Il conduttore di «Piazzapulita»: «La Campania?
Il miglior osservatorio sulla situazione italiana»

Cambiamenti rispetto al format dello scorso anno?
«Vorrei una trasmissione più asciutta, con meno spigoli, meno rubriche fisse. Anche la scenografia è un po' cambiata, è diventata più funzionale al racconto. E la redazione è in studio, a sottolineare che si tratta di un programma collettivo».
«Vorrei una trasmissione più asciutta, con meno spigoli, meno rubriche fisse. Anche la scenografia è un po' cambiata, è diventata più funzionale al racconto. E la redazione è in studio, a sottolineare che si tratta di un programma collettivo».
Ci sarà spazio anche per i giovani, come già è apparso evidente nel ciclo delle prime 39 puntate?
«Anche questo lo dimostreremo già con la diretta di giovedì, in cui la situazione di Taranto sarà raccontata soprattutto attraverso le storie dei giovani, storie inedite come specchio del paese. La mia sensazione è che i giovani comunque si siano messi in moto. Nella scorsa edizione di Piazzapulita abbiamo mostrato dei neonati che camminavano su un tappetone davanti a Montecitorio. Oggi quei neonati sono cresciuti e camminano, ma il sistema dei partiti non è cresciuto».
«Anche questo lo dimostreremo già con la diretta di giovedì, in cui la situazione di Taranto sarà raccontata soprattutto attraverso le storie dei giovani, storie inedite come specchio del paese. La mia sensazione è che i giovani comunque si siano messi in moto. Nella scorsa edizione di Piazzapulita abbiamo mostrato dei neonati che camminavano su un tappetone davanti a Montecitorio. Oggi quei neonati sono cresciuti e camminano, ma il sistema dei partiti non è cresciuto».
«Piazzapulita» porterà le sue telecamere a Napoli?
«Di sicuro. Credo che Napoli sia una miniera di fatti. L'anno scorso abbiamo raccontato la vicenda di Cosentino ma anche le Asl di Salerno in default che non pagano i fornitori. La Campania è un osservatorio privilegiato da cui investigare la nostra situazione nazionale».
«Di sicuro. Credo che Napoli sia una miniera di fatti. L'anno scorso abbiamo raccontato la vicenda di Cosentino ma anche le Asl di Salerno in default che non pagano i fornitori. La Campania è un osservatorio privilegiato da cui investigare la nostra situazione nazionale».
Che idea si è fatto del Sud di oggi?
«È un territorio devastato dal malgoverno. Credo che fino a poco fa non ci fossimo resi conto fino in fondo dello stato delle cose. Oggi finalmente guardiamo in faccia la realtà. E soprattutto al Sud il soprassalto sarà violento. Nel Mezzogiorno mi ha colpito molto l'indebolimento del welfare, trovo incredibili i fatti di Palermo e l'abitudine a vivere al di sopra delle proprie possibilità solo perché sia ha lo statuto speciale».
«È un territorio devastato dal malgoverno. Credo che fino a poco fa non ci fossimo resi conto fino in fondo dello stato delle cose. Oggi finalmente guardiamo in faccia la realtà. E soprattutto al Sud il soprassalto sarà violento. Nel Mezzogiorno mi ha colpito molto l'indebolimento del welfare, trovo incredibili i fatti di Palermo e l'abitudine a vivere al di sopra delle proprie possibilità solo perché sia ha lo statuto speciale».
Avete in agenda servizi particolari su Napoli o sul Sud?
«Non subito, però mi interesserebbe sapere che cosa ha realizzato davvero de Magistris. Mi sembra che Napoli oggi, sul piano nazionale, sia in un cono d'ombra. Dopo le vicende della spazzatura è uscita dai riflettori, bisogna verificare che cosa sta accadendo».
«Non subito, però mi interesserebbe sapere che cosa ha realizzato davvero de Magistris. Mi sembra che Napoli oggi, sul piano nazionale, sia in un cono d'ombra. Dopo le vicende della spazzatura è uscita dai riflettori, bisogna verificare che cosa sta accadendo».
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