SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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lunedì 24 settembre 2012

Polverini accerchiata: «Si dimetta ora» Udc, ago della bilancia, verso la sfiducia


FONDI PDL, LA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO VA DA MONTI

Accerchiata la governatrice. Fiaccolata per chiederne le dimissioni. Lasciano 29 consiglieri, mancano 7 firme per far cadere il Consiglio. Alemanno: «Centrodestra da azzerare»

Renata Polverini in consiglio regionale (Ansa/Percossi)Renata Polverini in consiglio regionale (Ansa/Percossi)
ROMA - Un incontro con Monti e un gelido colloquio. Domenica in tarda serata il governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, ha chiesto e ottenuto di poter vedere il premier per una «valutazione della situazione nella Regione Lazio» dopo lo scandalo dei fondi Pdl. Un appuntamento resosi necessario dopo le dimissioni di tutti i consiglieri d'opposizione alla Pisana. Intanto l'ago della bilancia sembra pendere verso lo scioglimento della giunta: il consiglio regionale potrebbe cadere martedì, quando si riunirà l'ufficio politico dell'Udc. Con 29 firme già raccolte, all'opposizione bastano 7 nuove dimissioni per far cadere il Consiglio; 6 sono i consiglieri di centro, 1 potrebbe venire da un «fuoriuscito» della stessa Lista Polverini.
«RENATA, MOLTO PROVATA» - L'incontro con Monti si è svolto domenica sera a Palazzo Chigi, poco prima che Monti partisse per gli Usa. Mentre le fonti ufficiali sceglievano la politica del riserbo («Spetta al governatore rivelare, se crede, il contenuto del colloquio»), chi ha sentito Polverini l'ha trovata molto provata. Da più parti le arriva lo stesso invito: «Si dimetta ora». Intanto tre consiglieri di Pd, Idv e Sel lanciano un «appello ai cittadini che si sentono offesi e che sono indignati, alle forze politiche e sociali, ai movimenti e ai comitati», perchè partecipino - giovedi sera, alle 19 - ad una «fiaccolata per il riscatto di Roma e del Lazio e per chiedere le dimissioni di Renata Polverini e lo scioglimento del Consiglio Regionale del Lazio».
Il capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino MontinoIl capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino Montino
CONSIGLIO A RISCHIO - Domenica sera i 14 consiglieri del Pd hanno firmato le loro dimissioni irrevocabili - scelta adottata anche dai 5 consiglieri dell'Idv - per accelerare lo scioglimento del Consiglio regionale. Si sono dimessi anche i consiglieri di Sel (due), Federazione della Sinistra e Lista Civica dei Cittadini, mentre l'unico Verde, Angelo Bonelli, ha confermato la disponibilità a lasciare. Il governatore del Lazio ha così spiegato la decisione di recarsi a Palazzo Chigi: «Ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo, considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese».
Polverini con Casini Polverini con Casini
IL NODO DEI CONSIGLIERI UDC - Dopo che per tutta la serata si erano rincorse voci di dimissioni è arrivata una nota dei capigruppo della maggioranza della Regione Lazio, compresi Udc e Mpa in cui si legge: «La maggioranza è orgogliosamente al fianco di una presidente di Regione onesta e determinata, incitandola a proseguire nell'incisiva azione di governo fin qui svolta».
Decisiva diventa a questo punto la posizione dei consiglieri Udc. Mentre il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione aveva dichiarato che i consiglierei centristi «farebbero bene a lasciare», il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, dopo aver difeso a spada tratta l’esperienza di governo dell’amministrazione Polverini, domenica sera ha lasciato trasparire su Twitter una crescente freddezza: «Correttezza impone - ha detto - che si decida con gli amici laziali. Pensando ai nostri elettori e all’Italia che vogliamo costruire».
Fiorito a La7: non mi sento un ladro
Rcd/Corriere.tv
ALEMANNO CHOC - E mentre l'ex capogruppo Pdl in Regone Franco Fiorito, indagato per la sparizione dei fondi del partito, dichiara a La7 di non sentirsi un ladro, lo scandalo non lascia indifferente nemmeno Gianni Alemanno, che domenica è intervenuto nel dibattito sul caso Lazio con un videomessaggio choc: «Sono giorni molto amari per tutta la politica e in particolare per il centrodestra. Ci sono immagini bruttissime, titoli sui giornali... C’è una sorta di separazione incredibile tra la politica e il Paese... Credo ci voglia un azzeramento totale all’interno del centrodestra», ha detto il sindaco di Roma sul suo blog «Alemanno 2.0», che ha commentato indirettamente lo scandalo dei fondi Pdl spariti alla Regione Lazio e delle «spese allegre» di consiglieri ed ex capogruppo, parlando anche del caso di Tangemtopoli nel 1992.
Il sindaco di Roma sul suo blog Alemanno 2.0Il sindaco di Roma sul suo blog Alemanno 2.0
NO A UNA NUOVA TANGENTOPOLI - La conclusione? «Tutti dobbiamo fare un’analisi profonda e rapida per trovare noi una strada per il centrodestra, perchè così non può continuare, e in generale il sistema parlamento deve fare poche riforme efficaci che riconsegnino la politica agli italiani. Non possiamo vedere anche oggi un nuovo 1992 (ndr. l'anno dello scandalo Tangentopoli). Dobbiamo dare un messaggio vero al Paese perchè senza politica non si salva, si salva con la politica buona. Per fare questo bisogna fare un ragionamento che porti a cambiamenti veri effettivi e radicali».
Redazione Roma Online

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