SITO UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CIRCOLO DI VIETRI SUL MARE

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venerdì 22 novembre 2013

Cuperlo: "Il Sud è il volano di sviluppo per tutta l`Italia e non una periferia a cui elargire elemosine. Serve una terapia forte"

Cuperlo: "Il Sud è il volano di sviluppo per tutta l`Italia e non una periferia a cui elargire elemosine. Serve una terapia forte"

Intervista a Gianni Cuperlo di Michele Cozzi - La Gazzetta del Mezzogiorno



Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, oggi parla a Bari. Ieri sera in tv è andato giù pesante contro il sindaco di Firenze: «Ha detto che è buona la riforma Fornero, al netto degli esodati, ha parlato di abolizione dell`art. 18 e se questo sono le premesse, dico no, non è un buon presidente del Consiglio». 

Partiamo dalla vicenda Cancellieri, che lacera il Pd. Che dice? 

«Il ministro avrebbe fatto bene a dimettersi prima del voto sulla mozione di sfiducia. Nonostante sia dimostrato che non c`è stata nessuna violazione delle norme, sarebbe stato opportuno un suo passo indietro, visto che lei stessa ha definito in qualche modo inopportuni i suoi comportamenti. C`è un problema di opportunità politica rispetto alla serenità e all`autorevolezza dell`azione del suo mandato. Questo è il mio pensiero. Ma di fronte alla richiesta di Letta che riteneva un voto di sfiducia alla Cancellieri un voto di sfiducia al suo governo, di cui noi come Pd siamo parte fondamentale, ho ritenuto responsabile, chiedendo la stessa assunzione di responsabilità a tutti, anche a chi voleva sfiduciare il ministro, rispondere positivamente. La fiducia al governo, questo era diventato quel voto, è responsabilità di tutti nel Pd, non di pochi. E questo vale anche per Civati e per i parlamentari che si riconoscono in Matteo Renzi. 

Cosa si aspetta dalle primarie aperte? 

Sono molto soddisfatto del voto dei circoli. Forse non tutti se lo ricordano ma a luglio alcuni sondaggi mi davano al 2%, a settembre sempre gli stessi sondaggi mi davano al 14%. Siamo al 40% dei consensi, e Renzi non supera il 50%, quando secondo i commentatori per lui sarebbe dovuta essere una passeggiata trionfale. La mia mozione ha vinto in tante grandi città, tra cui Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Bari. A testimonianza che l`idea che si possa cambiare e rinnovare il Pd non è una esclusiva renziana, e che esiste una grande area del partito convinta ci sia spazio e necessità di una sinistra che si assuma la responsabilità del cambiamento, e che vuole provare a risolvere le grandi disuguaglianze questo paese. Io mi auguro che in queste settimane si possa parlare di quale Pd serve all`Italia. Se così sarà, sono convinto che il risultato della mia candidatura sarà positivo. 

Lei identitario, Renzi innovatore: condivide? 

Sinceramente no, e trovo riduttive queste distinzioni. Con me si sono schierati giovani, donne, esponenti del partito e rappresentanti del mondo delll`associazionismo e della società civile, cattolici, laici. Questo vale anche per Renzi e gli altri candidati ma, mi lasci dire, con 1` «innovatore» Renzi c`è un bel pezzo di gruppo dirigente del Pd e dei Ds prima ancora. 

E l`evocazione della scissione in caso di vittoria di Renzi? 

Considero anche questa una stupidaggine. Il Pd, chiunque sarà il prossimo segretario, sarà più forte se sarà unito e ricco delle sue diversità. Le scissioni e le divisioni sono una vecchia malattia della sinistra. Non sono idee che mi appartengono e non appartengono a chi mi sostiene. Io voglio un Pd più forte, grande, ampio e aperto. Certo, senza la sinistra non c`è il Pd. Ma io lavoro per realizzare, finalmente, quel Pd che, insieme al nuovo centrosinistra che dobbiamo costruire, sia il perno dell`alternativa alla destra. 

Teme un`affluenza bassa alle primarie? 

Fino ad ora le nostre primarie hanno sempre registrato una affluenza massiccia, a testimonianza della voglia di partecipazione democratica che c`e` nel centrosinistra. Le primarie dell`8 dicembre, a differenza delle altre che abbiamo fatto, riguardano la scelta del segretario del Pd e non quella per il candidato premier. Io rimango convinto, però, che ci sarà una grande partecipazione. 

Qual è la sua idea di partito? 

È evidente che io e Renzi abbiamo idee diverse su cosa deve essere il Pd. E il no, che io continuo a dire, ai doppi incarichi non è un cavillo ma pone una questione di fondo. Il segretario di un partito deve essere segretario a tempo pieno, deve lavorare a costruire quel consenso nel paese, sul territorio, a quelle proposte che faremo al Paese per cambiarlo. Il riformismo dall`alto non mi convince, serve costruzione, lavoro, confronto con i cittadini. Per questo io penso ad un partito, certo rinnovato e cambiato, ma ad un partito. Che viva e sia radicato nel territorio. Non ad un comitato elettorale che viene chiamato in funzione solo in occasione di primarie o elezioni. Il rapporto con la società lo ricostruisci se in quella società ci sei, sei presente, tutti i giorni e sei pronto à confronto con chi ti chiede di capire cosa proponi. Se un partito si accende solo per le elezioni rischiamo cordate, personalismi e pratiche distorte che abbiamo visto anche in queste settimane. 

Quale progetto per il Sud? 

Con la destra al governo il Sud è stato punito, ha subito una rimozione su cui anche la sinistra, prima ancora dei silenzi di Renzi a Bari, ha una responsabilità. Il Sud è il volano di sviluppo per tutta l`Italia e non una periferia a cui elargire elemosine. Serve una terapia forte, uno scatto, a partire dall`investimento nella scuola. E penso a un piano straordinario per l`occupazione giovanile e femminile puntando sull`innovazione, sulla sostenibilità (a partire dalla mobilità), sulla logistica e sulla riqualificazione delle aree urbane. Voglio citare altri due settori: l`agro-alimentare, in una logica di filiera e di integrazione mediterranea e una moderna industria culturale, non solo turistica.

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