
Antonio Ingroia
Roma, 20-07-2012
"Ho apprezzato e condiviso il richiamo del Capo dello Stato alla necessità di lavorare senza sosta e senza remore per accertare la verità sulla strage di via D`Amelio". Dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia arrivano segnali di pace in direzione dell`Alto Colle: in una intervista alla Stampa, Ingroia però si difende: "Io non mi sento in guerra con nessuno, però che sia diventato un bersaglio questo lo avverto anch`io.
Non mi appartiene la logica della guerra, in questi anni ho cercato di muovermi sempre seguendo gli insegnamenti di Paolo Borsellino: cercare la coesione istituzionale e la collaborazione tra le istituzioni per quello che dovrebbe essere l`obiettivo di tutti: la ricerca della verità".
Riguardo al messaggio di Napolitano in occasione dell`anniversario di Borsellino, spiega che "è vero che in passato c`è stata qualche incomprensione tra le procure che indagano sul biennio stragista del `92-`93. Ma da tempo ormai il coordinamento funziona a perfezione come attestato dal procuratore nazionale antimafia Piero
Grasso".
Poi il suggerimento: "Credo sia necessario che la politica, le istituzioni comprendano di dover procedere quanto prima alla revisione della legge sui pentiti, allungando il periodo dei sei mesi entro i quali il collaboratore di giustizia deve dichiarare tutti i temi sui quali vuole parlare".
In chiusura: "Da tempo le Nazioni Unite mi hanno proposto un incarico annuale di capo dell`unità di investigazione e analisi criminale contro l'impunità in Guatemala. La proposta la considero una sorta di prosecuzione della mia attività in Italia. In quelle latitudini, per fortuna, i giudici antimafia italiani sono apprezzati anziché denigrati e ostacolati. I fatti accaduti negli ultimi giorni, la delicatezza del momento mi stanno
facendo riflettere sui tempi entro i quali accettare la proposta. Intanto ho deciso di rinunciare alle mie ferie"
Non mi appartiene la logica della guerra, in questi anni ho cercato di muovermi sempre seguendo gli insegnamenti di Paolo Borsellino: cercare la coesione istituzionale e la collaborazione tra le istituzioni per quello che dovrebbe essere l`obiettivo di tutti: la ricerca della verità".
Riguardo al messaggio di Napolitano in occasione dell`anniversario di Borsellino, spiega che "è vero che in passato c`è stata qualche incomprensione tra le procure che indagano sul biennio stragista del `92-`93. Ma da tempo ormai il coordinamento funziona a perfezione come attestato dal procuratore nazionale antimafia Piero
Grasso".
Poi il suggerimento: "Credo sia necessario che la politica, le istituzioni comprendano di dover procedere quanto prima alla revisione della legge sui pentiti, allungando il periodo dei sei mesi entro i quali il collaboratore di giustizia deve dichiarare tutti i temi sui quali vuole parlare".
In chiusura: "Da tempo le Nazioni Unite mi hanno proposto un incarico annuale di capo dell`unità di investigazione e analisi criminale contro l'impunità in Guatemala. La proposta la considero una sorta di prosecuzione della mia attività in Italia. In quelle latitudini, per fortuna, i giudici antimafia italiani sono apprezzati anziché denigrati e ostacolati. I fatti accaduti negli ultimi giorni, la delicatezza del momento mi stanno
facendo riflettere sui tempi entro i quali accettare la proposta. Intanto ho deciso di rinunciare alle mie ferie"
(da RaiNews24)
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