
"Abbiamo il dovere di tenere viva la memoria di quel drammatico attentato e la sequela di episodi che caratterizzarono gli anni della strategia della tensione. Fu messa in atto una lotta contro lo Stato, contro le Istituzioni democratiche nate dalla Resistenza. Tuttavia, il Paese comprese bene la portata della sfida e reagì con determinazione. Si alzò un muro invalicabile a difesa della convivenza civile e della nostra democrazia. Fu sconfitta la logica della violenza e della sopraffazione, ma il prezzo pagato dall’Italia alla violenza politica è stato molto alto.
Oltre al dovere della memoria, non dobbiamo smettere di chiedere verità e giustizia per le vittime, per i loro famigliari ai quali esprimo i sentimenti di vicinanza e solidarietà. Verità e giustizia che, ancora una volta, sono venuti a mancare. Dopo 38 anni la giustizia non ha ancora individuato colpevoli. E’ un fatto gravissimo. La coscienza del Paese non può rinunciare alla verità”.
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