SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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martedì 28 agosto 2012

Scuola, università e ricerca per la crescita del Paese


Dibattito alla Festa nazionale del PD a Reggio Emilia, tra il Ministro Francesco Profumo, Manuela Ghizzoni, Francesca Puglisi e Marco Meloni. Puglisi: “Assicurare un percorso unico tra formazione e assunzione degli insegnanti. La continuità didattica è un valore e su questo siamo disponibili a lavorare con i tecnici ed il ministro Profumo”. VIDEO

Scuola  Dibattito sulla scuola  Scuola, università e ricerca
Il PD pone al centro della propria proposta politica il sistema della conoscenza e la centralità dell’istruzione pubblica come presidio di democrazia.

Questi sono stati i temi del dibattito alla Festa Democratica nazionale in corso aReggio Emilia, dove si è parlato di scuola, università e ricerca con il MinistroFrancesco Profumo, la Presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, Manuela Ghizzoni, la Responsabile PD Scuola Francesca Puglisi e il Responsabile PD Università e Ricerca Marco Meloni, coordinati dalla giornalistaRoberta Carlini.

L’annuncio, tramite comunicato stampa da parte del CdM di un concorso per insegnanti è stato il punto caldo del confronto sul palco della sala Pio La Torre. Concorso che, ha ribadito Francesca Puglisi “richiede un immediato chiarimento da parte del Miur, per la tempistica e la modalità. Ci terrorizza che sia un concorso vecchio e con errori, come quello del ‘99”.
Per la responsabile nazionale scuola del PD “è infatti necessario prima colmare le lacune culturali e tecniche emerse proprio con due recenti figuracce nei concorsi per dirigente scolastico e per l'accesso al TFA, cui sono seguiti centinaia di ricorsi per i tanti quesiti sbagliati posti dai tecnici del Miur”.

Ha chiarito Puglisi: “Non sappiamo nulla del concorso e aspettiamo di conoscerne i contenuti. È dagli anni 80 che si specula sulla vita degli insegnanti precari. Ci sono 180000 precari che hanno avuto un percorso di abilitazione ed esperienza che hanno vinto il concorso nel '99, che hanno superato esami e concorsi nelle SISS. La scuola non deve un luogo dove l'esperienza, insieme alla competenza, viene considerata un disvalore. Si faccia un nuovo piano pluriennale per la stabilizzazione dei precari delle graduatorie, così come fatto dal centrosinistra prima dei tagli drammatici della Gelmini. Il nostro invito - ha concluso Puglisi - è di riflettere bene sulle modalità di reclutamento nella scuola, facendo un percorso unico tra formazione e assunzione. Bisogna contare sulla continuità didattica e su questo siamo disponibili a lavorare con i tecnici ed il ministro Profumo”.



"Avere come tema discussione alla Festa nazionale del PD, la scuola, l’università e la ricerca, rappresenta un importante segnale per il Paese", ha esordito il Ministro Profumo.

"La comunità della scuola italiana è di grande valore a partire dagli studenti, dagli insegnati e dal personale amministrativo, ma la scuola non si è molto evoluta, mentre il mondo è cambiato. C’è un ritardo culturale e in questo momento la scuola italiana ha bisogno di un profondo rinnovamento in quanto deve essere una scuola europea. Bisogna costruire dei percorsi formativi per creare dei cittadini globali, altrimenti si perde una grande sfida.
Alle audizioni alla Camera e Senato - ha dichiarato il Ministro - ho puntato su due temi: l’attenzione alla ricerca nell'ambito europeo e per la scuola, la necessità di rispettare la legge attraverso due canali: le graduatorie di riferimento e un nuovo concorso. Nella mia carriera da professore, ciò che mi ha dato noia è stato proprio il non avere tempi definiti. Invece noi dobbiamo definire tempi e modi per dare opportunità diverse. Ci sono quattro punti su cui lavorare: mescolare le culture, in quanto i nostri sono sistemi chiusi, mentre il mondo oggi è aperto; il tema della trasparenza; la valutazione delle capacità delle persone e del loro impegno; la semplificazione e la definizione dei tempi".

Parlando del concorso per gli insegnanti Profumo ha concluso: "Abbiamo una grande responsabilità: perché il tema sono i nostri studenti. E quindi dobbiamo selezionare delle persone in grado di alternare la loro posizione di docente con quella di discente. Le caratteristiche degli insegnanti - secondo Profumo - devono essere: capacità logica, capacità interpretativa, competenza informatica e la conoscenza delle lingue, per insegnare in una scuola del futuro".

Manuela Ghizzoni, intervenendo al dibattito, ci ha tenuto a sottolineare che "il PD ha posto al centro della propria proposta politica il sistema della conoscenza. Il Parlamento e la Commissioni sono a disposizione del governo, ma - ha osservato - nel mondo della scuola e nel settore del sapere in particolare, il tema della condivisione di una discussione aiuta molto.
È stato un errore aver spezzato la fase di formazione da quella di reclutamento, come ha detto Puglisi. Adesso noi abbiamo graduatorie pienissime e ciò che non mi convince è il discorso che con un nuovo concorso si immettono giovani più motivati. Noi nelle graduatorie abbiamo persone formate che hanno superato le selezioni per la SISS. Se si attinge dalle graduatorie non si è meno meritevoli degli altri. È un atteggiamento gelminiano che contesto quello di demonizzare la scuola e gli insegnanti in questo modo. Tutta la demogogia degli anni passati è diventato un senso comune, i precari della scuola hanno fatto un percorso deciso dalle leggi italiane ed è giusto rispettarli".

In fine Marco Meloni, parlando di università e ricerca ha evidenziato le problematiche che riguardano questi settori.
"Gli elementi di preoccupazione sono le scarse immatricolazioni el’aumento delle tasse universitarie. Il punto cruciale è che non tutti i giovani hanno le stesse possibilità di partenza. Dobbiamo accelerare in questi mesi il nostro impegno per riprendere una marcia contraria rispetto a quella che si è tenuta prima con i governi della destra, quando le frasi tipiche delle loro campagne elettorali erano: 'Per fare le scarpe non serve laurarsi e perché i figli degli operai vogliono fare i dottori?'
Bisogna far capire che laurearsi è utile, mentre in Italia ormai, solo poco più del 56% dei cittadini pensa che quello universitario sia un percorso che serve, siamo gli ultimi in Europa e siamo il terzo Paese per tassazione universitaria. Noi abbiamo pochi studenti che si laureano e sono anche in diminuzione negli ultimi anni. Pensiamo di avere troppi docenti universitari, non è così, dobbiamo sapere che è difficilissimo per i giovani programmare la propria vita per fare il docente universitario".
Ha concluso Meloni: "Ci deve essere un investimento di risorse per portare gli studenti che non possono permetterselo all’università. Occorre qualche segnale politico immediato che fin’ora non abbiamo visto, altrimenti rischiamo di giocarci la possibilità di ristabilire un po’ di fiducia collettiva".

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