Gianni Cuperlo, dopo essere stato ospite di Floris a Ballarò, oggi è stato intervistato da UnoMattina, su RaiUno.
“La nostra sfida è uscire diversi e migliori dalla crisi, con un'Italia più giusta – ha esordito Cuperlo, entrando subito nei temi caldi dell’agenda politica.
“L'Italia è fuori dal G8 – ha detto, commentando una notizia di queste ore -, la crisi ha fatto molto male all'Italia”.
Per il candidato alla segreteria democratica “ci sono state disuguaglianze immorali che hanno attraversato la nostra società: ci sono 4 milioni e 800 mila cittadini che vivono sotto la soglia di povertà; il 40% dei nostri ragazzi è senza lavoro e noi rischiamo di ipotecare il destino di una generazione”.
“Ora – ha aggiunto - dobbiamo scegliere in che modo uscire da questa crisi. Io credo che il nodo da risolvere sia quello delle disuguaglianze. Al centro di tutto dobbiamo rimettere la persona, la sua dignità, la sua responsabilità. Si parla molto del merito ma nella nostra Costituzione è scolpito il principio dell'uguaglianza, il merito senza uguaglianza diventa privilegio”.
A proposito della legge di stabilità varata dal Governo, l’opinione di Cuperlo è che “ci sono cose che vanno nella direzione giusta, ma molte cose che vanno cambiate: un partito ha senso se è capace di battersi per il problema degli esodati, per l'indicizzazione delle pensioni che così come è non va bene, per l'assistenza ai disabili che anche stanotte hanno manifestato sotto il ministero dell'Economia. Un partito deve dire chi è e per chi si batte, da che parte sta”.
Ad una domanda sul M5S, Cuperlo ha risposto “bisogna avere grande rispetto verso le altre forze politiche. Io non condivido né l'atteggiamento né il linguaggio del Movimento cinque stelle e c'è di sicuro un problema che riguarda il linguaggio delle classi politiche del Paese. Ma si deve avere rispetto per un Movimento che prende 8 milioni di voti”.
“Poi però - ha aggiunto - c'è un problema serio di come utilizzare questo consenso: in sette, otto mesi il Movimento cinque stelle è stato sostanzialmente congelato. Se ti presenti alle elezioni e passi dalla piazza alle istituzioni, non te la cavi con il Vaffa Day”.
Passando ad affrontare il tema più specifico del partito, l’aspirante segretario ha spiegato di “candidarsi con umiltà e responsabilità”, aggiungendo: “Dovremmo chiudere definitivamente una stagione nella quale dirigere un partito è stato visto come un trampolino di lancio verso qualcos’altro”.
E, facendo autocritica, “il Pd ha sei anni, ma non siamo riusciti a diventare quello che dovevamo, che avevamo promesso, dobbiamo chiedere scusa a questo Paese”.
“Vorrei un partito - ha specificato - che ritornasse ad avere fiducia nelle persone e a riaverla da loro”.
Cuperlo ha poi concluso l’intervista con l’auspicio “che molti milioni di persone si rechino alle urne l'8 dicembre”.
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