SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

venerdì 31 maggio 2013

NOI CI SIAMO: IL PD INCONTRA I CITTADINI DI BENINCASA




IL SINDACO E GLI AMMINISTRATORI

INCONTRANO I CITTADINI

SABATO 8 GIUGNO 2013 ALLE ORE 18.00 PRESSO LA SCUOLA ELEMENTARE SUL TEMA

“QUALE FUTURO
PER LA FRAZIONE BENINCASA”


La Coordinatrice

Patrizia GADALETA

giovedì 30 maggio 2013

Epifani: "Dobbiamo assumerci la responsabilità di fare le riforme"

Questa volta possiamo davvero farcela, ci impegniamo nella sfida delle riforme con l'atteggiamento di chi guarda agli interessi del Paese. Sulla legge elettorale: tutto il Pd non vuole più tornare a votare con il 'Porcellum'




Guglielmo Epifani
"Lo dico qui con chiarezza, tutto il Partito democratico non vuole più tornare a votare con questa legge elettorale". Lo ha detto il segretario del PD Guglielmo Epifani, in Aula alla Camera, in occasione delle dichiarazioni di voto sulla mozione della maggioranza, per l'avvio del percorso sulle riforme istituzionali. 

"Non basta più difendersi e aspettare che passi la tempesta e questo vale anche per la legge elettorale: oggi è il tempo del cambiamento. E' un impegno di serietà e lo dobbiamo al Paese, questa volta possiamo davvero farcela, ci impegniamo in questa sfida con l'atteggiamento di chi guarda agli interessi del Paese". 

Epifani ha voluto sottolineare l'importanza "che anche i colleghi che sono in minoranza in assemblea, partecipino a questa discussione. Perchè abbiamo tutti gli stessi diritti e doveri, perché se si fallisse questa volta è difficile immaginare le conseguenze in termini di "credibilità della rappresentanza politica". 



Per il leader democratico, "bisogna muoversi nel solco della Costituzione, per consentirle di avere un futuro. Il Pd condivide da tempo la necessità di mettere fine a una permanente transizione istituzionale, fattore di debolezza economico, democratico e civile. Non è una fase costituente, siamo già costituiti - ha aggiunto - non abbiamo bisogno di un potere costituente di per sé illimitato. Portiamo e chiediamo rispetto dei principi supremi. E' interesse di tutti che vi siano diritti e doveri, regole e procedure, che non siano nella disponibilità di una maggioranza. Questo è il senso profondo delle Costituzioni".

Ha avvertito Epifani: "Bisogna avere la forza di guardare avanti, la capacità di costruire un futuro di libertà, diritti, inclusione sociale. E' proprio la rotta che scegli nelle difficoltà che può dirti come e quando ne uscirai. Vale per le persone, gli stati, le istituzioni, vale per la legge elettorale. Solo le scelte, solo il metodo, che ti porta al risultato, sono in grado di guidare i processi e di ricostruire il rapporto tra istituzioni e cittadini", ha assicurato.

"Dire che questa è la responsabilità che assumiamo oggi non è un atto di rassegnazione ne' tantomeno di opportunismo.
E' un atto di sfida innanzitutto verso noi stessi, è un impegno di serietà, lo dobbiamo al Paese, al futuro suo e soprattutto al destino dei nostri giovani", ha concluso.

mercoledì 29 maggio 2013

LO SPI-CGIL A CAVA PRESENTA "NON CI CASCO"

A CAVA IMPORTANTE APPUNTAMENTO DELLA CGIL


Importante appuntamento a Cava de’ Tirreni della Cgil, infatti verrà presentata la Campagna Nazionale “NON CI CASCO” a cura dello Spi-Cgil e dell’Auser, Venerdì 31 Maggio alle 17.30 presso l’Aula Consiliare del Comune metelliano. Il Convegno è incentrato sulle metodiche per difendersi da truffe, raggiri, molestie, prodotti falsi vendite telefoniche, ecc, da parte dei più deboli ed in particolare dagli anziani. Allo stesso parteciperanno: Gaetano Maiorino Presidente dell’Auser Cava, Lino Picca Segretario Generale dello Spi-Cgil Salerno, Marco Galdi Sindaco di Cava, Antonio De Iesu Questore di Salerno, Fabrizio Parrulli Comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno, Salvatore De Benedetto Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, Antonino Attanasio Comandante Polizia Locale di Cava de’ Tirreni, concluderà i lavori Mario Scannapieco Segretario dello Spi-Cgil di Cava de’ Tirreni. Parteciperà all’evento anche una delegazione della Segreteria del Partito Democratico di Vietri sul Mare nell’ottica di collaborazione instaurata con la Cgil a Vietri sul Mare.


                                                    Vincenzo Citarella

martedì 28 maggio 2013

Vince il Pd, Epifani: Premiata la serietà dei nostri candidati

Premiata la serietà dei nostri candidati

Chi vuole il rinnovamento a Roma voti Marino


Epifani Amministrative 2013  amministrative_roma_det
“Pur con la dovuta cautela siamo soddisfatti. Sono dati incoraggianti e le liste e i nostri candidati sono andati bene ovunque. Gli elettori hanno premiato, malgrado la bassa affluenza, la serietà e la capacità dei nostri amministratori”. Così il segretario del PD, Guglielmo Epifani commenta il voto amministrativo che vede il PD e la coalizione di centrosinistra in vantaggio in tutti i  16 capoluoghi di provincia al voto.

“Noi ringraziamo i nostri elettori e rispetteremo l'impegno di fiducia per rinnovare le città”. 

“Avevo detto prima del voto che si tratta di un voto amministrativo e ora non cambio idea alla luce dei risultati. Ma è chiaro che c'è una volontà forte di cambiamento e questo rafforza la volontà del PD di dare dei governi che svolgano una funzione di servizio”.

“A Roma Marino ha ottenuto percentuali altissime. Il PD si conferma di gran lunga il partito più votato mentre Alemanno ottiene il risultato più basso mai preso da un sindaco uscente . In vista del ballottaggio invito chi è interessato al rinnovamento a sostenere il candidato PD per dare a Roma la fiducia che merita”. È l'appello che Epifani rivolge in vista del ballottaggio nella capitale.

mercoledì 22 maggio 2013

PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO TERRITORIALE DI AMALFI - COMUNICATO STAMPA / Tassa di Soggiorno ad Amalfi -




PARTITO DEMOCRATICO
CIRCOLO TERRITORIALE DI AMALFI
- COMUNICATO STAMPA / Tassa di Soggiorno ad Amalfi -
Il Circolo di Amalfi del Partito Democratico in merito la possibilità di poter istituire la tassa di soggiorno nel Comune di Amalfi, esprime la seguente posizione.
Ad oggi, atteso il taglio dei trasferimenti tra stato ed enti locali e lo stringente patto di stabilità che pone pesanti vincoli di spesa al Comune di Amalfi, è opportuno che la possibilità di istituzione della Tassa di Soggiorno, in quanto voce di attivo del bilancio Comunale, sia portata in discussione al Consiglio Comunale contestualmente al bilancio di previsione.
Tale imposta è da analizzarsi nel quadro completo della contabilità locale e delle risorse attive disponibili e da programmarsi. Pertanto è opportuno che l'amministrazione valuti con obbiettività la possibilità di istituire l’imposta anche a seguito dell'indirizzo della politica di bilancio perseguita.
Sarebbe auspicabile, inoltre, in caso di introduzione, una modulazione dell'imposta differenziata a seconda della stagione (più bassa o assente nel periodo invernale e più alta in estate) e che possa prevedere delle fasce di età esenti, (ad esempio fino a diciotto anni) od anche in relazione alla durata del soggiorno (imposta solo per i primi due o tre giorni con parziale esenzione per periodi più lunghi).
Tali parametri, insieme ad una omogeneità di applicazione a livello sovra comunale, potrebbero essere discussi in maniera omogenea per il territorio della costiera amalfitana anche per evitare squilibri tra i vari Comuni.
Le risorse finanziarie che ne deriverebbero devono, fra l’altro, essere destinate a servizi di accoglienza e promozione turistica, manifestazioni di rilevante spessore culturale od artistico, decoro e manutenzione urbana che rappresentano il primo biglietto da visita del paese.
In tal maniera potrebbe avviarsi uno sviluppo del territorio con benefici sia per i turisti (migliore qualità dell'ambiente, ecc.) che per i residenti.
Tenuto conto di quanto sopra il Circolo di Amalfi del Partito Democratico 
CHIEDE
Che la valutazione della possibilità di istituzione della tassa di soggiorno, venga discussa nel più breve tempo possibile in Consiglio Comunale e prima dell’'approvazione del bilancio di previsione.
Si confida nell'accoglimento della presente richiesta.
Distinti saluti.
Amalfi lì 21/05/2013
Circolo Partito Democratico Amalfi
Il Segretario
Iolanda Giuliano

Il disastro della sanità



Il disastro della sanità

Il disastro della sanità

Bella e importante iniziativa del Partito Democratico della città di Salerno su quello che è stato definito “il disastro della sanità”. Sono intervenuti al dibattito, in una sala gremita di medici, dirigenti sanitari e amici, oltre ai rappresentanti CGIL, CISL e UIL (Cittadino, Maurano e Albano), Giulio Corrivetti, Piergianni Crocco e Edmondo Iannicelli. Si è discusso di AZIENDA e ASL in una cornice complessiva che diventa ogni giorno più deprimente per la sanità pubblica.
1) AZIENDA OSPEDALIERA e UNIVERSITARIA “RUGGI”
Immediata nomina del Direttore Generale con diffida al Ministero e all’autorità giudiziaria a fare in fretta
Interrogazione parlamentare urgente dei deputati salernitani sullo scandalo Azienda
Richiesta ai tre sindacati di un’iniziativa sulla sanità nel territorio salernitano di livello regionale e nazionale
2) ASL
Richiesta di iniziativa ispettiva della Regione in relazione ad eventuali “artifici” contabili della gestione Bortoletti
Iniziativa dei consiglieri regionali più stringente e pressante sulla cosiddetta “mobilità passiva”
Verifica dei tassi di crescita della sanità privata
Iniziativa e diffida al Presidente della Regione circa la incompatibilità del manager dell’ASL Squillante nella veste di ex amministratore del comune di Angri e dell’ente Provincia
Revisione del decreto 49, inapplicato e inapplicabile e piano stralcio per l’emergenza urgenza.

venerdì 17 maggio 2013

IL PD E LA CGIL DI VIETRI A ROMA INSIEME


Il Circolo Pd di Vietri sul Mare, aderisce, partecipando con una delegazione della Segreteria, alla manifestazione nazionale della Cgil per il lavoro, a Piazza San Giovanni, organizzata dalle categorie della Fiom e dello Spi. E importante partecipare,  in questo momento di gravi tensioni sociali, insieme al nostro sindacato per temi importanti quali quelli del lavoro, dichiarano dalla Segreteria del Circolo del Partito Democratico di Vietri sul Mare. Tra l’altro a Vietri Il Partito Democratico collabora da tempo con la Cgil di Salerno a favore degli anziani, dei giovani e delle persone appartenenti alla fasce più svantaggiate e cioè dalla stessa parte degli “ultimi”, ultima iniziativa in termini di tempo, l’apertura presso la sede Pd in Vicolo Passariello a Vietri di uno sportello informativo dello Spi-Cgil a favore di tutte le persone che hanno bisogno, aperto il Lunedi mattina ed il Giovedì pomeriggio. Quindi a Vietri sul Mare, cittadina più popolosa della Costa d’Amalfi, il Pd e la Cgil lavorano insieme proficuamente per i cittadini costieri.

                                                           Vincenzo Citarella


mercoledì 15 maggio 2013

Coscia: Pari dignità per tutti i lavoratori




Pari dignità per tutti i lavoratori

Pari dignità per tutti i lavoratori

Si faccia luce, al più presto, sulle vicende che riguardano il Consorzio di Bacino SA/2 e più in generale, si diano risposte serie sulla situazione relativa al ciclo dei rifiuti ed sul destino dei relativi lavoratori.
Per quanto riguarda le questioni relative al Consorzio presieduto dal Commissario Corona (nominato dalla provincia di Salerno), arrivano notizie, dagli stessi lavoratori, di una gestione dell’Ente che sembrerebbe tutt’altro che virtuosa. Da quanto si apprende, anche dagli organi di informazione, sono state avallate e decise dal commissario Corona alcune questioni di carattere lavorativo ed economico di cui avrebbero beneficiato pochissimi eletti lavoratori (n. 5), in spregio di tutti gli altri dipendenti che da mesi si vedono calpestare i loro diritti e che a tutt’oggi si trovano in condizioni disperate non riuscendo a percepire neanche lo stretto necessario per sopravvivere. Rispetto alla denuncia di tali scandalosi avvenimenti, attendiamo anche di sapere quali saranno le verifiche ed i provvedimenti che adotteranno sia il Presidente Provinciale f.f. Iannone, sia l’Assessore Provinciale all’Ambiente Bellacosa.
Più in generale, sulla situazione della gestione del ciclo dei rifiuti, vorremmo conoscere cosa sta facendo l’Assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, e nello specifico chiediamo quando la Regione partorirà la attesa normativa sui rifiuti e soprattutto quale sarà il destino dei tanti lavoratori di questo settore, che dopo il 30 giugno, data prevista per la definitiva dismissione dei Consorzi, dovranno essere ricollocati in qualche modo, aborrendo categoricamente l’ipotesi di una proroga dei Consorzi stessi.
Ci attendiamo una risposta urgente a quanto sopra evidenziato e soprattutto che vengano fuori responsabilità precise, nel contempo auspichiamo che tutti i lavoratori siano stati e siano trattati con pari dignità.
Giovanni Coscia
Consigliere Provinciale

Tino Iannuzzi vice Presidente Commissione Ambiente …




Iannuzzi vice Presidente Commissione Ambiente …

Iannuzzi vice Presidente Commissione Ambiente …

La nomina dell’amico on. Tino Iannuzzi a vice-Presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici è un giusto e meritato riconoscimento nei confronti di un servitore competente e autorevole delle istituzioni, del territorio, della nostra parte politica. In una Legislatura che si annuncia densa di passaggi importanti, nel pieno di una crisi civile ed economica senza precedenti, poter contare su questo ulteriore contributo per noi è motivo non solo di orgoglio ma anche di fondate speranze.
La Segreteria Provinciale

Piano Sociale di Zona S1: la posizione e le proposte del PD




Piano Sociale di Zona S1: la posizione e le proposte del PD

Piano Sociale di Zona S1: la posizione e le proposte del PD


  • La crisi del Piano Sociale di zona S1 è probabilmente collegata alla crisi economica e civile che l’Italia sta affrontando e che rischia di riversarsi su tutti i servizi pubblici e sociali: ha però delle peculiarità che ne offuscano trasparenza e procedure di legalità;
  • Invitiamo i 12 Comuni dell’Ambito ad attivare tavoli di concertazione (come previsto dalla legge 328/2000) e programmare servizi che coprano i bisogni del territorio con qualità e continuità, perché, in una fase dove si moltiplicano le emergenze sociali, non si possono lasciare le persone più svantaggiate e deboli al loro destino, ma bisogna, piuttosto, costruire intorno ad essi reti di solidarietà e sussidiarietà;
  • Difendiamo i livelli occupazionali degli operatori per quanto dovuto nel pregresso e chiediamo modalità trasparenti e oggettive per la definizione del bisogno territoriale e per le nuove assunzioni del personale;
  • Siamo contrari all’affidamento diretto ad Associazioni ed altre realtà (peraltro discrezionale) oggi in atto e chiediamo il rispetto delle procedure e dei dettami previsti dalla legge 328 relativamente alla gestione dei servizi;
  • Chiediamo che vengano espletate tutte le procedure per il recupero dei crediti degli anni 2011 e 2012 (circa 6 milioni di €) dovuti dalla Regione Campania, non erogati per incompleta rendicontazione da parte del Piano Sociale di zona S1, nonostante il costo ingente del comparto contabile dello stesso;
  • La spesa sociale non può essere il bancomat di chi fa campagna elettorale. Siamo contrari alla decisione di demandare al responsabile del PSZ S1, Basile, la valutazione del personale necessario a gestire i progetti in essere con libertà di assunzioni “intuitu personae”, cioè in base alla sua valutazione, e quindi con possibilità reale di gestione arbitraria e opportunistica.
Non si può tacere, bisogna indignarsi per questo modo di agire, chiedere a gran voce a tutti gli Amministratori – comunali, provinciali, regionali – di “prendersi cura” delle Comunità che amministrano, di mettere al primo posto i diritti dei più deboli, dei più fragili, di coloro che in questo momento già grave non possono essere anche penalizzati da disservizi e giochi di potere di cui non sono responsabili. Il Partito Democratico della provincia di Salerno intende fare la sua parte a Scafati e nell’Agro.

Intervento di De Luca all'Assemblea Nazionale


Scritto da  il mag 12, 2013 in NewsPartitoPolitica | 0 commenti
Intervento De Luca

Intervento De Luca

De Luca: Smantellare le correnti. Ripartire dai territori.




Smantellare le correnti. Ripartire dai territori.

Smantellare le correnti. Ripartire dai territori.

Dal neo Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Vincenzo De Luca una riflessione sugli obiettivi futuri del PD
È profondo il senso di umiliazione e sconcerto avvertito dalla nostra gente di fronte al disastro politico delle scorse settimane. Noi dobbiamo, in primo luogo, recuperare il rispetto dei nostri elettori e dei tanti militanti, che in tutto il paese lavorano e combattono, spesso in silenzio e del tutto ignorati. Va ricostruito rapidamente un clima di fiducia. Si è formato il governo Letta. Occorre sostenerlo nelle risposte alle emergenze economico-sociali, e stimolarlo sulle riforme. A partire da quelle istituzionali più urgenti. È un governo di scopo, che dovrà affrontare la recessione, favorire un accordo sulla nuova legge elettorale, per ristabilire una normale dialettica politico-parlamentare. Ma, senza un partito rilanciato, e forte di una sua identità chiara, il PD può rischiare di trovarsi alla fine in un vicolo cieco. Questi sono i primi obiettivi.
1) Smantellare le correnti e il “correntismo”.
Siamo diventati, nel corso degli anni, una confederazione di feudi. Questa è non la democrazia interna, ma la sua negazione. I gruppi dirigenti, le rappresentanze sono spesso frutto di una “selezione negativa”. Conta non il merito, la militanza, il risultato del lavoro, ma la tutela del capocorrente. Occorre un partito di donne e uomini liberi, e non timorosi della propria libertà. Non ci sono ricette preconfezionate. Il pluralismo è vitale. Ma quella del correntismo è sicuramente una pratica disastrosa, di cui liberarsi.
2) Partire dai territori.
L’insieme del gruppo dirigente nazionale – al contrario di come è oggi – deve essere costituito da forze che siano espressione dei territori. La nostra risorsa più grande è quella di migliaia di amministratori e dirigenti locali. È da qui, dalla terra, che deve partire la formazione del gruppo dirigente nazionale. Non è più accettabile la separazione totale fra chi ha incarichi nazionali di direzione, e chi nelle città, nei quartieri, nei luoghi di lavoro e della formazione si carica la fatica della militanza, della conquista quotidiana e difficile del consenso. La stessa agenda politica del PD, al netto dei temi europei e internazionali, deve essere dettata in modo sostanziale dai problemi dei territori.
3) Un programma chiaro.
Abbiamo, ancora oggi, su alcuni temi cruciali posizioni vaghe, e comunque non percepite con nettezza. Solo qualche esempio. Il rapporto con i ceti professionali rimane di grande sofferenza. Sulla questione giustizia – garantita la piena autonomia della magistratura – occorre, per il resto, realizzare una svolta profonda in termini di equilibrio dei poteri e di tutela delle libertà individuali. Il Sud è scomparso, abbandonato ad una crescente devastazione sociale e civile, con interi territori sottratti allo Stato, con una disoccupazione giovanile drammatica e a cui non diamo speranza. Non si vede una linea forte di sburocratizzazione radicale del nostro paese. Semplificazione e sviluppo viaggiano insieme. Occorre eliminare l’ottanta per cento dei controlli preventivi della Pubblica Amministrazione (siamo il paese che ha più controlli preventivi e più abusivismo successivo). Occorre dare risposte forti fin dai primi mesi della nuova legislatura: superare il bicameralismo inconcludente, riformare la legge elettorale. Riusciamo a dire, in modo chiaro, che le Province si cancellano?… Sono solo alcuni dei tanti nodi rimasti insoluti e da sciogliere in maniera chiara.
4) Dare un’anima al PD
Il PD è apparso, fin dall’inizio, più una confluenza di esperienze consumate, che un partito del mondo nuovo. Occorre liberarsi davvero dell’idea di un partito “transitorio”, di una costruzione irrisolta. Il PD può essere il soggetto politico che mette fine alla lunga storia del trasformismo italiano; che promuove, insieme, il rinnovamento economico-sociale, la modernizzazione dello Stato e la riforma morale del Paese. È un partito della sinistra europea, che assume come riferimenti ideali i valori più vivi della sinistra storica italiana, le esperienze ricche del cattolicesimo democratico, i valori di laicità e di senso dello Stato della tradizione liberale. Occorre ripartire da questa impegnativa e forte sintesi di cultura e valori per ridare un’anima al PD e recuperare il senso di una funzione storica.
5) Cambiare tutto.
Nessuno si illuda. Noi siamo in una situazione drammatica. Non abbiamo più molto tempo. Nessuno immagini di perdersi nelle piccole diplomazie, tutte interne. C’è bisogno, anche per noi, più di ritrovare i valori fondamentali, che di coltivare logiche curiali. Non ci salveremo se non offriremo al Paese – e se non avvieremo nei fatti – una svolta profonda: nel programma, nel linguaggio, nell’organizzazione, nello stile. Dobbiamo liberarci della nostra “presunzione di superiorità”, spesso contraddetta da tanti nostri comportamenti. Dobbiamo scuoterci subito, e uscire dalla palude del centralismo burocratico. Il prossimo congresso dovrà apportare conseguenti e coerenti modifiche statutarie, per affermare un modello di partito a forte sovranità territoriale. Una più chiara distinzione ed autonomia fra ruoli istituzionali ed incarichi di partito va affermata a tutti i livelli, a partire dalla non automatica coincidenza fra figura del candidato premier e segretario del partito. L’obiettivo è la ricostruzione di un partito snello, vivo, moderno, capace di concretezza, e ricco di militanza e di entusiasmi collettivi.
de luca

Auguri Sindaco !




Auguri Sindaco !

Auguri Sindaco !


La nomina di Vincenzo De Luca a Vice Ministro, con delega alle Infrastrutture e ai Trasporti, corrisponde alle attese diffuse nel Mezzogiorno e in Campania.
Si tratta di un riconoscimento naturale per il Sindaco verso cui si è mantenuto più alto e costante il gradimento degli elettori e dell’opinione pubblica, ma, anche, verso l’espressione più autentica di un modo di intendere la politica e le istituzioni fatto di concretezza e di risultati.
E’una grande occasione per tutto il territorio salernitano, e anche per la nostra parte politica, per rialzare la testa, per ritrovare dignità e orgoglio.
C’è un’altra Italia che deve farsi strada!
Auguri, Vincenzo, da tutti i militanti!
de luca

Franceschini: "Se falliamo ora con le riforme la responsabilità sarà di tutti"



"Il nostro un governo di servizio tra avversari" - Intervista a Dario Franceschini di Francesco Bei – la Repubblica




Dario Franceschini  franceschini30
Nel suo ufficio da ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha trovato un grande dipinto di santa Rita da Cascia che si autoflagella. La tentazione di farne una metafora della situazione attuale del Pd è troppo forte. 

Siete come quella mistica sopra la sua testa: vi siete alleati con Berlusconi e sembra che ci stiate prendendo gusto. È ancora governo di servizio o sta diventando una grande coalizione?
«No, la formula giusta resta quella di governo di servizio. Noi e il Pdl restiamo avversari e alternativi. Siamo consapevoli di non fare questo lavoro nel consenso generale, ma sono sicuro che la nostra gente capisce che l'assenza di alternative numeriche e politiche ha reso questo l'unico modo per affrontare le urgenze degli italiani». 

Intanto con questa storia della Convenzione state per trasformare il Cavaliere in un padre costituente...
«Non vedo proprio questo rischio! Semmai, grazie alla generosità di Bersani, ora il Pd ha superato una fase difficilissima e con Epifani potrà farsi sentire».

>In che senso?
«Il Pd farà sentire la sua voce e farà pesare la sua forza in Parlamento. E il governo farà la sintesi».

Berlusconi ha sempre mandato tutto all'aria, perché stavolta le riforme costituzionali dovrebbero andare in porto?
«Le riforme sono al centro dell'agenda politica da 30 anni e tutti i tentativi, dai tempi della De Mita-Iotti alla Bicamerale, sono stati segnati da tragici fallimenti. Già negli anni Ottanta il sistema politico era lento, inadeguato a stare al passo con un mondo che si era fatto veloce. Figuriamoci 
oggi».

Oggi cosa vi fa essere più ottimisti? Berlusconi è improvvisamente diventato affidabile?
«I fallimenti sono stati provocati dallo scontro perenne tra i due poli, che ha sempre impedito l'instaurarsi di un clima costituente. L'attuale situazione, per quanto fragile, paradossalmente può consentire di fare quello che non si è mai fatto. Inoltre stavolta c'è la consapevolezza che, in caso di fallimento, le responsabilità sarebbero di tutti e servirebbe a poco darsi la colpa a vicenda davanti agli italiani».

Mi scusi ma anche durante il governo Monti eravate in maggioranza con il Pdl. Eppure siete riusciti a non combinare nulla, perché?
«Eravamo in un clima preelettorale, mentre ora siamo all'inizio della legislatura. E poi c'era un governo tecnico che si chiamava fuori dalla partita, noi invece saremo parte attiva del processo».

Lei parla di un «clima favorevole». Ma se si dovessero ripetere manifestazioni come quelle di Brescia che farete? Oggi persino un ministro, Nunzia De Girolamo, ha sparato contro il processo Ruby, nonostante l'ordine di Letta di non immischiarsi...
«Le vicende processuali non devono interferire con quelle politiche. Sono due piani diversi e devono restare tali. Sarebbe bene che tutti si attenessero a questo elementare principio».

Il Pdl pretende che la riforma della giustizia rientri nei programmi. Un'altra mina per il governo?
«La Convenzione si occuperà dei capitoli legati alla forma di governo, alla riforma del bicameralismo, alla riforma dei partiti, alla riduzione del numero dei parlamentari. Le proposte sulla giustizia le valuteremo una per una, sapendo perfettamente che il rispetto dell'autonomia della magistratura e l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge non sono cose di destra o di sinistra ma 
principi costituzionali che tutti devono rispettare. A partire da chi legifera».

Con il comitato dei saggi sembra che abbiate rimesso in piedi un sistema barocco. È un modo 
per traccheggiare?

«Noi vogliamo partire in fretta. Già domani (oggi per chi legge, ndr) spero che le conferenze dei capigruppo decidano la partenza del percorso riformatore entro il mese di maggio. Il percorso immaginato a Spineto corre molto».

Intanto la prima grana è sul Porcellum: Berlusconi sembra affezionato e propone di cancellarlo solo alla fine del percorso riformatore. E voi?
«Questo è ancora un punto sospeso dentro un quadro condiviso. Il problema è capirsi o piantare ognuno la propria bandierina. Tra chi non vuole fare la legge elettorale prima delle riforme costituzionali e chi vuole farla subito, la via di mezzo ragionevole è quella illustrata a Spineto: predisponiamo correzioni subito al Porcellum in modo che, se il percorso di modifiche costituzionali dovesse fallire, non si tornerebbe comunque a votare con questa legge e poi, una volta stabilita la forma di Stato e di governo, faremo la vera riforma elettorale, coerente con il sistema scelto».

Chiamparino: «Io candidato? Se ci fosse un progetto realizzabile...»


Chiamparino: «Io candidato? Se ci fosse un progetto realizzabile...»

Non è utile parlare già adesso di premiership. Intervista a Sergio Chiamparino di Maria Zegarelli - L'Unità


Presidente, sta pensando di candidarsi? E' questa la notizia?
«Sa cosa mi manca di meno da quando non sono più sindaco di Torino? L`assalto della stampa. Tu dai una risposta ad una domanda ed ecco i titoli...» 

Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia San Paolo, sorride. «Sto scherzando - spiega - però è così che va. Non ho mai detto che voglio candidarmi». Del Pd, d`altra parte, non ha neanche più la tessera, decisione questa presa quando ha assunto il ruolo che oggi ricopre, ma ormai il suo nome ricorre sempre più spesso. A farlo è stato lo stesso Walter Veltroni che ha pensato a lui come l`uomo che avrebbe potuto guidare il partito fino al congresso. Il neo-deputato Matteo Richetti, di provata fede renziana, durante la bufera democratica per l`elezione del Presidente della Repubblica, dopo il siluramento di Franco Marini, disse: «Chiamparino potrebbe essere il nome che unisce». E lui, l`ex sindaco in pole position nella graduatoria del gradimento dei cittadini quale amministratore, ha sempre vissuto con un certo distacco gli endorsement. Proprio come oggi, quando si torna a citarlo quale possibile competitor per la segreteria al congresso d`autunno. Corsa affollata, già da ora, stando agli annunci: Gianni Pittella, Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Goffredo Bettini e c`è chi dice che potrebbe provarci anche l`attuale segretario, Guglielmo Epifani. 

La notizia è sui siti di tutti i quotidiani. Sta pensando di presentarsi per la segreteria al prossimo congresso?
«Adesso le spiego come è andata: stavo presentando un libro nella sede dell`Ufficio Pio San Paolo quando un suo collega mi ha chiesto se sarei disposto a candidarmi. Io ho risposto che in questo momento non mi candido a nulla, da un anno sto facendo un lavoro interessante, che mi coinvolge appieno e che spero di fare bene. Ma certo, la passione per la politica, quella è ancora lì, intatta...».

Quindi se dovessero chiederle di impegnarsi direttamente potrebbe anche lasciarsi tentare?
«Non lo so, non ci ho pensato. Dovrei credere davvero al progetto politico, alla possibilità di realizzarlo».

Sono in molti a fare il suo nome già adesso, forse aspettano un suo segnale.
«Posso garantirle che tutte queste persone che fanno il mio nome io non le ho sentite. Ho letto i titoli su alcuni giornali ma in questo momento sono felicemente isolato. Non ho dubbi che ci siano persone che pensano a me per il futuro del partito, se me lo dice lei deve essere così, ma finora non ne ho parlato con nessuno».

Di lei i renziani e lo stesso sindaco di Firenze, hanno parlato in occasione dell`elezione del presidente della Repubblica, poi ancora come reggente, ora anche dal fronte veltroniano fanno il suo nome per il congresso. Sono solo voci? 
«Il mio lavoro implica una certa distanza non dalla politica ma dai partiti, se fossi un parlamentare sarebbe più semplice... Quello che posso dirle è che nel momento in cui dovessi decidere di schierarmi per sostenere qualcuno, o di scendere direttamente in campo, la prima cosa che farei sarebbe quella di dimettermi da presidente della Fondazione».

C`è chi vorrebbe lei segretario e Renzi premier.
«Non credo sia il caso aprire adesso la discussione sul futuro premier. Mi risulta ci sia un presidente del Consiglio in carica del Partito democratico. Se qualcuno pensa di costruire il proprio futuro sulle macerie di questo governo sbaglia. Su questo governo bisogna investire, bisogna far sì che metta mano ai provvedimenti urgenti per il Paese e che riesca a fare le riforme di cui c`è bisogno. Non è utile parlare già adesso di premiership».

Che ne pensa di Epifani segretario del Pd?
«Di Epifani non posso che parlare bene. Lo conosco dai tempi in cui era segretario dei poligrafici. Di sicuro ha le caratteristiche adeguate per svolgere il compito, difficile, a cui è stato chiamato». 

Cosa ne pensa della discussione in corso sulla norma dello Statuto che prevede che il segretario sia anche il candidato premier?
«Nell'ultimo anno mi sono tenuto lontano dalle vicende interne del Pd, non seguo il dibattito interno e non mi appassiono a questo dibattito».

Governo, Zoggia: "Da M5S lacrime di coccodrillo, faccia autocritica"



Ai rappresentanti del M5S come Di Battista, che adesso versano lacrime di coccodrillo perché per formare il governo il Pd è stato costretto a un accordo con il Pdl, bisogna ricordare ogni giorno i no, le chiusure e le offese con le quali hanno risposto alle proposte che per tutto il periodo delle consultazioni sono state avanzate da Pier Luigi Bersani nel suo tentativo di varare un governo di cambiamento senza il Pdl.


Grillo e i suoi seguaci non tentino di scaricare oggi sugli altri la loro responsabilità di non avere avuto il coraggio, la forza e la capacità per aprire una nuova fase nel Paese.
Prima di parlare del Pd, abbiano l’onesta di fare autocritica e di denunciare la propria miopia.

Lo dichiara Davide Zoggia, deputato del Pd.

Marino: Roma tornerà capitale europea


Marino: Roma tornerà capitale europea

Presentato il programma elettorale del candidato sindaco del centrosinistra



SLIDE-SITO_PROGRAMMA  SLIDE-SITO_PROGRAMMA
Roma è vita’, questo il titolo scelto per il programma elettorale di Ignazio Marino, candidato sindaco del centrosinistra per la città di Roma, presentato alla città nel corso di un evento in via di Ripetta.

Al centro del programma dell’aspirante sindaco, servizi pubblici più funzionanti, a partire dai trasporti, la difesa dei beni comuni, tra cui l’acqua pubblica, più attenzione all'ambiente e al paesaggio, il rilancio del turismo attraverso una migliore valorizzazione del patrimonio storico e archeologico della Capitale, e ancora i diritti, il lavoro, con il rilancio delle attività produttive, a cominciare dalle nuove tecnologie, e dal contrasto all'abusivismo commerciale.

“Roma cambierà, sfidando la crisi, con l’ambizione di essere metropoli europea”, si legge ancora nel programma, “costruendo un territorio metropolitano coeso e strutturato e realizzando la trasformazione istituzionale di Roma Capitale, possibile dopo il terzo e ultimo decreto attuativo, che darà a Roma più poteri e maggiori risorse”.

“Roma è veramente stanca – ha detto Marino, presentando il suo programma -. Per questo sono convinto che tanti romani e tante romane decideranno al primo turno di cambiare pagina nella nostra città”.

A proposito del problema abitativo, un tema tra i più sentiti nella Capitale, Marino ha annunciato: “Basta ai residence affittati dal Comune, basta agli alloggi occupati. Noi daremo 700 euro di buono casa ad ogni famiglia in difficoltà”.
“Oggi - ha aggiunto - il Comune spende 30 milioni di euro per aiutare 1.300 famiglie. Si tratta di oltre 20 mila euro, all'anno, per ogni famiglia che vengono dati in anticipo e in contanti, ma questa cifra potrebbe essere utilizzata in un altro modo, noi potremmo aiutarne molte di più”.

“Se poi a questi soldi - ha annunciato il candidato alla poltrona di sindaco del centrosinistra- aggiungiamo 20-30 milioni di euro tagliati dalle consulenze inutili del sindaco Alemanno, potremmo anche aiutare molti giovani che in questo momento si trovano in difficoltà a trovare un alloggio. Ogni famiglia avrà una propria casa, il proprio contratto d'affitto, ognuna di loro vivrà in dignità”. 

Altro punto centrale del programma, il lavoro, per Marino “la priorità delle priorità”. 
“Siamo arrivati al 40% di disoccupazione giovanile – ha detto -. Dobbiamo creare nuovo lavoro e lo faremo in aree come l'arte, la cultura, l'archeologia, l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo, investendo in rigenerazione urbana, aprendo cantieri edili in tutta la città”. 

Alla presentazione ha preso parte il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha sottolineato come “Marino è il sindaco giusto per la nostra città in un momento di grande difficoltà della nostra politica. L’uomo che fa la differenza”.

“Chiediamo ai cittadini uno scatto di orgoglio, una vera e propria mobilitazione per dare alla Capitale il sindaco che merita”, ha concluso il governatore del Lazio.

Anche per David Sassoli, tra i candidati alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio, “il programma presentato questa mattina da Ignazio Marino è una buona notizia per Roma, per i romani, ma anche per tutto il centrosinistra”.

“Alcune questioni che ci stavano a cuore – ha detto Sassoli - sono state raccolte e valorizzate: la dimensione europea, legata anche al reperimento delle risorse; l’impegno per gli spazi urbani abbandonati e degradati, strada maestra per rilanciare l’edilizia di qualità senza altro consumo di suolo; l’attenzione prioritaria alla manutenzione urbana, con l’apporto decisivo delle imprese artigiane, per far ripartire l’economia e migliorare la vivibilità dei nostri quartieri”. 

Scarica il programma completo di Ignazio Marino

lunedì 13 maggio 2013

Epifani: "Il Pd ha arrestato la caduta ma il correntismo va fermato"


Epifani:  "Il Pd ha arrestato la caduta
ma il correntismo va fermato"

L'intervista al neo segretario del Partito Democratico: traghettatore sì, ma senza limiti. Al congresso dovrà esserci una discussione impietosa, coraggiosa, esplicita. Vedremo se separare leadership e premiership


ROMA - "Il mio orizzonte è il congresso per ora. Ma nessuno mi ha posto limiti. La parola "traghettatore" non mi offende, lo è chi aiuta a superare un ostacolo, una difficoltà. E il problema del Pd è superare la logica dello sconfittismo, uscire da questa sindrome: ci vuole coraggio per riprendersi un ruolo, ma i Democratici hanno tante risorse". Gugliemo Epifani non lo dice esplicitamente, ma fa capire che non considera preclusa per lui la partita del congresso. E annuncia la prima battaglia, quella contro il "correntismo esasperato", cominciando con l'abolire i "caminetti" dei big. E nel primo giorno da leader confessa: "Più di uno mi ha detto "ma chi te l'ha fatto fare"...".

A ogni segretario del Pd neoletto dal 2009 il primo augurio è "speriamo non gli facciano fare la fine di quello di prima". Segretario Epifani, ha valutato il rischio?
 "Ci ho pensato. Prima di dare la mia disponibilità ho riflettuto anche su questo. Se il Pd ha l'orgoglio di essere l'unico vero partito non personale, non può però avere l'orgoglio di cambiare tanti segretari in così poco tempo. Anche l'amarezza di Bersani nell'Assemblea di sabato coglieva un problema che andava oltre lui stesso, chiamando a una responsabilità diversa tutto il gruppo dirigente".

Il Pd è oggi un partito stremato, contestato dai militanti, dagli elettori delusi, lacerato dalle correnti. Per
lei sarà davvero come attraversare le fiamme a piedi nudi?

 "Potrei dire attraversare un deserto di sale... Però credo che abbiamo anche tanti elementi di fiducia, dalla maturità del popolo del centrosinistra, alla forza dei nostri valori, al fatto che quando cadi tanto, e eviti di implodere, ti può essere più facile risalire. Penso che abbiamo una persona come Enrico Letta alla guida del paese. Ci sono però divisioni nel gruppo dirigente che dobbiamo superare, e c'è un ruolo del correntismo troppo esasperato. Sabato nell'Assemblea abbiamo arrestato la caduta e cominciato la risalita. È un lavoro che richiede determinazione fino ad arrivare al congresso d'autunno".

Lei è solo un traghettatore?
"Nessuno mi ha posto questioni, né io ne ho poste. Traghettatore è un'immagine positiva".

Ma poi si ricandida?
"Il mio orizzonte per ora arriva al congresso".

Si sente addosso il "cappello" di Bersani?

"Semmai la sua stima e quella di tanti altri. Quello che è avvenuto non è usuale: sono parlamentare da due mesi, ho fatto un'altra attività per tanti anni, anche se dall'esterno sono stato sempre attento alle vicende del Pd. Ora mi trovo, senza averlo cercato, a portare un po' dell'esperienza di segretario della Cgil in una fase difficile per il partito. Anche per me è una prova".

La difficoltà maggiore per i Democratici è però quella di stare in un governo con Berlusconi e con il Pdl che manda in piazza i suoi ministri contro i giudici. Avete "tradito" il voto dei vostri elettori?
"Innanzitutto Berlusconi la smetta di minare governo e istituzioni. Per il resto, pensavamo di vincere le elezioni e non ce l'abbiamo fatta. Ci sono stati i tentativi di provare a sbloccare la situazione in un altro modo, ma si sono arenati per l'indisponibilità di Grillo, e perché non c'erano i numeri per la fiducia. In più le divisioni emerse nel Pd in modo inaccettabile sul presidente della Repubblica si sono riverberate sui nostri elettori. Un "governo di servizio" è diventato la strada inevitabile per non tornare subito alle urne. E' chiaro che, da dove si era partiti a dove si è arrivati, c'è uno scarto". 

 E uno scollamento con la base.
"C'è un disorientamento. È vero che si poteva puntare a un governo di profilo più istituzionale, che avrebbe messo noi democratici più al riparo. Ma per una forza politica al "dunque", in una crisi così profonda della rappresentanza, passare dal governo tecnico di Monti a un governo istituzionale, avrebbe significato stare in seconda fila, avendone però le responsabilità dirette. È il momento in cui la politica, anche rischiando, debba metterci la faccia". 

 Cambierete le regole disgiungendo i ruoli di segretario e  candidato premier?
 "Cominciamo a lavorare sodo perché il congresso va preparato bene. Deve essere un congresso di discussione impietosa, coraggiosa, esplicita. Sulla divisione tra leadership e premiership ogni soluzione oggi ha pro e contro".

 Tra Letta e Renzi chi vede più adatto per la premiership?"Si porrà il problema della premiership quando si porrà, a tempo debito".

Dove ha sbagliato Bersani?"Il punto di partenza delle nostre difficoltà è riconducibile alla campagna elettorale: abbiamo dato l'immagine di una forza rassicurante, perché un paese in crisi va rassicurato. Però il paese chiede anche una radicalità di cambiamento, e lì pur avendo le proposte, non le abbiamo fatte vivere con la forza necessaria". 

Nell'Assemblea di sabato non avete affrontato la congiura dei 101 "franchi tiratori", perché?"Il punto vero è che mancano le sedi del confronto. Più che i "caminetti" ci vuole una direzione più snella e ristretta che sia un luogo politico e di scelte".  
(da Repubblica.It)