Un bel pezzo di Italia è stato rappresentato alla Festa democratica nazionale in corso a Reggio Emilia. Si sono confrontati sul palco della sala “Pio La Torre”: Piero Fassino, Sindaco Torino, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Massimiliano Zedda, Sindaco di Cagliari e Luigi De Magistris, Sindaco Napoli,coordinati dal giornalista Corradino Mineo. VIDEO
E un bel pezzo di Italia è stato rappresentato alla Festa democratica nazionale in corso a Reggio Emilia all’incontro dal titolo: "Governare le città nel tempo del cambiamento".
Si sono confrontati sul palco della sala “Pio La Torre”: Piero Fassino, SindacoTorino, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Massimiliano Zedda, Sindaco di Cagliari e Luigi De Magistris Sindaco Napoli. Ha coordinato l'incontro Corradino Mineo, direttore di RaiNews24.
“I Sindaci dirigono le comunità sono eletti direttamente dai cittadini ed hanno il compito fondamentale di restituire credibilità alla politica dando delle risposte concrete ai problemi di tutti i giorni”, ha affermato Fassino parlando del sentimento di antipolitica diffuso nella nostra società.
“Se le ansie e le inquietudini della gente non trovano risposte, si determina una disaffezione vera nei confronti della politica. Per questo i Sindaci devono rappresentare un punto fondamentale di recupero della stessa. Noi siamo in prima linea sul fronte e le nostre azioni incidono sulla quotidianità dei cittadini. Per questo spesso è giudicata la qualità personale dei Sindaci piuttosto che la loro appartenenza politica”.
Sollecitato dal giornalista a commentare ciò che il sentimento di antipolitica ha generato, ovvero il movimento Cinque Stelle, fondato da Grillo, Fassino ha risposto con una conosciuta metafora: “Quando indichi la luna gli stolti guardano il dito. Grillo è la febbre - ha detto - non la malattia. Grillo cavalca il disagio è un urlo che lacera il disagio. Ma è nostro compito non eludere le questioni perché una grande città la si governa e la si costruisce giorno dopo giorno, cercando un punto di condivisione con i cittadini. Solo così anche le soluzioni più difficili saranno praticabili”.
Il Sindaco di Torino in questo contesto ha però sottolineato con forza la necessità di una più oculata politica economica nazionale che permetta alle Regioni, Provincie e Comuni di poter erogare almeno i servizi essenziali. “Non è più possibile che la parte la facciano solo gli Enti Locali, è giunto il momento che la faccia anche lo Stato. Il problema non è solo valutare la politica contingente del governo Monti - ha dichiarato - sono 10 anni che tutte le manovre di riduzione della spessa sono fatte dai tagli agli Enti Locali. O si comincia ad agire anche sulla spesa statale o non si va avanti. Ogni anno raddoppia il contributo che i Comuni devono dare allo Stato, soprattutto negli ultimi 4 anni”.
In fine Fassino ha proiettato il suo discorso in un più ampio ambito europeo. “L’Europa è sempre di più lo spazio della nostra vita. Monti con il suo prestigio ha conferito all’Italia una credibilità europea e internazionale più forte, ma per superare la crisi dobbiamo contribuire a fornire all’Europa una sempre maggiore guida politica. Il problema è che c’è poca Europa, non troppa. L’Europa deve essere un soggetto unitario forte per confrontarsi con i Paesi emergenti. E la Germania - ha concluso - che è una nazione fondamentale per l’Europa, da sola non ce la farebbe. Quando i tedeschi dicono che non pagheranno i debiti del Sud Europa, considerino la storia. L’UE all’inizio degli anni ‘50 azzerò tutti i debiti di guerra che la Germania doveva pagare”.
“Meglio Monti che Tremonti”, ha incalzato Virginio Merola, Sindaco di Bologna. “Ma la discrimine è sempre la stessa, restituire una prospettiva politica ai nostri Comuni. La Costituzione dice che ci sono Regioni, Province, Comuni e Stato che devono collaborare. E noi come Sindaci, non vogliamo essere esattori, chiediamo solo di condividere una politica di sviluppo reale, guardando all’Europa dove tutte le città sono il motore principale. Per questo mi aspetto da un futuro governo la capacità di rappresentarci anche in Europa. Spero che alle prossime elezioni ci sia un vero cambio generazionale- ha concluso - e un allentamento del patto di stabilità. Chiudiamo in fretta questa fase di emergenza e risolviamo il tema della precarietà dei nostri giovani. Stiamo in una economia di guerra e oggi la mia provocazione è la mia città, dove sono stato eletto per questo e ringrazio il Segretario Bersani”.
Il giovane Sindaco di Cagliari Massimiliano Zedda, dopo aver espresso solidarietà ai minatori del Carbosulcis, che stanno lottando per la salvaguardia dei loro legittimi diritti, ha dato parere negativo sulle manovre del governo Monti che hanno tagliato fondi agli Enti Locali. “Se da un lato è giusto il rigore sui conti pubblici - ha dichiarato - dall’altro i tagli vanno ad incidere su tutti i Comuni a prescindere se il Comune o gli amministratori siano virtuosi o meno. Noi amministratori dobbiamo capire che ci si salva solo tutti insieme, se andremo a chiedere a livello nazionale che sulle città ci sia un investimento maggiore in termini di risorse”.
Sul futuro del centrosinistra italiano Zedda si è dichiarato ottimista. “Dobbiamo garantire delle certezze ai nostri cittadini, oggi l’ansia e la sfiducia è data dalla drammaticità della situazione economica. Noi diciamo che ci vuole uno sforzo di solidarietà in più e questo ci distingue dalla destra, che coltiva delle individualità. Per questo - ha concluso - credo fermamente che il centrosinistra debba concentrarsi, non su liste o soluzioni magiche, mascatenare le passioni e i migliori sentimenti che pur sono presenti nella nostra società”.
Sull’Europa il Sindaco di Cagliari ha le idee chiare: “Bisogna fare una battaglia sulle competenze, snellire la burocrazia, incrementare le infrastrutture e puntare sul risparmio energetico, cultura ricerca e innovazione. Dimenticare l’idea di abbandonare la culla dell’Europa che è la Grecia. Dobbiamo ricominciare a pensare alle sorti del mondo per poter emergere come Europa”.
“Puntiamo sul capitale umano. Proviamo a costruire anche modelli economici alternativi allo statalismo”, ha dichiarato in prima battuta De Magistris nel suo intervento al dibattito. “Non c’è dubbio che Monti ha ridato la credibilità al nostro Paese e in poco tempo. Ma il mio è un giudizio negativo. Se tagli ai Comuni, tagli ai cittadini alle politiche sociali, ai servizi. Cito ad esempio la tassa sui grandi patrimoni e le spese militari per 14 miliardi di euro, che non sono state toccate. Il segnale forte da parte di un governo doveva essere quello di non tagliare i settori dove c’è maggior bisogno. Il governo tecnico deve essere superato da un governo politico con un forte mandato popolare. Nei Sindaci - ha concluso - i cittadini devono vedere un interlocutore credibilee per questo sono necessarie delle risorse. Perché quando perdi il contatto con il territorio non lo vedi più il dramma negli occhi della gente”.
“Un’idea per rilanciare il centrosinistra”, ha chiesto al termine del dibattito Corradino Mineo. Ha risposto Merola: “Amministrare bene è di sinistra. I nostri gruppi dirigenti devono capire: perché noi 4 non possiamo stare nello stesso partito?”
Nessun commento:
Posta un commento