SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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mercoledì 4 luglio 2012

Bersani: "Politiche popolari per fronteggiare il populismo”


Bersani ha partecipato al primo Web Talk fatto da un leader politico e da un partito italiano sulla piattaforma di Google+ in diretta su Youtube (VIDEO). Breve sintesi della video intervista del Segretario del PD


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"Non conosco i contenuti di questa operazione. Ma ho chiaro un criterio: sulla spending review sono d'accordo, ma sui tagli al sociale no. E' giusto abbassare i costi di una siringa, ma non accetto che si tagli il posto di un infermiere che fa le punture. Se dietro all'abbassamento dei costi si nascondesse un taglio al sociale, io non sarei d'accordo". Questa è stata la risposta di Pier Luigi Bersani alla domanda sulla spending review posta dal direttore di Youdem, Chiara Geloni che ha aperto la video intervista. 

"Se avessimo fatto come dicevamo noi, non avremmo oggi il problema degli esodati", ha ribadito Bersani. "Se c'è da evitare l'aumento dell'Iva noi siamo d'accordissimo. Ma vorremmo discutere nel merito perché siamo un po' tecnici anche noi. Il centrosinistra di governo rispetterà i patti e gli equilibri, ma con una ricetta attenta alle questioni sociali perché noi pensiamo che non possa esserci una buona economia senza una buona società". 

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“Il vertice europeo è stato un passo importante ma la strada da fare non è finita. C'è da mettere in comune le risposte alla crisi finanziaria e per la difesa dell'euro. C'è un percorso da intraprendere fatto di corresponsabilità dei bilanci e da politiche fiscali che non possono che essere affidati ad organismi legittimati democraticamente. Servono gli Stati Uniti d'Europa, con un Parlamento veramente rappresentativo”. Questa la risposta di Bersani alla domanda della giornalista de La Stampa, Tonia Mastrobuoini se intravedesse qualche nuova preoccupazione dopo il consiglio europeo dei giorni scorsi

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“Occorre disciplina, coesione e una prospettiva comune a livello europeo”, così il segretario Bersani rispondendo alla domanda del giornalista de L'Unità,Francesco Cundari circa le possibili ricette a livello per uscire dalla crisi. “E se non fosse possibile avere una prospettiva comune, discutiamo su quale possa essere l'alternativa. Il ritorno alla Lira dove per comprare un caffè serve un kilo di lire in tasca, sarebbe un errore grandissimo” 

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Matteo Bordone, blogger e conduttore radiofonico ha chiesto Bersani cosa ne pensava del dopo Monti e della pessima percezione (“stantia e vecchia”) che le persone hanno della politica. “E' un problema antico – ha risposto il leader democratico - che ha avuto l'effetto di una bomba atomica con il berlusconiscmo. Tutto questo ha creato grandissima disillusione. Serve una politica sobria e che conosca i suoi limiti, una politica semplice che sappia dire la verità, che sappia rinnovarsi nelle nuove generazioni e che, soprattutto, pensa di dare delle risposte e non solo campare sulle domande. Vincere sulle favole sarebbe distruttivo. 

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Il problema della disoccupazione giovanile al 36%, della necessità di crescita e del lavoro è stata la base della domanda di Massimo Razzi, giornalista de La Repubblica. Per Bersani “siamo davanti ad una recessione molto acuta. Quest'anno assisteremo al calo del 2-3% con gravi conseguenze per il lavoro. Il lavoro non lo creano le regole ma un po' di investimenti e io questo dico a Monti. Il punto è fronteggiare la recessione creando un po' di lavoro. Come? Ricavando un po' di soldi dall'accordo europeo, dall'operazione come spending review, investimenti subito coinvolgendo i Comuni e investimenti privati per interventi come il risparmio energetico. Investendo un mezzo punto di Pil su queste due cose, potrebbe cominciare a invertire un po' la tendenza sul tema del lavoro”. 

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Gianni Riotta ha voluto “girare” a Bersani la stessa domanda che pochi giorni fa il Financial Times si è posto circa il futuro del segretario del PD: “sarà il prossimo Presidente del Consiglio ma dovrà scegliere se seguire i sindacati o fare le riforme”.

“Io rispondo con i fatti” ha detto Bersani. "Se oggi ci sono dei privati sui binari, se noi soli in Europa abbiamo fatto lo spezzatino dell'Enel, se abbiamo liberalizzato le licenze del commercio, l'abbiamo fatto con uno che si chiama Bersani e che parlava tutti i giorni con il sindacato. Non è affatto vero che il dialogo sociale impedisce le decisioni. L'assenza di dialogo sociale può però paralizzare le decisioni"

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“Davanti alla crisi che non sarà breve, l'Europa rischierà di vedere nuove forme di populismi. Questi possono nascere ovunque ma, alla fine, finiscono sempre a destra. La destra si vedrà ricattata da questi populismi e dovrà decidere cosa fare. Questa condizione di stallo lascia uno spazio alle forze riformiste e progressiste, da una parte e a quelle moderate di centro ed europeiste per trovare un dialogo di natura civica. Queste sono le possibili prospettive politiche che vedo in Europa e in Italia”. Così Bersani rispondendo alla domanda diFilippo Sensi, vicedirettore di Europa e blogger, sulla questione dei nuovi scenari europei.



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Come fermare le ondate di estrema destra o combattere il cialtroname anti-euro e il grillismo? “Diffondendo una consapevolezza che oggi non c'è assolutamente. C'è la tendenza a guardare il particolare se si va con Tizio o con Caio e non si guardano le vere questioni. Grillo che dice non pago i debiti e la Pdl che vuole uscire dall'euro, sono esempi di vere questioni. Va creata consapevolezza nella questione pubblica: contro il populismo ci vogliono politiche popolari e riformiste, guardare la gente all'altezza degli occhi e guardare i problemi, anche quelli che non puoi risolvere, capirli e andare fino in fondo". 
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Come vanno le cose con il governo Monti? “Confermo la lealtà del Pd al governo Monti. Il governo prossimo sarà in continuità con il meglio di questo governo Monti, ma dovrà fare anche cose nuove e diverse, avendo una maggioranza solida e univoca dal punto di vista politico". 
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“Convivenza stabili tra omosessuali trovano risposta dentro una legislazione europea. Occorre anche accorciare i tempi delle separazioni perché sappiamo bene cosa significa per milioni di italiani. Tutte le le questioni sui diritti, andranno affrontate con molta delicatezza a partire dai temi di frontiera. Serve una chiave umanistica, senza alcuna ambiguità”.
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Cosa significa un centrosinistra di governo e discontinuità con le alleanze del passato? “C'è grande differenza tra il vecchio centrosinistra e quello di governo che vogliamo noi. Prima non c'era il PD e ora è determinante. Per noi un centrosinistra di governo si basa su tre caposaldi: 1) la cessione di sovranità da parte dei partiti, perché sui punti controversi saranno i gruppi parlamentari a decidere. 2) questo centrosinistra va aperto a tutta la cittadinanza attiva e democratica per un patto di legislatura che affronti la situazione difficile. 3) serve buona educazione. Basta insulti, non mi impressiono io ma penso ai cittadini che dovranno credere in noi. La promessa agli italiani deve essere seria, nessuna proprietà transitiva sulle alleanze per cui uno dice che ci sta, se ci sta anche l'altro, e l'altro dice che ci sta, se si arriva anche a Grillo. Vogliamo governabilità riformista al posto del populismo, della demagogia e della destra che ci ha portato a questa crisi.
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"Ho dovuto prendere atto con dispiacere per il Pd ma anche per l'Italia che non c'e' verso di fare il doppio turno". Così Bersani ha sintetizzato lo stato delle trattative tra i partiti sulla legge elettorale.
"Ma questo cosa significa - si chiede il segretario democratico - che manteniamo il porcellum? No. Stiamo ragionando su due paletti: il cittadino deve sapere chi governa e deve potere guardare in faccia il suo parlamentare. E questo è un sistema che per noi non passa per le preferenze, che invece ci portano a una vecchia storia. Passa piuttosto per i collegi territoriali". 
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Noi siamo per la primarie e per la partecipazione delle persone. Non saranno primarie di partito e non deve essere solo un'operazione tra partiti. La partecipazione deve essere ampia e non ci sarà nessun capo che pretende di comandare dal suo tabernacolo e senza nessuna operazione di restyling

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