SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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sabato 5 gennaio 2013

Pd, battaglia sulle candidature: il braccio destro di Renzi rischia


Assalto al "listino Bersani": Reggi in bilico. Ci sarà la filosofa Michela Marzano. Polemiche in Sicilia: troppi "paracadutati"

di GIOVANNA CASADIO


ROMA - Roberto Reggi, il coordinatore della sfida di Renzi per la premiership, rischia di restare fuori. Era dato per certo nel "listino" dei garantiti, tra i 17 nomi a disposizione del sindaco "rottamatore". Alle nove di sera, Maurizio Migliavacca ammette che è "in forse". Fuori è Stefano Ceccanti, costituzionalista, senatore. Lo chiama Walter Veltroni per annunciargli che le possibilità sono scarse, benché non sia stato ricandidato nessuno della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, e lui rappresenterebbe la continuità. 

Sono ore di tensioni, trattative, ribellioni: nel Pd si fanno e si disfano le liste e gli elenchi dei capilista. Parte l'assalto al "listino", che Bersani sta completando e dove ha reclutato anche il numero due di Confcommercio, Luigi Taranto e la filosofa Michela Marzano.

Ma le bordate si sprecano. In quasi tutte le regioni, il Pd riunisce le direzioni, che invitano a mettere in testa di lista i vincitori delle primarie per i parlamentari e a ridurre al minimo i paracadutati. In Sicilia è rivolta: stamani il segretario Giuseppe Lupo sarà a Roma. Per una volta all'unanimità, i democratici siciliani sono sul piede di guerra per gli undici catapultati da Roma. E soprattutto, Lupo contesta la scelta di dare a Giuseppe Lumia, in lista con Crocetta, il ruolo di capolista al Senato. "Si sta lavorando alacremente, lunedì sera tutto sarà a posto", rassicura il vice segretario Enrico Letta. 

Letta che si è riunito ieri mattina, ma si è concluso con un nulla di fatto. Aggiornato a lunedì. Minniti, Franceschini e Marino hanno chiesto un vertice politico. Alla fine si è deciso che ci sarebbero stati incontri faccia a faccia tra i leader e Bersani, con Migliavacca e Errani. Malumori circolano tra i renziani, soprattutto tra quelli come Andrea Sarubbi, Fausto Recchia che sembrano ormai esclusi, avrebbero dovuto essere nel "listino" non avendo corso alle primarie. 

Renzi non ha in realtà ancora dato formalmente i nomi dei suoi 17, ricorda che proprio Reggi aveva criticato il "listino", però è convinto che l'ex sindaco di Piacenza tornare in gioco. Tra i nomi renziani, l'ambientalista Ermete Realacci e Ivan Scalfarotto dovrebbero essere testa di lista. Dei veltroniani, l'unico certo è Giorgio Tonini. Ma ce la farebbero anche i parlamentari uscenti Verini , Martella, Causi. Franceschini ha "blindato" Marina Sereni, Antonello Giacomelli, Francesca Pugliesi.

In Piemonte spunta a sorpresa una capolista che vedrebbe passare al secondo posto l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano: è la presidente di Confindustria Piemonte Mariella Enoc. Non ha ancora sciolto la riserva. Bersani vuole dare l'immagine del Pd partito plurale, non scompensato a "gauche", così dando maggiore efficacia alla sfida con Monti. 

In Puglia dovrebbe essere candidato l'intellettuale Franco Cassano; al Senato Anna Finocchiaro. Molti di quelli che hanno ottenuto ottimi piazzamenti alle primarie (Fassina nel Lazio; Boccia in Puglia) e che erano dati come capilista, sono in testa ma dietro personalità scelte dal segretario. Letta potrebbe guidare la lista democratica non in Veneto (dove Laura Puppato è candidata o al Senato o a Venezia per la Camera) bensì in Campania riequilibrando sul fronte moderato la candidatura dell'ex segretario Cgil, Epifani. 

Da sciogliere il caso di alcuni recuperi di bocciati alle primarie: la modenese Manuela Ghizzoni e il veneto Marco Stradiotto. I sindaci vicentini hanno rivolto un appello a Bersani per Stradiotto. La mappa-liste è un cantiere.
(da Repubblica.It)

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