“Purtroppo la paura di Beppe Grillo sta portando Antonio Di Pietro verso una strada a senso unico di follia istituzionale, lastricata del tradimento continuo dei più elementari principi di lealtà costituzionale. Può percorrerla finché vuole, ma quantomeno eviti di appellarsi alla Costituzione che ignora e calpesta. Eviti, soprattutto, di usare solo per bieco cinismo la ferita dei rapporti tra mafia e apparati pubblici, aperta nella nostra coscienza civile, oltre che nella testimonianza di molti, troppi, servitori dello stato costretti a farsi eroi. È impossibile che questa visione dell’Italia e delle istituzioni sia parte della ricostruzione del Paese attraverso la buona politica. Nel delirio, speriamo che Di Pietro ritrovi un barlume di lucidità e accetti con serena rassegnazione che nel nostro stato di diritto la titolarità a interpretare la Costituzione (e dunque le norme della medesima che disciplinano lo status del presidente della Repubblica, a tutela non della sua persona ma della sua funzione di garante imparziale dell’equilibrio tra i poteri dello Stato e di rappresentante della Nazione) è attribuita non già all’onorevole Antonio Di Pietro, ma alla Corte Costituzionale". Lo dichiara in una nota Marco Meloni, responsabile Riforma dello Stato in segreteria nazionale del PDSITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE
SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE
mercoledì 25 luglio 2012
Napolitano-PM: Meloni, Di Pietro nel vertice della follia istituzionale
“Purtroppo la paura di Beppe Grillo sta portando Antonio Di Pietro verso una strada a senso unico di follia istituzionale, lastricata del tradimento continuo dei più elementari principi di lealtà costituzionale. Può percorrerla finché vuole, ma quantomeno eviti di appellarsi alla Costituzione che ignora e calpesta. Eviti, soprattutto, di usare solo per bieco cinismo la ferita dei rapporti tra mafia e apparati pubblici, aperta nella nostra coscienza civile, oltre che nella testimonianza di molti, troppi, servitori dello stato costretti a farsi eroi. È impossibile che questa visione dell’Italia e delle istituzioni sia parte della ricostruzione del Paese attraverso la buona politica. Nel delirio, speriamo che Di Pietro ritrovi un barlume di lucidità e accetti con serena rassegnazione che nel nostro stato di diritto la titolarità a interpretare la Costituzione (e dunque le norme della medesima che disciplinano lo status del presidente della Repubblica, a tutela non della sua persona ma della sua funzione di garante imparziale dell’equilibrio tra i poteri dello Stato e di rappresentante della Nazione) è attribuita non già all’onorevole Antonio Di Pietro, ma alla Corte Costituzionale". Lo dichiara in una nota Marco Meloni, responsabile Riforma dello Stato in segreteria nazionale del PD
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