SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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mercoledì 17 luglio 2013

Crocetta: "Il congresso? Prima vanno superate le emergenze"

Intervista a Rosario Crocetta di Salvo Fallica - L'Unità


Rosario Crocetta
Il presidente della Sicilia: «Nel partito c`è chi non tiene a freno l`ambizione Il Megafono? Non è contro il Pd ma per il Pd. Sul Muos intervenga il governo». «Che male c`è ad andare a presentare il Megafono a Firenze? In Italia la Costituzione sancisce il diritto di libertà d`espressione. Renzi va in tutta Italia, va pure dalla Merkel, perché non posso andare a fare delle manifestazioni politiche in Toscana?» In questa intervista con con l`Unità, Rosario Crocetta, da «militante del Pd» entra nel vivo del dibattito politico nazionale. 

Presidente respinge l`etichetta di anti-Renzi? 

«Non sono anti qualcuno, io sono per costruire un progetto politico riformista e alternativo al centrodestra a livello nazionale. In Sicilia abbiamo ottenuto molte vittorie in quella che un tempo era la terra del 61 a zero. Abbiamo vinto le regionali e le amministrative. Enzo Bianco, esponente del Pd, ha trionfato a Catania, unico caso in Italia di una grande città governata dal centrodestra in cui il centrosinistra, sostenuto da liste civiche e movimenti, ha vinto al primo turno. Vi è un modello Sicilia». 

Il centrodestra è stato sconfitto, il M5S ha addirittura subito una disfatta alle amministrative. Eppure tutti davano per morto il Pd. Qual è la sua chiave di lettura? 

«Molti politici e commentatori hanno una visione astratta della realtà, spesso filtrata da sondaggi sbagliati. E non hanno fatto caso ad un aspetto rilevante. L`elettorato del centrosinistra è il più coeso. È fatto da gente che crede nel partito, nella coalizione, ed ha un grande senso della democrazia. Tanto è litigiosa, purtroppo, la classe dirigente tanto è unita la base. Il centrosinistra anche con la sua classe dirigente locale ha saputo ben interpretare la voglia di cambiamento della gente. Il Megafono in Sicilia ha dato un contributo importante al Pd ed alla coalizione». 

Eppure in molti temono che il Megafono diventi un partito. Come stanno le cose? 

«Lo dico chiaro e tondo. il Megafono non è un partito. È un movimento cultural politico che vuol far confluire nel Pd e nel centrosinistra cittadini delusi che si son allontanati dai partiti ed altri che invece non si riconoscono nelle strutture di partito tradizionale. Non abbiamo uno statuto, i circoli del Megafono crescono in maniera continua e spontanea. Il Megafono non è contro il Pd, è per il Pd. Del resto come può sfuggire un fatto evidente: sono un dirigente del Pd. E sono preoccupato che in questo frangente invece che occuparsi del presente e del futuro del Paese vi sono quelli che ogni giorno chiedono il congresso subito. Ma prima superiamo le emergenze dell`Italia, poi facciamo il congresso. Epifani può guidare bene il partito durante la transizione. Ma qualcuno non riesce a tenere a freno l`ambizione e vuole tutto subito». 

Se le proponessero di candidarsi alla guida del Pd, come risponderebbe? 

«Sono un "compagno" dall`età di 15 anni. Lavoro per il partito e per la democrazia. Se la mia candidatura alla segretaria del Pd e non alla guida del Paese, nascesse in un`ottica di armonica unione e non divisione strumentale, lo farei con spirito di servizio». 

Non mancano le polemiche contro il suo governo regionale... 

«Rispondo con i fatti. Abbiamo abolito le Province, anticipando il resto d`Italia. Il mio governo ha attuato la riforma in tema di rifiuti, ha risanato il bilancio della Regione, ha abolito sprechi e privilegi. Non ha fatto macelleria sociale, ma ha aiutato le classi più deboli. Stiamo lavorando per rilanciare la politica industriale ed economica, lo sviluppo coniugato all`ambiente. Siamo intervenuti con coraggio nel settore della formazione, terreno di scandali. Non guardo in faccia a nessuno. La rivoluzione culturale e democratica continua, i corrotti ed i mafiosi non avranno tregua». 

Presidente cosa accade con il Muos? 

«Guardi il Tar ha dato ragione al mio governo sulla sospensione dei lavori. Io difendo i diritti dei cittadini e voglio che ci siano garanzie per la loro salute. Detto questo ci tengo a sottolineare che non ho alcun pregiudizio ideologico contro il Muos, ed ancor di più ci tengo a sottolineare che non sono antiamericano. Anzi, io sono un amico degli americani, i nostri principali e migliori alleati». 

La Sicilia ha un valore strategico internazionale per l`Occidente... 

«Ma se è cosi perché si vuol lasciare la patata bollente ad un presidente della Regione? Perché il ministero della Difesa non avoca a sé la questione? Io, come sempre, applico la legge. Ma la mia è una situazione difficile, da un lato debbo difendere la salute dei cittadini dall`altro le ragioni internazionali. Ne ho parlato anche con Enrico Letta, che da persona seria e preparata, spero intervenga. E chiederò con il massimo garbo istituzionale al presidente della Repubblica, Napolitano, che è un uomo straordinario, di intervenire con la sua "moral suasion". Chiedo ai vertici dello Stato di non lasciarmi solo, troviamo una soluzione razionale, agendo in sinergia, in maniera costruttiva».

Fonte: L'Unità

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