VERSO LE PRIMARIE
Cresce l'attesa per il segretario nazionale. Ma sabato apre la sede dei "rottamatori" di Renzi. Intanto Valiante jr lancia il sindaco: lui capolista naturale per il Senato
SALERNO — Si apre anche nel Salernitano la stagione delle primarie per il Pd: a dare il via a quest'atteso momento di confronto interno l'arrivo, stasera alle 19, del segretario nazionale Pierluigi Bersani, in corsa insieme al primo cittadino di Firenze Matteo Renzi per la conquista della guida dello schieramento di centrosinistra alle prossime elezioni politiche di primavera. Accanto a Bersani sul palco del Grand Hotel Salerno ci sarà anche il primo cittadino del capoluogo Vincenzo De Luca, ma la disponibilità al confronto con il leader del Pd non significa, si puntualizza dalla segreteria provinciale di via Manzo, che il sindaco abbia già deciso di sostenere la corsa del segretario nazionale dei democratici. Del resto nelle settimane scorse De Luca ha ospitato a Palazzo di Città Matteo Renzi per la presentazione del suo libro "Stil novo", giocando di rimando con gli affondi del "rottamatore" toscano. Al momento la posizione del primo cittadino di Salerno è di attesa, come in questi ultimi giorni più volte ha sottolineato il segretario provinciale del Pd Nicola Landolfi. «Domani (oggi per chi legge, nda) -ha detto Landolfi ieri ospite a Telecolore- avremo modo di capire in diretta se nel progetto di Bersani c'è spazio per De Luca, per un modello di trasformazione non annunciato, ma applicato concretamente in una realtà urbana. Se queste condizioni non dovessero esserci semplicemente continueremo a fare quello che stiamo facendo».
IL FUTURO - Ed è proprio sul ruolo futuro del primo cittadino che sembra giocarsi a Salerno la partita delle primarie. Se per Simone Valiante «De Luca è il capolista naturale del Pd al Senato» in occasione delle elezioni politiche di primavera, Landolfi sembra avere idee diverse: il segretario democratico non manca di sottolineare come il primo cittadino sia "uomo di governo" e che sarebbe "un errore" relegarlo al ruolo di parlamentare. Un ruolo nell'esecutivo nazionale in caso di vittoria del centrosinistra alle elezioni di primavera? Potrebbe essere questa la reale posta in gioco nel confronto tra Bersani e De Luca, anche se dal novero degli scenari possibili non si può certo escludere una ricandidatura per Palazzo Santa Lucia. Una nuova corsa per le regionali che più volte, nel recente passato, De Luca ha lasciato intuire come possibile, se non addirittura desiderata. Ed invero la scelta attendista di De Luca è condivisa da buona parte del Partito Democratico salernitano: solo una minima parte ha già apertamente annunciato il proprio sostegno ad uno dei due concorrenti in campo. Con Matteo Renzi si è schierato il primo cittadino di Giffoni Valle Piana, nonché consigliere provinciale, Paolo Russomando. A lui il compito di coordinare in questa fase i "rottamatori" salernitani. «Sui temi sollevati da Renzi -dice Paolo Russomando- c'è grande attenzione non solo nel partito, ma tra la gente. In questi ultimi 25 anni la classe dirigente nazionale non ha fatto altro che rinviare nel tempo la soluzione dei problemi, scaricandoli di fatto sulle spalle delle nuove generazioni: una rottura con il passato è indispensabile». Sui nomi di quanti si siano lasciati convincere dal messaggio di rottura del sindaco di Firenze Russomando preferisce glissare, rinviando all'inaugurazione della sede salernitana del comitato pro Renzi in calendario per sabato prossimo. «Sarà quella l'occasione -dice Russomando- per presentare pubblicamente chi sostiene Renzi. Ovviamente ci auguriamo che altri decidano di condividere questa scelta».
QUI RENZI - Con Renzi sarebbero schierati diversi sindaci del Salernitano, tra cui Tommaso Pellegrino di Sassano, Sergio Annunziata di Atena Lucana, Mario Sorgente di Castiglione del Genovesi, Eros Lamaida di Castelnuovo Cilento.
Sul fronte opposto Bersani potrà contare a Salerno sull'appoggio degli aderenti al laboratorio politico nato lo scorso otto settembre a Reggio Emilia "per l'unità delle forze riformiste". «Da quell'esperienza -dice Mimmo Volpe- nata per iniziativa, tra gli altri, di Guglielmo Epifani, Pietro Folena e Nicola Oddati è sorto a Salerno un comitato di sostegno per Bersani. Una scelta aliena da ogni tatticismo, fatta con l'obiettivo di radicare il Partito Democratico nell'alveo della tradizione socialista europea, sulla scorta del manifesto di Parigi firmato da Bersani nei mesi scorsi».
I SOSTENITORI - Tra gli aderenti al comitato il segretario regionale della Cgil Franco Tavella, Pietro Giordano della Fiom, Palmiro Cornetta, Nicola Pellegrino, componente della segreteria regionale dei Giovani Democratici, Alessio Cairone, Bruno Dell'Angelo, Cosimo Muoio, Pino Schiavo, Francesco Guarino. «Dal segretario del Pd - incalza Volpe- ci aspettiamo poi che riporti il Mezzogiorno al centro dell'agenda politica nazionale, è ora di rimediare, come sottolinea giustamente De Luca». Nelle prossime ore Pierluigi Bersani dovrebbe incassare anche il sostegno degli ex popolari, raccolti nella componente che fa capo all'ex ministro Beppe Fioroni. «Dal segretario del Pd -dice Simone Valiante, esponente dell'area Fioroni- ci aspettiamo proposte chiare sul futuro, ma credo che l'intesa sia ormai vicina».
IL FUTURO - Ed è proprio sul ruolo futuro del primo cittadino che sembra giocarsi a Salerno la partita delle primarie. Se per Simone Valiante «De Luca è il capolista naturale del Pd al Senato» in occasione delle elezioni politiche di primavera, Landolfi sembra avere idee diverse: il segretario democratico non manca di sottolineare come il primo cittadino sia "uomo di governo" e che sarebbe "un errore" relegarlo al ruolo di parlamentare. Un ruolo nell'esecutivo nazionale in caso di vittoria del centrosinistra alle elezioni di primavera? Potrebbe essere questa la reale posta in gioco nel confronto tra Bersani e De Luca, anche se dal novero degli scenari possibili non si può certo escludere una ricandidatura per Palazzo Santa Lucia. Una nuova corsa per le regionali che più volte, nel recente passato, De Luca ha lasciato intuire come possibile, se non addirittura desiderata. Ed invero la scelta attendista di De Luca è condivisa da buona parte del Partito Democratico salernitano: solo una minima parte ha già apertamente annunciato il proprio sostegno ad uno dei due concorrenti in campo. Con Matteo Renzi si è schierato il primo cittadino di Giffoni Valle Piana, nonché consigliere provinciale, Paolo Russomando. A lui il compito di coordinare in questa fase i "rottamatori" salernitani. «Sui temi sollevati da Renzi -dice Paolo Russomando- c'è grande attenzione non solo nel partito, ma tra la gente. In questi ultimi 25 anni la classe dirigente nazionale non ha fatto altro che rinviare nel tempo la soluzione dei problemi, scaricandoli di fatto sulle spalle delle nuove generazioni: una rottura con il passato è indispensabile». Sui nomi di quanti si siano lasciati convincere dal messaggio di rottura del sindaco di Firenze Russomando preferisce glissare, rinviando all'inaugurazione della sede salernitana del comitato pro Renzi in calendario per sabato prossimo. «Sarà quella l'occasione -dice Russomando- per presentare pubblicamente chi sostiene Renzi. Ovviamente ci auguriamo che altri decidano di condividere questa scelta».
QUI RENZI - Con Renzi sarebbero schierati diversi sindaci del Salernitano, tra cui Tommaso Pellegrino di Sassano, Sergio Annunziata di Atena Lucana, Mario Sorgente di Castiglione del Genovesi, Eros Lamaida di Castelnuovo Cilento.
Sul fronte opposto Bersani potrà contare a Salerno sull'appoggio degli aderenti al laboratorio politico nato lo scorso otto settembre a Reggio Emilia "per l'unità delle forze riformiste". «Da quell'esperienza -dice Mimmo Volpe- nata per iniziativa, tra gli altri, di Guglielmo Epifani, Pietro Folena e Nicola Oddati è sorto a Salerno un comitato di sostegno per Bersani. Una scelta aliena da ogni tatticismo, fatta con l'obiettivo di radicare il Partito Democratico nell'alveo della tradizione socialista europea, sulla scorta del manifesto di Parigi firmato da Bersani nei mesi scorsi».
I SOSTENITORI - Tra gli aderenti al comitato il segretario regionale della Cgil Franco Tavella, Pietro Giordano della Fiom, Palmiro Cornetta, Nicola Pellegrino, componente della segreteria regionale dei Giovani Democratici, Alessio Cairone, Bruno Dell'Angelo, Cosimo Muoio, Pino Schiavo, Francesco Guarino. «Dal segretario del Pd - incalza Volpe- ci aspettiamo poi che riporti il Mezzogiorno al centro dell'agenda politica nazionale, è ora di rimediare, come sottolinea giustamente De Luca». Nelle prossime ore Pierluigi Bersani dovrebbe incassare anche il sostegno degli ex popolari, raccolti nella componente che fa capo all'ex ministro Beppe Fioroni. «Dal segretario del Pd -dice Simone Valiante, esponente dell'area Fioroni- ci aspettiamo proposte chiare sul futuro, ma credo che l'intesa sia ormai vicina».
Nessun commento:
Posta un commento