SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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lunedì 8 luglio 2013

Immigrazione. Le 10 proposte del PD al Governo Letta


Il documento programmatico del PD per una nuova legge quadro sull’immigrazione e sul diritto d’asilo. Le 10 proposte all'Esecutivo e le sintesi degli interventi del Forum Immigrazione del Partito Democratico


Forum Immigrazione luglio 2013  forum_immigrazione_072013
Queste le 10 proposte che il Forum Immigrazione del PD ha presentato al Governo Letta:

1) Cancellazione della tassa sul Permesso di Soggiorno
2) Riduzione tempi di permanenza nei Cie 
3) Allungamento durata dei Permessi di Soggiorno per chi perde il lavoro 
4) Gestione pratiche del rinnovo del Permesso di Soggiorno da parte dei Comuni
5) Riconoscimento titoli di studio conseguiti nei Paesi extra Ue
6) Semplificazione diritto di voto amministrativo per i comunitari
7) Istituzione dell’Albo dei mediatori interculturali
8) Tempi certi per le domande di naturalizzazione
9) Norme che garantiscano l'accesso allo sport per i bimbi
10) Equiparazione costi assicurazioni

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Scarica il documento programmatico per una nuova legge quadro sull'immigrazione e sul diritto d’asilo
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Sintesi di alcuni interventi del Forum Immigrazione del Partito Democratico

Nel suo intervento, il segretario Gugliemo Epifani si è soffermato su tre punti principali:

a) Il rapporto immigrazione-Italia e il fattore crisi
Viviamo da 6 anni un periodo di crisi, la più grave della nostra storia, che ha prodotto e continua a produrre disuguaglianza, paura e rassegnazione tra le persone.

Ma i numeri della crisi non possono raccontare tutto ciò che è successo. Perdere il 10% rispetto agli anni 90 non dà il senso di quello che si vive veramente. Questa crisi non si risolve con il semplice “stringere la cinghia”. Anche perché qui c'è chi perde tutto e chi non perde niente o, addirittura, chi ci sta guadagnando. 

Serve rimettere in campo una politica culturale che riattivi il Paese e la stessa cosa vale per tutta l'Europa. I dati sono impressionanti: sono nati mille bambini in meno nei primi mesi dell'anno e anche la forza degli immigrati sta calando perché in molti stanno orientandosi verso altre nazioni. Il tasso di invecchiamento della nostra popolazione sta diventando troppo veloce e se aggiungiamo che i ragazzi neo laureati vanno fuori confine, capiamo che gli immigrati sono davvero una risorsa irrinunciabile. Ma se questo oggi ci pare oggi una causa di forza maggiore non è detto che possa domani trovare ostacoli.

b) l'azione di governo
Ci troviamo in una situazione complessa perché anomala dove il compromesso e la mediazione sono inevitabili. Fare di più si può ma nella consapevolezza delle grandi difficoltà in cui ci si muove. Sulle battaglia parlamentare ci sono spazi da coprire e quello della questione della cittadinanza è uno di quello. Non si può più chiudere gli occhi nella situazione del Paese: le migliori esperienze europee e nord americane sullo ius soli potrebbero essere un esempio che potremmo intraprendere. 

Alla nascita i bimbi acquistano il diritto di cittadinanza che diventa definitivo nel primo giorno di scuola elementare. È proprio quando incontri gli altri bambini che si vede della presenza effettiva dei diritti. L'educazione come primo diritto di cittadinanza: un valore che si afferma nella nostra idea di cittadinanza e di uguaglianza.

c) il Partito Democratico
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Il tema dell'immigrazione è davvero centrale per il PD? Io credo assolutamente di sì. Per come la vedo io, il prossimo congresso deve partire dal basso, dai problemi delle persone e dei territori. Per questo il tema dei diritti è un tema centrale. Il forum dell'Immigrazione deve entrare far parte della segreteria del PD e fare in modo che non occupi più un ruolo marginale. Farò di tutto per fare in modo che quanto proposto dal forum possa essere condotto in porto

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“Vorrei iniziare in maniera inusuale la mia relazione. Vorrei fare un ringraziamento a papa Francesco e alla sua decisione di andare a Lampedusa, a mio avviso uno scossone a quella quotidianità troppo trascurata e un monito forte per la politica a trovare soluzioni concrete. Un grande ideale per fare sì che nessuno, per scappare dalla guerra e per trovare condizioni di vita migliori debba rischiare di morire in mare”. Così Livia Turco, ha aperto i lavori del Forum immigrazione del PD.

Spero che questo governo sia un laboratorio per politiche sulle immigrazioni che lasci da parte le contrapposizioni ideologiche e pensi all'efficacia delle risposte da dare perché è questo ciò che serve davvero al Paese. Si potrebbero raggiungere obiettivi prestigiosi con un laboratorio bipartisan.

Ma la premessa fondamentale è quella di ribadire la centralità del tema dell'immigrazione nelle politiche del PD. È ancora un tema divisivo? È un tema settoriale? A mio parere, le politiche dell'immigrazione sono cruciali, decisive e determinanti per la crescita, lo sviluppo e la coesione del Paese.

Quello che presentiamo oggi è un programma di sintesi e di risultato di due anni di dialogo e incontro con associazioni, operatori del settore e con i nuovi italiani. Un percorso che caratterizzato anche da un elemento di rottura rispetto al passato: abbiamo guardato il tema con gli occhi dei giovani. Oggi vogliamo essere protagonisti di una battaglia politica, consapevoli che per vincerla dobbiamo pretendere la centralità del tema dell'immigrazione. Nessuna politica di nicchia ma capaci di una proposta all'altezza del governo del Paese.

Per superare la fase dell'immigrazione come punto di scontro politico è necessario un vero dibattito parlamentare. Questo sarà un esempio della politica dell'efficacia che potrà produrre buoni risultati. La legge sulla cittadinanza va cambiata, va riscritta, ripensata.

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Quando si fanno delle battaglie vanno riconosciuti i percorsi fatti e i meriti che ciascuno di noi a raggiunto. Lo spazio del tema dell'immigrazione è stato conquistato soprattutto al lavoro fatto da Livia Turco. Ci siamo riusciti perché ci credevamo ed eravamo convinti. Abbiamo fatto capire al mondo che l'immigrazione è una risorsa. Così Cécile Kyenge, ministro dell'Integrazione, nel suo intervento al Forum sull'Immigrazione organizzato dal Partito Democratico.

Ora occorre fare un passo in avanti e non fermarsi. Oggi è possibile cambiare il linguaggio politico senza rispondere violenza alla violenza. Noi dobbiamo essere gli attori principali di questo cambiamento.

Nel mio ruolo istituzionale non rappresento solo un popolo ma una parte integrata del nostro Paese capace di dare il proprio contributo. Dobbiamo dare speranze e risultati concreti a quelle che sono le risposte che l'Italia si aspetta.

Il reato di clandestinità è diventato uno strumento di propaganda. Ma la propaganda deve finire perché non si può fare populismo sulle spalle delle persone". Il ministro invita "anche i parlamentari a fare delle proposte, non c'è solo Cécile come ministro".

Entro la fine della legislatura dobbiamo portare a casa la legge sulla cittadinanza. Non deve essere una legge solo del PD ma deve essere condivisa con tutti i partiti, con la società civile. Dobbiamo far capire che le nostre scuole, le nostre fabbriche, i nostri ospedali oggi contano molte persone che non possono dirsi né migranti né italiani.

L'Italia oggi è un'altra cosa, 5 milioni di giovani nuovi cittadini rappresentano parte fondamentale della società. Sono uomini e donne che ancora non sono identificabili come italiani, persone che non hanno ancora dei diritti di cittadinanza nonostante siano parte integrante del tessuto sociale ed economico del Paese da molti anni o dalla nascita. Il nostro obiettivo è quello di eliminare quelle barriere che impediscono di far sentire italiano chi è davvero italiano in tutti i suoi diritti.

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Sul tema dei diritti di cittadinanza dobbiamo utilizzare tutti gli spazi disponibili in un quadro politico davvero atipico, agendo e mettendo in campo i principi di ragionevolezza per assumere il tema dell'immigrazione come una invariante e un fattore distintivo per valutare le politiche valide per risolvere i problemi dell'oggi e proiettarsi in una dimensione nuova aperta alle sfide di una società sempre più complessa. Costruire relazione positive per risolvere i problemi di tutti. Lo ha dettoFilippo Bubbico, vice ministro dell'Interno

Le condizioni di vita risultano migliori quando c'è una maggiore consistenza del capitale sociale, quando la società risulta inclusiva e capace di regolare le relazioni più vaste. Una sfida per dare un senso politico alla crisi. Vanno modificate le politiche e le norme inefficaci, qualcuna addirittura dannosa come quella che regolamenta le Cie. Va diffusa la consapevolezza che il reato di clandestinità è inutile e inefficace per ridurre la criminalità.

Serve un pensiero maturo che va valorizzato nell'azione del governo e nell'attività parlamentare, per incidere e trovare un rilancio attraverso nuove norme per la cittadinanza. Il ministero dell'Interno non deve essere pensato come un ministero della sicurezza ma come quello dei diritti, soprattutto quello della cittadinanza.

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