Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha chiuso la riunione degli amministratori locali democaratici, sulla Carta D'Intenti, presso la sede del Partito. "Purtroppo in questi giorni accelerano gli elementi di recessione, la disoccupazione, il calo dei consumi. Dobbiamo partire da qui da questa verità. Dobbiamo dire parole di verità e metterci dentro la fiducia, noi sappiamo qual è il nostro compito". VIDEO
"Purtroppo in questi giorni accelerano gli elementi di recessione, la disoccupazione, il calo dei consumi. Dobbiamo partire da qui da questa verità. Dobbiamo dire parole di verità e metterci dentro la fiducia, noi sappiamo qual è il nostro compito. La serietà e il rigore di Monti - ha chiarito Bersani - sono per noi un punto di non ritorno. Ma noi dobbiamo metterci dentro più lavoro e più equità. Questo è il lavoro che abbiamo davanti".
Bersani ha proseguito: "Arrivano dati anche dall'Europa che non sono certamente tranquillizzanti, ma anche dall'Italia e dal Sud. C'è un rapporto Svimez che fa impressione: quando il Sud si allontana dal Nord, l'Italia si allontana dall'Europa e l'idea che un pezzo d'Italia si salva da solo è una sciocchezza. E' matematico. E poi c'è anche il tema di tipo culturale, vediamo di contenere i danni e mettiamoci a lavorare", ha spiegato Bersani. "Non si può dire che le cose vanno bene", E ha citato un episodio: "Io qualche giorno fa ho incontrato qualche rappresentante dei commercianti. E pur essendo cattolici, erano alle soglie della bestemmia...".
Il Segretario all'incontro con i sindaci del partito, ha bacchettato il governo per i tagli ai Comuni e al sociale. "Andiamo a incocciare su temi come unaridiscussione del patto di stabilità e del fondo sociale. Questi sono temi che non sono all'ordine del giorno di questo governo", ha sottolineato. "Su questi due punti il governo è troppo algido, è chiaro che tagliare ai comuni è la cosa più semplice, ma gli Enti locali dovrebbero essere lo strumento della ripresa, glielo ridiremo con tutto l'affetto e il sostegno. Dunque, vogliamo vedere come darci una mano? E' una questione minima di buon senso, non di keynesianesimo".
E sulle Province ha aggiunto: "Non sono affatto soddisfatto per come è andata a imbarcarsi la Riforma delle province. Ci sono spezzoni positivi, come l'unione dei comuni, ma manca il quadro".
Inoltre Bersani ha chiesto che sia rimesso in discusisone l'assetto delle Regioni. "Dall'ultima riforma è venuta fuori una cosa che non funziona. E' un tema che è ora di porre, non si può mettere lo stesso vestito istituzionale a una regione con 380000 abitanti o con 10 milioni". Ad esempio, Bersani ha citato la Lomardia. "Guardiamo al caos della Lombardia, 10 milioni di abitanti, la più grande regione del Paese, è praticamente bloccata, a ragione o torto ma è cosi. La Regione - ha proposto - deve essere l'istituzione che aiuta la dimensione autonomistica locale a diventare un sistema, deve aprirsi come una porta verso una dimensione nazionale, deve avere compiti di legislazione e alta programmazione".
E rivolgendosi al governo ha affermato: "La prossima legge di stabilità non potrà colpire ancora la scuola. Stanno pensando a qualche altra botta sulla scuola? Lo voglio dire anche da qui: non sono mica d'accordo, han già pagato".
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