SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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lunedì 3 settembre 2012

Ambiente come risorsa: dalle parole ai fatti


Cosa sta succedendo al piano energetico italiano e quali sono i veri impegni per un progetto di sostenibilità. Alla Festa Democratica di Reggio Emilia ne parlano Stella Bianchi e il ministro Corrado Clini

Bianchi e Clini alla Festa Democratica 2012
Cosa sta succedendo al piano energetico italiano e quali sono i veri impegni per un progetto di sostenibilità, sono stati i temi principali del dibattito sull'ambiente che ha visto protagonisti Stella Bianchi, responsabile Ambiente PD, il ministro Corrado Clini e Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia.

“Non c'è nessun piano energetico ancora fatto dal governo ma vi posso dire quanto è stato fatto e quanto vorrei fare”, così il ministro Clini ha risposto alla domanda sulla possibile esistenza di un piano energetico al vaglio del governo. “C'è stato l'aggiornamento degli incentivi per le fonti rinnovabili che oggi sono i più alti in Europa e che possono coprire fino al 30% della produzione dell'elettricità. Solo nel 2007 la copertura era pari al 16% con il solare, l'eolico e in parte geotermico. Si aperta una filiera strategica di crescita che ha quasi raddoppiato la produzione. Siamo ancora in ritardo con gli incentivi per energie avanzate e per la produzione di calore da fonti rinnovabili. Una volta raggiunti questi obiettivi avremo una struttura stabile su cui fare riferimento”.

Esistono delle distorsioni che vanno affrontate. L'attuale generazione di elettricità con centrali termoelettriche non è un eccellenza. E questo per via delle reti di distribuzione la cui struttura è ancora monopolizzata e determina costi fissi e rigidità in contrasto con le fonti rinnovabili. “Eccesso di offerta di elettricità e un alto prezzo, sono un controsenso. Sono l'indicatore di una distorsione del sistema che vogliamo risolvere” ha continuato Clini.

Quanto alla polemica circa le estrazioni di oli a largo delle isole Tremiti, il ministro ha chiarito che esistono delle protezioni che impediscono l'estrazione entro le 12 miglia marine dalle coste ma che la scelta del governo era quella di fare prospezioni e non estrazioni. “Nel caso delle Tremiti abbiamo dato vita alle prospezioni non a estrazioni. Ma c'è da domandarsi se qualora trovassimo delle risorse, cosa si dovrebbe fare poi: vanno prese o no? Sono risorse strategiche da utilizzare o no? Questo è davvero un discorso molto più generale in Italia e potrebbe essere fatto anche con altri esempi. Quanti classificatori dovremmo avere nel paese? Sono tutte domande da discutere per dare risposte concrete”.

Per quanto riguarda il solare e il fotovoltaico il ministro Clini ha voluto spiegare la necessità dell'introduzione del registro previsto per impianti da 12 kilowatt in poi. “Il registro è stato messo per limitare o ridurre al minimo le speculazioni che c'erano state. C'è stata una fase in cui produrre energia con il fotovoltaico generava vantaggi del 20%, il che mi pare un po' troppo''. Clini ha ricordato di aver “ottenuto che la soglia venisse alzata da 3 kilowatt a 12; una soglia che si avvicina quantomeno a quella dell'officina meccanica”. Il fotovoltaico - conclude il ministro - 'ha valore positivo anche se non si vende sulla rete ma viene utilizzato per l'autoconsumo. E' questa la prospettiva su cui lavorare”.

Stella Bianchi ha voluto ribadire come l'impegno sullo sviluppo sostenibile e l'economia verde sono davvero una “grande risorsa per uscire dalla crisi”. Economia e ambiente non sono mai in contrapposizione anzi devono sapere fare la stessa strada. “Dobbiamo declinare con misure concrete che non esiste nessuna contrapposizione tra l'industria e l'ambiente anche e soprattutto quando si parla di industria pesante e del suo rapporto con temi della salute. È necessario il rispetto degli standard europei di tutela ambientale e della salute. Basterebbe dimezzare l'uso delle risorse per risparmiare energia e avere minore impatto sull'ambiente. Questa sarebbe anche una chiave di lettura di competitività dati i costi inferiori per la produzione. L'innovazione è un volano di sviluppo in tutti campi. Serve una strategia complessiva per tutto il Paese perché siamo già in deficit con il pianeta. L'ambiente è una risorsa di sviluppo e di occupazione. Un disegno complessivo può andare in questa direzione, con regole chiare che non cambiano da un giorno all'altro”.

“E' vero – ha continuato Stella Bianchi – che non c'è ancora un piano del governo ma esistono delle preoccupazioni e queste sono innegabili come immaginare lo sfruttamento degli idrocarburi nazionali. L'idea che ci mettiamo a trivellare il mare per trovare qualcosa che non dovremmo usare (come i combustibili fossili) e che esauriremo in meno di due mesi lo trovo molto preoccupante”.

“La cartina di tornasole per questo governo potrebbe essere quella di avere insieme tutti i decreti sulle fonti rinnovabili, la stabilità nel tempo degli incentivi e gli investimenti sulla rete. Le rinnovabili esistono, soddisfano le famiglie e hanno il loro ritorno economico. Vanno considerate come un vero attore economico che non fa più solo sorridere ma che spaventa chi ne sottovalutava l'importanza e lo sviluppo. Le fonti rinnovabili creano posti di lavoro: sono il vero futuro del Paese. Ma serve la politica per rendere vere tutte le potenzialità che hanno e si costruisca un sistema sostenibile basato su tre pilastri: sicurezza al primo posto, riduzione del costo dell'energia e chiaro impegno per la completa sostituzione delle fonti fossili”.

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