SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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venerdì 28 settembre 2012

Grande Bersani e grandissimo De Luca uniti per il Sud


LA POLITICA

Ovazione per il sindaco che appoggia platealmente il segretario del Partito democratico

dal nostro inviato CONCHITA SANNINO
SALERNO –  Appoggia platealmente Bersani, ma lo avverte. Da un chiaro alt all' "amico Matteo" Renzi, ma ne comprende "l'atto di rottura", ovviamente "fino a un certo punto". Uno show (con punte di autentico teatro) di oltre due ore. Un bagno di folla e ovazioni che ieri sera, a Salerno, finisce con baci e abbracci tra il sindaco Vincenzo De Luca e il segretario Pd Pierluigi Bersani. 

Sul palco di Salerno, al Grand Hotel, ci sono solo un tavolo tre sedie e le bottigline d'acqua (con loro il giornalista Claudio Sardo), proprio alla vecchia maniera. Niente a che vedere con i frammenti video di Obama e Troisi e il ritmo di Renzi sul palco napoletano, l'altra sera. Eppure qui , incollati nella sala, ci sono quasi 2500 persone anche pigiati sul palco, seduti sui braccioli e sdraiati sulla moquette.  E Bersani e De Luca, sotto l'artigianale cartellone dove il sindaco ha fatto scrivere “Cambiare tutto” , giocano in casa e fanno il pieno di applausi e calore. Parlano – soprattutto – di primarie e di sud (ma poi anche di Monti-bis, della vergogna regione Lazio, della legge corruzione che, dice Bersani, "se non riusciamo a vararla adesso sarà la cosa che faremo il primo giorno") .

"Provo molto disagio per questa storia delle primarie", comincia De Luca sull'argomento, e certo non si riferisce al fatto che la sua posizione era apparsa ambivalente, specie dopo che il suo fedelissimo assessore Bonaiuto aveva partecipatoa Firenze a un incontro di Renzi. Ma 
stasera il sindaco-sceriffo sembra sgombrare ogni equivoco. Primo: "Chi vuole parlare di rinnovamento radicale in questo partito deve mettersi dieci passi dietro a De Luca, che sta battendosi per questo da anni e  in solitudine".


Secondo: "Ho conosciuto dei trentenni che erano delle mezze pippe, o che erano dei portaborse già corrotti. A me non interessa se i dirigenti di partito del futuro hanno 30, 40, o 50 anni, mi interessa che conoscano la fatica della militanza, del territorio, del sudore che comporta la giusta ricerca del consenso". Ovazione. Infine: "Vedo che da quel lato c'è quel Giorgio Gori...rispetto tutti, ma non lo vedo mio discussore politico francamente". Altri applausi.

Ma poi viene anche il turno del segretario che gli sta accanto: "Ma vogliamo parlare di come ti presenti, tu però? Fattelo dire...", dice De Luca. Bersani un po' incassa, e molto ride. 

De Luca affonda: "Intanto vai in tivù con quel sigaro a volte: ma chi ti consiglia? A parte che sei un marito morigerato, non hai neanche la creatività di Bill Clinton...Scherzi a parte, io non condivido questa scelta della segreteria nazionale di imbarcarci in questa avventura. Ma è surreale che stiamo facendo un congresso tra noi senza indire un congresso. E poi scusate: c'è una regola dello statuto che dice che il segretario è anche il naturale candidato premier? E allora? Le regole per me valgono. Quanto al futuro, noi non vogliamo deputati e senatori che vanno a fare la vacanza a Roma per 4 o 5 anni, o gente che se parla è solo per dare fastidio. Non vogliamo non anime morte". 

La sala esplode in un boato. De Luca poi accarezza il suo leader: "Io lo so che hai aperto alle primarie perché era giusto dare la dimostrazione di un partito non padronale, aperto alla discussione. So che sei generoso, ma fino a un certo punto. Qui c'è in gioco l'Italia". Bersani lo corregge: "Generoso. Ma non fesso, eh?". Poi snocciola la sua ricetta: "Vogliamo fare il programma prossimo partendo dal sud, il nostro slogan sarà “Il sud, cioè l'Italia” perché tutte le riforme che dobbiamo fare e che piacciono anche al nord avvantegerebbero subito il sud, fateci caso". Sulle primarie: "Siamo l'unico partito senza padroni, se ci mettiamo un po' di fiducia in questa cosa delle primarie noi ne usciremo rafforzati, credeteci".

Infine, ricordando "Una canzone che nasconde un bellissimo testo sulla memoria "Chiedi chi erano i Beatles", Bersani ribadisce che  il partito "si rinnoverà" ma "dobbiamo sempre ricordarci da dove veniamo, che siamo noi, non possiamo – grida due volte – non possiamo diventare di plastica". De Luca: "Lui non è Clooney, io non sono Brad Pitt. Ma insieme vi faremo impazzire". Ovazione, fine dello show.
(da La Repubblica.It)
 

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