gran fatica. Progettare una vita insieme non è semplice. Ogni giorno sentiamo storie di gente che perde il posto di lavoro, ma sono convinto che soltanto mettendosi in gioco direttamente si possa cercare di migliorare la società in cui siamo". (Sara Strippoli)


Thayaraj Arulnesan
30 anni, dello Sri Lanka e vive a Palermo: primo laureato Tamil in Sicilia, in Lingue, guida l’associazione di volontariato "Youth in action" con ragazzi di diverse etnie e direttore di un patronato in cui aiuta migranti."Faccio parte di Left, la casa della sinistra da due anni. Prima ero lontano dalla politica, da quando mi sono avvicinato a Sel ho capito il valore della partecipazione democratica. La politica ci condiziona nella nostra vita. Queste primarie sono importanti, bisogna partecipare per scegliere il nostro premier. Nichi Vendola ha sempre difeso i migranti da tutti i punti di vista, parla sempre della cittadinanza universale e di diritti uguali per tutti i popoli, a prescindere dalla provenienza. Tutto il mondo è paese, in ogni paese c’è discriminazione. Io vengo dallo Sri Lanka, esempio per eccellenza di mancanza di democrazia. Mi sono avvicinato al partito per portare avanti la causa dei Tamil, di questo popolo danneggiato da una guerra civile trentennale. Io ormai mi sento italiano e per me Vendola è l’unico che ci può guidare e che può dare uno spiraglio agli immigrati che da anni vivono in Italia e hanno i diritti ancora negati, dal punto di vista della cittadinanza. Chi vive da 30 anni in Italia rinnova ogni anno il permesso soggiorno". (Antonella Romano)

Masino Lombardo
Masino Lombardo, 30 anni, è presidente del consorzio Ponente, incubatore di cooperative giovanili e componente dell’assemblea regionale del Pd siciliano. "L’usato storico lo conosciamo ed è il gruppo dirigente di questi 25 anni e quindi ne conosciamo i limiti e i pregi. E non bastano. Con la crisi nel Paese, c’è bisogno di altro: bisogna innovare, bisogna rottamare e bisogna avere il coraggio di mettere una nuova generazione al centro non solo della politica ma dell’economia, dell’Università, della cultura. Questo è un paese vecchio, è il paese dei dinosauri e Matteo Renzi ha avuto questa abilità e questo dono: ha messo al centro la questione di un ricambio generazionale nelle classi dirigenti del Paese. Non usciamo dalla crisi con quelli che ci hanno portato alla crisi, che hanno vissuto nel Novecento. C’è un tempo nuovo davanti a noi che si chiama globalizzazione, sviluppo tecnologico e che non ha nulla a che vedere con chi ha vissuto nel secolo scorso. Non capisco perché noi giovani dobbiamo essere casta di serie b, che paga i debiti e non ha né diritti né la possibilità di immaginarsi un progetto di vita. Siamo l’unica generazione in Italia che non ha un reddito. Sono con Renzi per questo, perché porta aria nuova e rottama". (Antonella Romano)

Giuseppe Musco
Giuseppe Musco ha 21 anni e studia Lettere alla Statale di Milano. Domenica alle primarie voterà quasi sicuramente per Bersani. "Ho ancora una punta d’indecisione, ma il suo programma è più efficace degli altri su due aspetti per me fondamentali: la patrimoniale e la lotta all’evasione fiscale. Il sommerso in Italia è una piaga contro la quale servono provvedimenti urgenti". Il secondo favorito è Renzi, che però non riesce a convincerlo fino in fondo: "La sua voglia di cambiare il panorama politico mi piace ma mi lascia diverse perplessità: difficile abbattere tutto e rifondare in poco tempo". (Tiziana De Giorgio)
(da Repubblica.It)