Intervista al Segretario del PD tratta dal Wall Street Journal
Nell'intervista, Bersani sottolinea il ruolo avuto dal Pd nell'appoggio al governo Monti. "Abbiamo dato più sostegno di quanto non ci venga riconosciuto. Abbiamo fatto da 'cuscinetto' sulle questioni sociali. Ma ora queste si fanno sempre più urgenti". Quanto alle riforme di un governo a guida Bersani, il candidato del centrosinistra spiega che, sul fronte del lavoro, renderebbe più conveniente per un'azienda assumere a tempo indeterminato, sulle tasse bilancerebbe il peso dell'Imu con un'imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari. E poi lotta all'evasione, incoraggiando la fedeltà fiscale.
Nella sua squadra di governo poi, "un mix di figure di esperienza e di giovani già messi alla prova sul campo". E la promessa di non ripetere quanto accaduto con l'Unione. "Vendola - sottolinea Bersani - è il presidente di una delle più grandi e dinamiche regioni d'Italia. Non voglio rinunciare al suo contributo su temi come l'ambiente o i diritti civili. Ora poi la situazione è cambiata rispetto all'ultimo governo Prodi. Allora non c'era il Pd, ma 12 partiti. Il Partito democratico oggi è di gran lunga il primo partito del Paese e ha una sua identità". E se dalle elezioni non uscisse una maggioranza? "Non penso ci troveremo in questa situazione, ma se fosse la soluzione non sarebbe né Monti né Bersani, bensì nuove elezioni", assicura il segretario.
Alessandra Galloni e Giada Zampano - The Wall Street Journal
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