IL CASO
I minatori di Nuraxi Figus hanno deciso lo stop alla protesta a 373 metri di profondità. La svolta al termine di un'assemblea fiume per valutare l'esito dell'incontro di venerdì con il governo. Il ministero ha infatti garantito che l'impianto non chiuderà a fine anno. Resta la mobilitazione
IGLESIAS - I minatori della Carbosulcis hanno deciso di sospendere l'occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus. La decisione è arrivata a seguito di un'assemblea fiume nella quale si è valutato l'esito degli incontri di venerdì a Roma 1. In quell'occasione, il ministero dello Sviluppo ha lasciato aperto uno spiraglio di speranza: la miniera "non subirà la paventata interruzione dell'attività al 31 dicembre" e il progetto del "carbone pulito" potrebbe aprire nuove prospettive alla vertenza.Al termine della riunione con il governo, si è infatti deciso di proporre al Parlamento la proroga della scadenza prevista dalla legge 99 del 2009 per il bando di affidamento della concessione per prolungare il lavoro nella miniera. L'attività, in questo modo, non terminerà a fine anno e, per quel che ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti, "si potrebbero anche ottenere delle proroghe di sei mesi fino, al massimo, ad un anno".
Tuttavia l'assemblea dei minatori che si è tenuta stamane ha deciso di proseguire la mobilitazione per ottenere garanzie sul rilancio della miniera e, in particolare, sul progetto carbone-centrale Sulcis che il governo ha chiesto alla Regione di rimodulare per renderlo sostenibile sul piano economico. Lo stato di agitazione dei minatori passerà per il blocco della discarica di ceneri e gessi provenienti dalla vicina centrale dell'Enel, residui della lavorazione del carbone utilizzato per produrre energia.
La vicenda. La protesta dei 120 minatori era iniziata il 27 agosto. Gli operai si erano barricati a 373 metri di profondità nella miniera sarda di Nuraxi Figus, a Gonnesa, nel Sulcis, chiedendo al governo lo sblocco di un progetto di rilancio della produzione. Si tratta di un finanziamento da 200 milioni di euro in collaborazione con l'Enel per realizzare nell'impianto un deposito di stoccaggio per l'anidride carbonica.
(da Repubblica.It)
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